215 MDXXV, NOVEMBRE. 21<3 fatto far proclame per Milano, che cadauno possi portar de le victuarie a ditte gente senza pagar dazio, et che aspettano lo Arcone che vengi di Spagna con zente assai. Nola. Il ditto aviso è tutto falso, et però non fo letto in Pregadi. 133 Relation dii locotenente di domino Ilannibal da Lenzo. Dice esserli venuti do soi balestrieri mandali a sopraveder, quali li dicono haver visto venir ad al-logiar a Vaylat et a Caravazo heri sera a di 3 ho-mini d’arme 150, et altri 50 a Trevi, oltra gli altri che gli erano prima, zoè numero 37, quali sono passati a Lodi, et che due bandiere di fanti, che erano a Fontanella, sono andate questa notte a Pan-dino, et si dice che voleno andar a la volta di Pizi-gaton. Da Verona, dii proveditor zcneral Pexaro, di 6, hore 4. Come, volendo pagar Gigante Corso, qual ha condoto una bella compagnia nova di corsi e altri, ha tolto danari ad impresiedo ; etiam voi pagar Batista Corso etiam compagnia nova li fanli stanno di fuora a spexe di contadini, che è gran pecado; et si provedi di danari, etc. Da Milan, di V Orator, di 4, hore 21. Come in castello dal signor Ducha era stalo l’abate di Nazara a exortar il Ducha voy aderirsi a quanto li ha richiesto il signor marchese di Pescara ; il qual Ducha manda la risposta in scrittura, il sommario di la qual scriverò qui sotto. Soa Excellentia sta meglio dii solilo; in questi fastidi va migliorando. La città sla in gran sospetto di esser sachizata et etiam spagnoli sta con paura; hanno fatto condur dentro 6 pezi de artellaria, 4- posti a porta Tosa, et 2 a porta Romana sopra San Nazara, et sono restati ancora fora di porta Tosa 7 pezzi, et di porta Romana 3. II castello è ben in ordine de tutto. Scrive esser lettere di Zenoa, di 2, come hanno nova di Barzelona, di 20 Odubrio, che monsignor di Barbon era zonto lì, el sperava, come el scrive, conzar le sue cose con la Cesarea Maestà, la qual va in Sivilia per compir le noze in la sorella dii re di Portogallo e tratarà dar la fìola dii Re morto fo suo cugnalo nel Dolfìn di Pranza, pacificandosi col re Christianissimo. E queste lettere sono dii capitanio di le galie di Zenoa da Barzelona ; el qual etiam scrive che ’1 tien sarà retenuto con le galie de li, perchè si ritien li na-vilii sono a le marine dii regno di Catalogna per servicio di Cesare. Questo è il summario de la scrittura mandata 139* al signor Marchese. Et prima è quanto li scrive esso signor Marchese, come havendo richiesto a Soa Excellentia il castello per servicio di Cesare per segurlà di quel exercilo. li risponde esso Ducha esser obsequenlis-simo a Cesare, et è suficiente lui di lenirlo a nome di Soa Maestà, fino bavera ordine da quella. Item, quanto a darli Zuan Anzolo Rizosuo secretano, voi stagi apresso di lui, etc., quasi una replica come P altra scriptura. Scrive esso Orator, che havendo mandalo Do-menego Vendramin suo secretano in castello, Zuan Anzolo Rizo li dele la ditta scrittura aziò la mandasse a la Signoria, e il signor Ducha fece chiamare ditto suo secretario in camera, al qual disse, questi cesarei voi li castelli di Milan e di Cremona, mi hanno tolto il Stado, vuol tuor anche questi. Io son per mantenirli qui dentro, el che ’1 sperava che ’1 Pontefice et la Illustrissima Signoria lo aiuterà, dicendo, son qui ben in ordine di tutto per molti mexi, pregando voy monstrar la scrittura al suo Orator è a Venetia, al qual non scrive per bon rispetto, dicendo questi mi sererano, e serato che sia credo quel magnifico Oralor si partirà; ditelimi ricomanda a quella Illustrissima Signoria mi e il Stado è suo; con altre mollo humane et dolce parole. Nota. In la scrittura dii Marchese, dice come, per asegurar quel esercito cesareo, atento venitiani rinforzano di zente, il Pontefice fa zente, grisoni è do zornate lontano, sguizari e francesi potriano venir zoso, pertanto richiedeno li castelli, el Polieiano fo secretario dii Moron, qual è suo secretario, et come per ditto di Hironimo Moron sapea tulli li trattali si facea contra Cesare e il suo exercilo, però richiede di novo che ’1 castellai) di Cremona zuri fedeltà lenirlo per Cesare e far quello i sarà comandato da Sua Maestà e dagi soi parenti per ostagi. Item, esso signor Ducha resti in castello e zuri fedeltà ut su-pra. Item, voi Zuan Anzolo Rezo suo secretario ¡uri, e il Ducha prometti darlo fuora quando Cesare lo rechiederà, però che da lui voleva tuor alcune iuslificatione, et se li dagi sopra lutto Poliziano, et è contento che ’I Ducha mandi uno homo a Cesare e con lui li manderà uno suo in compagnia.