133 MDXXV, gnorir dii stado di Milan, o morendo o vivendo il Duca, e che le zenle 1* ha fallo far nel conta de Ti-ruol, sotto specie farle conira villani, è per questa causa. Fi voria aver di ziò esso Archiduca intelli-genlia con la Signoria nostra, promettendone etiam darne parte di quel Stado; però comunichi il tutto al Pontefice. Fo letto una lettera dii Contarmi orator in Spagna a V hnperador, di 24 Settembre a li Cai di X. Come el nunzio del Papa, è lì a la corte, li ha dillo che si traila liga in Italia, e questi hanno che il Papa e la Signoria nostra§sono inclusi, ltem, scrive aver inteso che 'I ditto nuntio ha dillo esser vero di questa liga, ma che il Papa non ha voluto farla, ma era sta ben rizercalo da altri, zoè dal re d’Ingalterra, e come il Gran canzelier ha ditto : « So certo che si tratta la liga ; ma è intrigala. » Fu poi compito di lezer tanle lettere et scritture, etc. Fu poi posto per i Savi, far risposta a li oratori cesarei zerca tralar acordo; ma poi dillo non si mandarà la risposta ozi (In al primo Pregadi, acciò lutti possino ben pensar. Fu posto per li dilli Savii, che per il Serenissimo sia risposto a domino Livio Grotto, come inteso da 83* lui che’1 voi andar a Roma a far questa instessa' richiesta ha fatto a la Signoria nostra, come è ben conveniente, però si remetemo a quello conseicrà Soa Santità, et allre parole dii bon voler nostro, e in conformità si scrivi a POrator nostro in corle di questo, aziò parli avanti al Pontelìce. Fu presa, ave: 179, 24, 5. Et fo comandà grandissima credenza, come è il dover. Di Roma, fo letto lettere di l’Orator nostro di 18, hore 7. Come il Datario li mandò a dir mandasse in quella hora il suo secretano da lui, che li havea da parlar. Et mandato, era in ledo, el uno suo li disse esser lettere da Milan, come il Moron era sta relenuto di ordine dii marchese di Pescara; il qual Moron era andato a ritrovar dillo Marchese a.....per ultimar la liga si trattava. Scrive do- man damattina esso Oralor andarà dal Papa et intenderà il lutto e aviserà. Di Verona, di rectori, di 23. Come ozi avevano aulo letlere del magnifico domino Andrea dal Borgo, date eri a la Mirandola, dove dice Irovarse curn la sua consorte, et che perii illustrissimo Archi-duca era stà mandato orator a la Cesarea Maestà, e zontoa Zenoa seamalò, per modo li è stà necessario ritornar, el volendo (venir) insieme con la moglie a OTTOBRE. 134 casa sua richiede uno salvoconduto per lui et la fa-meglia da 20 in 25 cavalli, e cussi li hanno fatto dillo salvoconduto, passando al più fra 8 giorni. Da le parte superior se intende lo episcopo di Salzpurch ancor ess.-r in nimicilia cum li villani, e che nel conta de Tirol se atrovano bon numero di fanti per castigar quelli villani. Et quelli ha riferito questo, aferma ha-ver scontrali molti che vanno in suso per congion-gersi con li predilli. Et che in Trento si atrova al conte Girardo di Arco con alcuni pochi fanti. Dice etiam che lo illustrissimo Archiduca era per andar in Augusta, dove voleva tenir una dieta. A dì 25. La mattina lo lettere di Roma, di 84 VOrator, di 20 et 22. Il sumario di le qual scriverò di sodo: et do etiam fono drizate a li Capi dii Consejo di X, qual però fo lette in Pregadi. Vene in Collegio domino Ambruoso di Fiorenza oralor francese, dicendo......... Da poi disnar, fo Pregadi per expedir la maleria principiala, el poi lette le lettere di Roma, vene queste altre : Da Udene, di sier Agustin da Mula luogotenente di la Patria, date a dì 23. Come era ritornalo uno suo qual mandoe a le parte di Alemagna. diporta come il conte Nicolò dì S-ilm, olirà che brusoe Slamin, etiam aver brusato alcuni vilazi 11 apresso per miglia 15, et si ritrovava [a Rodomunt con 2000 tra a piedi et a cavallo; et voleva andar a ruina di una vallada ditta Smalt, dove si cava il ferro, per ruinar alcuni archinopi. Dice che ’1 Serenissimo si ritrovava nelle terre dii ducalo di Ver-timberg, et a dì primo dii mexe futuro venirla ad Augusta per esser a certa dieta si dovea far a No-rimberg; e altri avisi, ut in litteris. Da Milan, dii’Orator, di 22, hore prima di nocte. Come è adviso il magnifico Morone nel castello di Pavia era stà reslrelo da questi cesarei più del solilo, et restato solum con uno servitor; et uno secrelario dii Duca era con lui, nominalo .... era stà retenuto prima, et examinato, par sii in libertà et va atomo in Pavia. In Cremona sono stà mandati 1500 fanti, et che all’abadia di Chiaravalle vicina a Milan erano zonti alcuni fanti spagnoli et alcun numero di cavalli lizieri vanno drieto a la riva di Ada. Di che esso Orator dubita questi intertene-rano le poste per aver le lettere, dove si farà mazor dilicultà di poler mandar lettere; pur si userà ogni diligentia possibile per mandarle. Scrive, ne è voce > che questi signori cesarei habbino ad occupare tutto