359 MDXXV, NOVEMBRE. 360 caslelo saltano fuora et ne amazano, el che anche le artelerie del caslelo de continuo tira iuora et amaza de quelli de fuora per fina li alogiamenti, benché quelli liahhiano fatto de fuora certi repari de asse, ma che non stanno per quello. Item, che Zo-bia a di 23 il castelo tirò più di 200 bole per li alo-giamenti, el per Milano, et fanno molto danno. 242* ltem, che li alogiamenti si prepara in Milano assai, et si dice che ’1 si fa tal preparation per la zelile spagnola che dieno andar alogiar in Milano. Niente di meno, mal se poi intender li andamenti loro, perchè stanno ditti spagnoli forte suspeltosi, et come vede no uno taliano subito li vanno drieto, et prae-cìpue che sia forestiero subito lo prendono et menano a li loro capi, el investigano quelo va fazenda. El essi mollo se vardano de parlar dove vedeno la-liani alcuni ; sichè cum difieullà si poi saper cosa veruna, se non quelo si vede di iorno in ionio, perché non se fidano so non de loro natione, et molli sono sospettosi, et dimostrano timore più presto che altramente. Item, che ’1 marchese di Pescara ai solito sla mal. • Item, per uno messo dii conte Alexandro Do-nado ritornato da Milano, riporta, che per Milano spagnoli vanno dicendo, che ’1 capitanio Arcone dia venir presto de lì con 5000 spagnoli fanti, et che lezente taliane, che sono sul novarese, dieno venir a Milano. Item, scrive esso Podestà et capitanio questa sera esser venuto lì in Crema Zuan da Napoli stralioto nepote di Zuane Vellame, eh’ è ne la compagnia del Zucaro, el dice che beri in Lodi il foriero et canzeliero di la dilla compagnia andavano a luor li aizzamenti a Bontremollo loco che era dii signor Forzin; nel qual loco dieno alozar la dilla compagnia de cavali 150, Vido Guain con cavali 100 et capitanio Negro Borgognese con cavali 60. El qual bandiraro etiam li disse che la Salitila dii Papa huvia mandato una commissione 'di marchexe da Pescara, che potesse far alozar in piasentina cavali 1500. Le zente che sono in Geradada non sono mosse altramente ma ben dicono ; che sono per levarse. Da Cremona. Quelli dii castello ogni giorno enseno fuora valorosamente, et amazano el feriseno de li lanzinech. De Lodi. El capitanio de ditto loco fa taiar legnami assai, el li fanno condur dentro la terra e nel castelo, et dicono per forlificarse. E taiano su quel di l’abatia di Cereto. 243 Di Bergamo, di reofori, di 25, hore . . . Mandano alcuni avisi, et prima per via di uno fa- tor di Melci venuto da Vaprio con alcune facende in questa terra hogi a dì 25, referisse qualiter el signor ducha de Milano ha fatto apiear Zobia, a di 23, da mattina uno fratello di Lodris Crivello, qual si crede babbi nome Zuan Francesco, qual era in castelo con forse 9 o IO altri per causa di uno Iralato qual dice che faceano di dar il castelo al signor marchexe di Pescara, et subiunge che fci dice esser sta retenuto il conte Maximilian Stampa per suspition di tal Iralato, el è opinion elio sia per esser squartalo; ben è vero che lui relalor non afferma molto quest’ ultima nova. Lodovico da Barbina de Novara mercadante de corde in Bergamo, referisse, Mercore passalo, a di 22, esser parlilo da Novara e gionse Zobia mattina a Milano, et non riporla alcuna cosa, ma da Milano diee haver inteso, essendo allogialo a l’hostaria di Zuan Maria Bentivoglio in Porta Senese, da alcuni homini milanesi el da l’hosto, che quello Zobia da mattina forno visti a bona horq apicati a li merli del castello de Milano, fu dillo homini' 11 de quelli dii castello per causa de tradimento, et che il Iralato era di dar la porla dii castello, per li soprascritti apicadi, a li quali locavano la guardia, a li cosarei la ditta Zobia mallina. Et che la sera el Mercore uno di quelli complici dii tra* dimenio, discoperse il tradimento predillo, et al signor Ducha domandato la vita in don, quela ge la donò. • ltem, per avisi bauli do Valleva ultra la Gu-cliia, come grisoni hanno hauto el caslelo di Chiavetta' solum la prima conta, el queli erano dentro sono reserali ne la nichela. Et che grisoni hanno trovato assai lana et pani ne li bastioni. El che a Chiavena erano 12 ambasialori de sguizari quali trattano acordo con dilli che erano nel caslelo, et etiam cum il caslelano di Mus, et che voleano sguizari ditti duo loci in suo poter. Da Verona, diiprovedador zeneral Pexaro, 243* de dì 26, hore 3 di nocte. Come havia haulo assai avisi di scaramuze falle a Milano fra quelli dii caslelo ussiti con spagnoli et lanzinech. ltem, grisoni hanno haulo la rocca de Chiavenna. Et li cavali lizieri cesarei erano in Geradada, è andati ad alozar verso di piasentina. Di Bolzan, per uno suo venuto, nulla è innovalo più di quello era, videlicet ivi esser solum bandiere do di fanti e manco. In Bresenon niuna, et a Trento da 60 fanti e manco. E coinè era tre zorni che lo episcopo di Trenlo e il conle Girardo di Archo erano partili per andar a la dieta imperiai si fa in Augusta.