177 MDXXV, NOVEMBRE. 178 Ambra greza barili..................4 Ambra lavorada barili........14 Bernussi barbareschi balle............2 Berete casse ...........11 Veri casse 6 Arzenti vivi bagioli.........86 Zenabrii casse..........88 Savoni casse...........84 Verge casse.....*.....77 Fil di ferro lignzi ...............3 Panni di seda casse..................8 Panni di lana balle.........157 Paternostri casse.........29 Lavori di piera casse................4 Colli et canevaze baie........29 Merze casse......................6 Capelli baie......................3 Banda raspa....... . . . . 20 aver di cassa a nolo ducali veniliani 44 militi. 113') Dii mexe di Novembrio 1525 A dì primo, Mercore. Fo il zorno di Ognissanti, e fe’ pioza. Introno Cai di X sier Polo Nani el vechio, che era vicecao questo altro mexe, et sier Lunardo Emo. Il terzo, che è sier Alvise Gradendo, per haver coroto per il fratello non inlroe, convenendo andar il Serenissimo a messa in cbiesia. Et cussi reduli li oratori et altri deputati ad acompagnar Soa Serenità, che di quelli chiamati ne veneno . . . . , li altri si scusono per corolto, et parte sono fuora di la terra, il Serenissimo buio il corolto dii nepole, era vestilo di veludo cremexin di dossi e la bareta di veludo cremexin con li oratori, il Lpgalo del Papa, il Sanzes orator di lo Impe-rador, domino Ambruoso da Fiorenza orator di Franza, do oratori del serenissimo principe Ferdinando archiduca di Austria, 1’ orator di Milan, quel di Ferrara, et quel di Mantoa, el domino Jacomo da dia’ da Pexaro episcopo di Baffo. Si vene alor-no il palazo e se inlrò per la porla coperta in cliie-sia, e si andò atorno per poter far le cerimonie fanno i calonegi quando il Serenissimo enlra in cbiesia. Et se udile la messa. Da poi si andò suso per la scala di piera, qual adesso è coverta per esser fatto uno adito di passar dii palazo dii Doxe da l’altra banda, dove si fa uno adito per andar su la scala di la saia di la Libraria, et de lì Soa Serenità et la Signoria vegnirà a Conseio, e lo instante in (1) La carta 112* è bianca. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XI. Pregadi che si fa in Gran Conseio perchè si ruma il palazo dove era la sala di Pregadi, la chiesiola e la sala di le arme fino a terra, o tuttavia si va rui-nando. Et per non esser venuta lettera alcuna, Collegio non si redusse. Et se intese esser zonta la nave Dolfina di pellegrini stali in Hierusalem, partì de Cipro a dì... . et è zonta in Ilistria, e le lettere fu poi portale di Cipro al Serenissimo. Se intese, che la nave Conla-rina fo presa dal corsaro, era stà condula per li do soracomili la recuperarono, sier Domenego Zorzi qu. sier Alvixe e sier Andrea Contarmi qu. sier Stefano, in porto di Famagosla senza albero, che si rupe, et che loro la voleno el haveano de lì fallo discargar le robe, dicendo, per le leze, come una nave o altro navilio stà 24 bore in man di alcun corsaro, quelli la pigliano è soa senza conlradilion. Da poi disnar, poi vespero, si reduseno li Savii 113* in Collegio, el lexeno lettere di le poste, Bergamo, Crema et Verona, item di Cipro, il sumario di le qual è questo qui sotto scritto. Etiam fo lettere di l’ orator nostro in Austria. Hozi fo il perdon in cbiexia di Santa Lucia, no-viter hauto da questo Papa, videlicet le slazion di Roma per esser il iubileo, qual comcnzò beri a ve-sporo e dura per lutto hozi a sol a monte; dii qual perdon trovono............ Di Milan, di sier Marco Antonio Venier el dotor, orator, di 29, hore 18. Come lo illustrissimo signor Ducba di la febre è libero e sla pur meglio del molo de le mane et piedi. Il signor marchexe di Pescara se ritrova ancora a Pavia alquanto indisposto. El signor Antonio da Leva che voce ne era havesse a venir lì a Milan è ancora a Pavia, et dicesi che non ha ancora deliberalo di venir o non. Lo signor abate di Nazara se ritrova ancor qui, el havendo ordinalo beri di voler parlar con questi signori agenti in nome della magnifica comunità di Milano, lui non già ha volesto parlare, perchè dice voler prima expectare la risposta del signor Marchese. Le gente cesaree quale erano a la Mola et altri lochi circumvicini non se sono ancora levati; ben hanno fallo le spianate verso Binasco che è via và verso Lodi passando a Pavia. Le gente d’arme che sono drezale verso la via che è verso Cassano, sono ancora nelli allogiamenli solili. Dii ditto, a dì 29, liore 21. Come hozi Sil- 12