135 MDXXV, OTTOBRE. 136 il Slato particularmente, et ancora questa città per assecurarse come dicono da ogni parte. Scrive, a Marignan sono venute do compagnie di cavalli da numero 100, et allre do passono avanti per andar a Loco. Le zente d’arme alozatc a Rixa, Caxira, la Molla eie. Il marchese di Pescara è a Belreguardo. Scrive aver ricevuto lettere di la Signoria nostra di 19, a le qual risponderà poi. Dii ditto, di 23, a hore 15. Come eri il signor marchese di Pescara zonse in Pavia a hore zerca 18, dove li è reduti tutti li capetnnei, zoè signor Antonio da Leva, il marchese dii Guasto et altri capi di fantarie, dove fanno consulto di quello hanno a fare. Voleno lassar in Pavia zerca 500 fanti spagnoli, zoè 400 in Strata nova e 100 alla pinza grande. Le quale gente cesaree sono : le gente d’arnie fanno che siano homeni d’arme 700 et'cavalli lizieri sono da 1500, fanfarie spagnole 4000, compulale quelle che sono fatte smontar da cavallo, che erano cerca 800 rnon-tadi per la impresa da cavallo, et questo de ordine dii signor Marchese, lanzinechi in tutto 7000, italiani 5000. De le qual soprascrilte gente sono sparse in li infrascilti loci di Santo Anzolo, Vilame, Bel-zoioso, Maregnan et altri loci, con voce di passar in Geradada. Et si ragiona che qui in Milano ha a venir Antonio da Leva con 1000 fanti et alcuni cavalli lizieri. Per lettere di domino Jacomo Filippo Saco, date in Belreguardo al dì di heri, scrive il signor Marchexe averli usale molte honorevole parole, et dii signor Duca che voleno il Slato sia suo, et che sua excellentia haveva fatto hene ad obedire alla Cesarea Maestà, et il tutto ritorneria a beneficio suo: sperando ancor a Pavia operar de meglio, perchè andava de lì con el dillo signor Marchexe. Item, lo abate di Nazara, per quanto luiOrator ha inteso, ha avuto lì a Milan da questi mercadanti di Ada 24 milia scudi, con promissione di farli dare in Roma. 85 Da Verona, dii provedador generai Pexaro, date, a di 25, hore 1 di notte. Scrive discorsi fati col Capitanio zeneral, qual dice, tre cause moverano questi volendo far qualche movesla conira il slado di la Signoria nostra, l’una per andar a Bergamo, sperando aver utilità, l’altra per le vittuarie sono nel bergamasco et brexano, di che bisogna far provisione; et removendo queste occasion et il far di fanti 8000 che siano lauda, ma voria se ne facesse più numero, dicendo con 900 lanze o poco manco che havemo et 1500 cavalli lizieri, di quali voria averne 500 cavalli de stralioti et 200 di corvati, et per adesso lauda si toy li stralioti sono in Dalmalia, et con 10 milia fanti oltra quelli sono in Padoa et Tre- viso, li basla l’animo difender il Stalo dal numero di questi cesarei che sono al presente. Ben voria mandar da 400 in 500 cavalli lizieri a star tra il trivixan e Friul per defension di quella parte, ma sopratullo lauda il fortificar Lignago et farlo al presente di ter-ren, dicendo « vedo a questo, Proveditor, che sete li-rnidito» perocché esso Proveditor, aute le lettere li fo scritto di la Signoria nostra, non era tempo di far questo al presente, a levà alquanto man; pur si va lavorando. Item, scrive si manda danari, ut in litteris, et presto. Da Milan, di liOrator, di 23, hore ... Come, havendo ricevute lettere di 19 zerca avisar al presente come si governa il Duca, scrive soa excel-lentia è modo megliorato, pur non si aita, e lui è quello spaza le cose: ha ben 4 secretari, de li qual uno chiamato Zuan Anzolo Rizo qual al presente poi la presa dii Moron maniza il Stato et ha il sigillo, ma non ha molta pratica ; è ben voluto, è zeti-til persona. La terra non fa nulla e slà quieta, e manco provision fa il Duca. Spagnoli hanno mandà a luor Leco e postovi 100 fanti el a Como 300, ma quelli di Como non li hanno voluto acceplar, dicendo non li bisogna; pur sono venuti alla devution cesarea. Voleno lassar ir. Cremona 1500 fanti, et il resto mandar in Geradada, et far passar Ada eie. Di Verona, dii provedador generai Pexaro, di 25, hore . ... di notte. Manda lettere aute da Milan, e una lettera di Bergamo di domino Camillo Orsini, et una dii Vendano di Crema et Bergamo 85* zerca li andamenti di questi cesarei, etc. Et scrive esser ritornato di Milan Zorzi Stampa fradello di Maximiliano camerier dii Duca, qual è stalo in camera dii Duca eri et lo vele levato apuzato a certi cusini, e si feva petenar, nè di le man si poteva aiutar, e lo vele manzar, qual si feva passar et par sia tutto a la devulion de li cesarei. Di Bergamo, di Camillo Orsini, di 23. Avvisi di successi di spagnoli, el come hanno auto Leco et Como, et li grisoni sono in arme, e altre particularità. Item, li rectori scriveno pur di 23. Avisi ut supra, et nominano Jacomo di Vicoaro, li scrive andamenti di spagnoli venuti di là di Adda eie. Et il podestà di Leco è slà preso. Dii Vendano, date al monastero di..... a dì 23. Scrive al Proveditor zeneral saria meglio tornasse da sguizari. Aspella ordine dii Papa, et allre zanze di quelle occorrenlie. Da Crema, dii Podestà et capitanio fono tre lettere copiose con avisi et reporti, zob date