603 MDXXVI, GENNAIO. 604 fidele de Vostra Serenità, ne ha ditto, come el co-riere che ha portato le predille lettere, che sono de 15 del preterito, nominalo Domenego Bresan ma habitator con la fameglia in Napoli di reame, ha allogiato con lui, et de esso Domenico ha sub-tracio, prima corno a dillo dì de’ 15 se parli da To-402* ledo da la corle cesarea et vene a Madril dove .è il Chrislianissimo re, et lì stete zorni 4, el trovò lì in Madril el signor Viceré et certi altri ambasadori de Pranza convenuti ivi per causa del concordio ha esso Cesare et il Chrislianissimo ; et che stando lì, giongele don Hugo de Monchada con alcuni presenti al Chrislianissimo, vidclicet peze do de brocado, peze do di panno d’arzenlo, peze do de veludo cremesin el do de negro. Dice etiam de damasco do et do de raso.adiongendo che el presente era de do peze de ogni sorle panni de seda. El con el dillo don Hugo li vene etiam uno personagio allemano, che al parer suo tien loco de ambasador over gran secretano per nome de la Alemagna apresso lo Imperator, i quali porlo nove al Chrislianissimo de el tractamento et conclusion de li capituli traclati a la corle con altri ambasatori di Pranza che sono apresso Cesare, olirà li soprascritti de Madril ; et che esso Serenìssimo Imperator do-vea de breve venir a Madril per serar dilli capiluli, quali sono, come intese lui Domenego corriero per quanto si po’aricordare: el prima, che Cesare dà madama Lionora soa sorella per moglie al Chrislianissimo, el la figlia de essa madama Lionora al Delphino, ella figlia del re de Ingilterra al re de Scolia. Item, che le differente dii signor ducha di Barbon restino rimesse a l’Imperator. Item, che la Bergogna sia restituita a Cesare, et le aclion che se prelendeno esser del Chrislianissimo in el ducalo de Milano et reame de Napoli, restino a PImperalor. Item, che ’I Christianissimo sia obligato dar gente a Cesare per venir in Italia a la incoronalione. El questo fidele dice, che li capitoli che ne li proximi giorni venero a li cesarei in Milano non venivano directe de Spagna, ma che l’adviso era de madama de Savoia. Et dice cerca le cose de Milano ditto fidele : che el signor Antonio da Leva sta meglio, el che lui eri lo vide levato de letto, non solum levato ma etiam a c.ivalo in corle, et che’l castelo Domenica de notte a dì ultimo dii passato dele fuori ad bore 8 verso Santo Ambroxio in porla Verzelina, et amazorno cerca todeschi numero 30 el feriti più de altri tanti. Dice ancora che, ditto Domenego coriero ha inteso el sentito publicarle, sì in la corte di Cesare, et che monsignor di Barbon è per venir in Italia per mar de brevi con 6000 fanti spagnoli; el ancora che, da 403 Zenoa dove gli è nova fresca, non s’intende altro conto ; el reflerisse che le gente italiane che sono verso astesana hanno messo a sacho do: terre per non haver le sue page, et che hanno morti molti de le ditte terre et etiam de loro ne sono morii as-saissimi, et a ditte strage, ad una de ditte terre li sopragionse domino Joanne da Birago con gente in soccorso di la terra et fece lassar tutti li botini che haveano facto in dieta terra, et questo è stato da giorni.....in cerca in là. Gli sono etiam lelere, come lui fidele ha lede venule di Spagna, che zerca el signor ducha de Milano in corle gli è due opinion videlicet : che il signor Ducha babbi a prendere il Stato, l’altra che babbi a restar; et che questa seconda è creduta. Item, mandano questo altro riporto. Die 3 Januarii 1525. Duo lamburlini venuti dal campo de spagnoli da Milano, partiti già tre giorni, riferiscono che già 10 giorni uno bon numero di spagnoli, zerca 500, deteno al tamburo melendose insieme per voler tumultuar, e questo faceano perché voleano danari, et li signori cesarei vedendo questo li aquietorono, digando se non voleano altro che dinari che ge ne haveriano dato, el cussi la vigilia di Natale fu data una paga a lutti li spagnoli. Dicono etiam, che essi spagnoli sono stali tre mexi in Milano et hanno haulo solum due page, et quando gli andorono erano creditori di 6 page; et che li lanzinech hanno le loro page ogni mese, el si stanno a sguazare in casa de quelli zentilhomeni a descritione. El dicono che, quando si dà alarme, essi lanzinech non si voleno mover, ma dicono che quelli dii casteilo sono imperiali et essi sono imperiali, et che non vuoleno andarli contra. Item, diesi aspectano danari in bona quantità a Genoa, che vhneno dì Spagna. Item, che quelli dii castello danno fuora spesse volle, el amazano ogni giorno qualche uno di spagnoli Item, che le fanlarie italiane già 20 giorni in zerca sache-giorono uno castelo grosso chiamalo Cliunisco, ch’è in astesana, nel qual erano molla roba, el si sono vestili et con quello si trapassano il tempo fino gli sia dato danari. El locotenente del strenuo domino Ilannibal de 403* Lenzo, refferisse haver mandato de li soi leggieri drio Adda scorrendo, quali li riportano come qualche 70 fanti cesarei allogiati a Vaner al primo de