393 MDXXV, DICEMBRE. 394 xis ut in eis. Item, scriverlo esser zonte de li lane che vien ili ... . sachi numero 392. 266 Da Toledo, di sier Andrea Navaier orator nostro, di 24 Octubrio. Scrive colloquii hauti col Gran canzelher, el qual disse per le all re di 56, spazava 1’ ordine di far l’acordo al prolonotario Carazolo; ma non 1’ hanno spazalo si non hora, vi-delicet lassi la parie di dar danari In loco di zente; ma ben insti a la restilution di beni di rebelli, over si aceti il parlilo di relassar quanto dieno haver e dar di zonla danari a la Signoria aziò si recuperi dilli beni eie. Scrive di 11 Avoslo in qua non ha haulo lettere, sichè non sa negociar. Dii ditto, di 28. Come, per le noze in la sorella dii re di Portogallo Cesare va a Emorkla, poi in Sivilia, et manda qua'ro, lo arziepiscopo di Toledo, il Gran conleslabile et so moier, il ducha di Alba et il ducha di Beger che sono li primi de lì. Et come monsignor di Lansao ha sposalo in Portogaio e di qui Cesare li oralori di Portogallo (?), el iurato il matrimonio con dota di un rni-lion d’oro etc. Item, scrive, il Legato ha pratica e concluso acordo con il Papa, el si manda li capitoli a Roma per uno zenlilhomo chiamalo Mi-chìel Herera cavalier di Calalrava, qual parli a di 8 Novembrio come dirò. El zerca l’acordo con Fran-za, è slà manda monsignor Morela in Pranza con li capitoli. Cesare voi al ludo la Bergogna. Scrive, per le zanze si è dillo de lì de la lega si traila con la Franza, Papa, la Signoria nostra eie. quelli hanno gran sospetto maxime il Gran Canzellier, intervenendo etiam Ingalterra, e lui Oralor non sa che dirli, dicendo non haver lettere di Venelia ; e par, dicono etiam sguizarl, sarano in la liga. Item, era nova il marchexe di Pescara era indisposto. Parlando col Gran Canzellier, li disse dì queste cose che va alorno « presto vederemo si la Signoria va a bon camin con Cesare». Et pur che il Pescara babbi scrìtto di lì, è bon Cesare si risohi con la Franza e si acordi presto, overo concludi accordo col Papa e con la Signoria, perchè l’exer-cito suo non è bastante contra la Signorìa la qual ha florida zente e le sue terre ben guernlte. Questi, per la nova che su quel di Roma el signor de l’An-quilara havìa falto 4000 fanti stanno suspesi ; el più che hanno Maximilian Sforza, di’è in Franza, è slà inandà a susilar sguizari. Scrive, de lì sono lettere di 8 Octubrio di Venelia dii prolonotario Carazolo, el di Milan di 13, con questi avisi di la liga si Irata. Scrive, il ducha di Alba è zonto do lì, è venuto a tempo per mandarlo in Portogaio, zoé a Sibilia. Si dice quella Raina porlava una impresa che diceva, o Cesare o nulla, sichè ha voluto Cesare per marito. Scrive, ha liauto dal Gran Canzelier le lettere dii 266* schirazo fo preso a Taratilo da quel castelan, drìzale al ducha di Sessa e il conte di San Severino ch’ó al governo di Napoli. Manda una supplicai ioti di morì dì Armerìa ha manda a Cesare, voy far la Signoria mandi le sue galìe in Armeria promettendo di farli op!ima compagnia, nè sequirà quello seguì li anni passati quando l’andavano; per lauto il Gran Canzelier ge I’ ha dala e la manda. Dii ditto, di 30. Come ha Inteso per bona via P accordo fallo dii Papa coll’Imperalo!’, qual pro-melle venir con poche zenle in Italia e accordarsi col re Chrìstianissimo e levar le zenle dìi Sialo de Milan. Item, fare una liga zeneral poi, e se li dagi la Italia ducali 200 milla e far guerra conira zerbi; li qual danari si paga per quinto II Papa, la Signoria nostra, Milan, Fiorenza, Zenoa, Siena et Luca, e non volendo, la Signorìa pagi per quarto ducali 10 milia di più per far dilla impresa contra mori. Et di Modena el Rezo è conlenlo Cesare sia dìi Papa, con questo il Papa le dagl impegno a Cesare per ducati 40 milia, e lui le lasserà al ducha di Ferrara, qual darà li dilti ducati 40 milia. Item, voleno lassar luogo a mirar a la Signoria nostra. Item, sì ’1 ducha dì Milan morisse, quel Stado resti al ducha di Barbon e a questo il Cardinal Sai viali legalo ha voluto si metti un capitolo, si cussi piacerà al Papa. . Item, si dagi moglie al ducha de Milan una sorella dii ducha di Calabria fo fìa dì re Fedrlco di Napoli, qual è a Ferrara apresso la madre, over una ila di la marchesana di Monferà. Hor il Legalo non ha voluto concluder per li ducali 200 milia senza ordine dii Papa. Scrive haver parlalo col ...... qual non li ha confessalo expresso, ma quasi P ha confessalo, che per Rezo e Rubiera il Papa non voi dar altro Stalo al ducha di Ferrara in Romagna, come volea Cesare. Scrive, 11 oratori di Ferrara dicono aspettar di qui il suo Ducha, qual era partito di Ferrara per venir, e dubitano non haverà il passo di passar per la Franza. Dii ditto, di 4 Novembrio. Scrive colloquii hauti col Viceré, qual monslra esser amico di la Signoria nostra, dicendo si ’1 fosse restalo in Italia saria zà concluso P accordo. El parlando col Gran Canzelier di tal acordo, li dimandò se lui Oralor ha-via mandato di praticar e concluder. Li rispose dì no, perchè essendo venuto a Venelia tanto homo 267 come è il signor prolonotario Carazolo a far (al acordo, se li haveria falò torto a metterlo di qua in