373 MDXXV, NOVEMBRE. 274 subito rendere ditto ducato in mano dii Re in dote, come di sopra. Se offerisse de ceder il dritto de Tornai con le pertmenlie, el non piacendo questo se offerisse una grossa summa de danari. La Maestà Cesarea dimanda : Ghe’l Delphino toglia per moglie la figlia di madama Leonora. Che ’I si cedi a tutte le ragioni de Italia et la contea de Asti. Dimanda tutta I’ armata di mare per sua inco-ronalione, il ducato di Borgogna libero. Che eternamente sia ceduto alla supranità de la Fiandra. Che sia spianata Terroana. Che Fratiza abbandoni el re de Navara, il duca di Geldres el la casa de la Marca. Che ’I Cliristianissimo habbia ad trattare monsignor di Barbon a voglia de l’Imperator. Che volendo l’Iinper.itor far guerra conira turchi o heretici, che ’I Christianissimo sia obligato alla mila di la spesa, non specificando il numero di lo esercito, né il tempo. 177" Che sia observato 1’undecimo articulo che fu accordalo in lo appuntamento di Bezoves. Et dice in ultimo che si spera che Dio li melli la mano. 178 Di Bergamo, di reofori, di 11, hore 7. Scrive il caso sequito a lui Capitario, dii schioppo, facendo la monstra di domino Bortolomio Avogaro, qual li locò la panza et miracuìose è evaso, sicome ho scripto il caso per un’ altra lettera parlicular, però qui non farò altra nota. Scrive, come de lì allende-no a far repari per forlificalion di la terra, et hanno pagato le fanlarie et quelle ordinanze di Bresa. Item, vidi per sue lettere parlicular dii Capilanio, pur di 11, alcuni summari di nove li quali dicono cussi : Fer lettere di Romano, di heri, si ha esser gion-to di novo a Covo archibusieri numero 300 sotto il capilanio Santa Croce, et per uno altro venuto questa sera da Brignano di Gieradada per loro rec-tori mandato, li è sta referito che li homini di Brignano lenivano hozi serrate le porle di la terra perchè aspectavano spagnoli a pè et a cavallo li quali non voleano acceplar, el manco haveano voluto acceptar li loro forieri, che erano andati inanti per tuor alozamenti. Da Milano hanno, che quelli dii ca-/ Diarii di M. Sanutq. — Tom. XI. stello sono in libertà, vanno dentro et fuora a loro piacere et conducono dentro victuarie, et che il Pescara havea volesto metter li lanzinech alla custodia di esso castello volendolo serrare, ma dilli lanzinech non hanno voluto contentar a questo se prima non gli danno danari, che i pretendono esser creditori. Ne vien etiam dillo per uno nostro venuto da Milano, non però da essergli dato in questo molla fede perchè non lo inlendemo per altra via, che ha inteso sopra la piazza del caslelo de Milano che li italiani di Cesare, quali questi dì passali erano di là oltra Tesino, el che di ordine di Pescara voleno andar a Cremona el i lanzinech che sono in Cremona li mandano in Milano, subgiongendo che il popolo milanese ha gran paura di esser sachegiato da questi cesarei, llabbiamo etiam che lo ¡lustrissimo siguor ducha di Ferrara, essendo apresso a Lione tre gior- 178* naie, è ritornato indrielo el non si sa la causa, el che terzo giorno quelli dii caslelo di Milano metete-no fuora lo vexilo di Santo Ambrosio sopra la porla di esso castelo. De li diti, di 12, liore 22. Mandano uno reporlo di domino Hironimo Tadino, qual è in Marli-nengo, come in Caravazio sono lanze 150, et una parte di la compagnia di Santa Croce in Trevi lanze da 40 in 50, el che dilli cesarei stanno in gran su-spelto el guardia, et hanno haulo ordine di levarsi de lì ; et per quelo se intende da Milano, il marchese da Pescara per haver il caslelo fa ogni fatica, si de mandar messagi dentro et fuora, come de scriver et protestar, et cerca di mover milanesi che fazino mover il Ducha a dargli il castelo, se non che ne palirano loro. Et clie’l signor Ducha ha bnlado fora doi stendardi imperiali con le sue arme, et in questi giorni se intende il prefalto signor Ducha si fece portar fuora di la stantia sua, el vene su la piaza lì dentro dii caslelo, et si fece iurar fidelità da suoi solitati; nè insumma li è altra fatica in dilli signori cesarei che insignorirse hora delle forteze et casleli di Milano el Cremona. In questa hora .... di notte havemo da Coff, loco sopra li nostri confini, come tutti li cavali et fanti che erano lì in Coff in gran quantità questa mattina erano in moto per levarsi tutti el andar a Paderno loco lunlan da Cremona zerca miglia 8, et che restano in Coff da cerca fanti 60, li quali fanti 60 si partano dimane. Da Crema, dii Bodestà et capifanio, di 179 12, hore una di notte. Manda questo reporlo di missier Piero da Roma cremonese, partilo hozi da Cremona, che la terra ha risposto al marchese di 18