381 MDXXV. NOVEMBRE. 382 chè non se vedono in grande avantazo; ma se zure-rano fidelità poiria esser che poi lorano le man a molli, el forse che se humiliarano et invilirà no. Et che la banda de fanli italiani sono in astesana el sa-lucese. El nota. Dillo reporlo non fo ledo in Pregadi. 256 Questo è il modo che voleva el signor marchese di Pescara, che milanesi zurasseno fidelità a Cesare, qual li mandò in scritto : Jurabit civilas Mediolani quod a modo in anlea perpeluo eril fidelis Cesareae Maieslati eiusque suc-cessoribus, et Sacro Imperio Romano adversus ora-nem hominem, et in omnibus el per omnia iuxla formam et lenorem anliquae et novae tidelitatis, el hoc donec aliler providealur per Cesaream Maie-statem. De li ditti rectori di Bergamo, di 28, bore 17. Mandano una relation di Roso cavallaro, partì di Milan eri hore 17, qual dice dii zouzer lì di Zuan Balista Gastaldio homo dii marchexe di Pescara vien di Spagna con la confirmation elc.,sicome in altre relationi. El di più che Filippo Nicola Frese secretarlo dii duca di Milan, qual è in Spagna a la corte, inteso la retenlion dii Moron, si volse amazar con uno paro di Ibrfe. Dice altre particularità ut in ea. Item, essi rectori mandano una lettera copiosa di alozamenli di cesarei in Geradada e allro. Per advisare vostra signoria come si trova alo-zate queste zente spagnole. In prima a Rivolta li é romaso t>0 fanti, e le zente d’ arme che ìì era sono andate in Romanengo. In Paudin li è una compagnia di zenle d’arme, el qualche 60 fanli. Un’ altra compagnia de zente d’arme se partì el è andata a la volta di Cremona. In Trevi li è una compagnia di zenle d’arme et da 70 fanli. In Mozanica è 30 hoinini d’arme el 60 fanti. In Fontanelle li è do compagnie di fanti. In Antignan li è do compagnie di fanli. In ColT è 50 fatili. In Paderno apresso Cremona 8 miglia li è do compagnie di cavalli lizieri. In Sonzino li è la fatneglia dii marchexe da Pescara. In Lodi li è 200 fanli spagnoli. In Milano li po’ esser 5000 persone. In Cassano li è dui bandiere di fanli. A Triagoli è doi bandiere di fanli, e una a san Bassan. In Cremona li è quelli lanzinech che alozano su la Geradada. I)e li ditti, di 28, hore 7. Mandano uno aviso auto di le cose di Milan di ozi con li avisi di quanto ha porta quello venuto di Spagna ut supra, et che vien uno altro zenlilhomo oralor di Cesare, qual è restà in camino el ha manda le ledere. E come il marcile.« di Pescara stava mal, e come erano stali in la sua camera alcuni non sa a che. E di certe scaramu-ze fale per quelli dii castelo, ch’è slà morii 10 spa- 250 * gnoli et 8 lanzinech. El era slà squartà in caslelo non si sa chi. E per causa di le artellarie non si poi andar vicin al castelo. Etiam, non va per esser (olio sospetto. Scrive, è slà visto do leste fuora dii castelo, si dice è quel Poliziano fo secrelario dii Moron. Et che Achiles Boromeo è sora li repari e gua* stadori, et che Antonio da Dresano non se impaza. Item, scriveno, per uno inzegner bolognese venuto ozi da Milan dice haver visto apicadi sul castelo numero 7, né si sa chi i siano. E come spagnoli dicono il capilanio Arcon è zonlo a Zenoa con fanli, tamen questi muniscono Pavia di vicinane. Quelli del caslelo continuano al trazer, et come do lanzinech era slà fatti morir in Milano da la iusticia per certi dani falli in caxa di uno zenlilomo milanese. Et che spagnoli si parleno de Milan vestili da pelegrini con dir vanno a Santa Maria di Loreto; ma vanno con Dio perchè hanno paura a restar in Milan. Item, scriveno essi rectori haver hauto lettere da Milan da Simon de Tassis maislro di le posle cesaree, con lellcre di Spagna di l’oralor nostro Navaier. Qual scrive uno zenlilhomo spagnol le portava, et è rimasto in camino, et mandalo le lettere avanti, le qual lettere le mandano. Dii marchexe JiMantoa, di 28, in Man toa, al suo oralor in questa terra, qual mandò a comunicar col Serenissimo. El avisi auli da Milan di domino Jacomo da Campo suo oralor lì. Avisa aver da Bozolo e quelli lochi e da Caxalmazor, come era zonlo il forier cesareo per far preparar alozamenli de lì per 500 ho-mini d’arme spagnoli. Item, li avisi di Milan di 25 è cose vechie, e come 1’ abate di Nazara va per Milano parlando a li zenlilhomini voglino zurar fidelità et par l’habbino falla. Il castelo Iraze. Questi cesarei lavorano ma poco, il più fanno la nolle. Et che il marchexe di Pescara slava mal, et il Duca in castello va ogni dì miorando. Ex litteris domini Jacobi de Cappo, datis 257 Mediolani, 27 Novembris. La notte passata gionse qui di Spagna il signor Battisla Gastaldo, qual parli a li 11 dii presente; il riporto dii qual, per quanto ho inleso, si è questo : Primo, al signor marchexe de Pescara che ’I sia capilanio generai in Italia coni0 ( Cesareo) ancorché vi