451 MDXXV, DICEMBRE. 452 facoltà, che è da ducali 30 milia, il forzo è condi-lionato, va a’ soi parenli. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consti-lendum di risponder a li oratori cesarei, et terminarono indusiar a le lettere di Roma. Et sul lardi, a hore .... veneno lettere di le posle, zoè : Di Crema, dii Podestà et capitanio, di 9, hore 18. Manda questi avisi : Riporta uno per mi mandato a Milano, el qual è servilor dii conte Alexan-dro Donalo, parlilo heri a hore 19. Dice che el conte Zuane Boromeo li ha dillo che ’I marchexe dii Vasto et il signor Antonio da Leva fra loro sono in grande discordia, perchè cadauno voria dominare, et che lutti todeschi voria star a obedientia dii signor Antonio da Leva el li spagnoli dii signor marchexe del Vasto, et che se aspectavano le zetile italiane in Mdano, et subito zonle li lanzinech andarono a Pavia, li italiani alozerano in porla Comasina, dove alozava la corte del Pescara. Dice etiam haver inteso in caxa da una dona de Galenari, che era sorda dii castelan de Milan morto, come Zuoba di notte, fo a di . . . . , insite dii caslelo uno, el qual ha ditto che ’1 Ducha slava mal forte, el che nel caslelo se diceva che il ducha Maximiano, eh’ è in Pranza, veniva a Milano. Dice etiam haver inteso dal conte Batista da Lodron capitanio di lanzinech, che queli di Pavia hanno messo alcuni pezi de arte-lana in nave per condurle a Cremona, et che li fanno 302 lavorar con gran diligentia. Item, dice che lavoreranno a serar il caslelo a Milano. Item, scrive ditto Podestà e capitanio, come per uno che parlile a hore 23 da Cremona, dice che queli dii caslelo insite fuora heri al suo partir, et eaminando sentiva Irar molli colpi de arleleria, el alozato do mia lontan di Cremona, li vene nova che era sta preso il capila-nio Coradin per queli dii caslelo, et amazali el feriti alcuni altri. Item, manda uno altro reporlo, qual par che uno domino Hironimo da Mola dolor milanese era andato in castelo per la liberation di monsignor di San Celso, e............ Di Verona, dii Proveditor cenerai Pexaro, di 10, hore 5 di notte. Come, per uno suo venuto da Cremona, di dove partì beri, dice li lanzinech sono mollo apropinquati al castelo, et oltra la prima trinzea feno, ne fono una altra contro trinzea con uno cavalier per banda ; la qual compila si lien sera serato dii tutto il castelo e non potranno uscir, et quasi tenirse. Et dice, da queli dii caslelo in più volle sono stà morti da ‘280 lanzinech, el il capitanio suo Coradin essendo andato a Milan, e nel ritorno, in Cremona ussite dii caslelo il Gol dii conte Alexandro di Gonzaga cugnado di domino Hannibal Pizinardo castelan usile con 17 cavali, et mia 6 di Cremona lonlano trovò ditto capitanio Coradino, qual era con 80 fanti, el lo assaltò, el li rupe, et taiati a pezi il forzo di fonti, et lui capitanio con do ferite di schioppo fuzite in Cremona, dove si salvò. Item, ha hauto una poliza di l’artelaria e altro, e di homini da conto el fanti sono in ditto caslelo, la qual sarà qui sotto. Scrive che in Pavia non è alo-zati soldati, ma in castelo è solum una bandiera di fanti; e la compagnia di fanti era guarda dii marchexe di Pescara che ussite di Milan, è alozata per le ville atomo Pavia ; e come attendono a metter vittuarie in ditta città. Item, manda do reporli hauli, uno dal signor Camilo, l’altro dal conle Alberto Scotto copiosi di molle occorrenlie. Dii signor Camillo Orsini, da Pergamo, di 9, hore al Provcditor zeneral. Co- me, per uno suo venuto di Milan, parli hozi, hore 2*2, dice queli mercadanti et altri, che hanno l’ubli-gation sopra li dadi per ducali 200 milia servili al Ducha, non voleno che questi cesarei si servino de 302* più de ducati 50 milia di lai inlrade. El come li # cesarei voleno milanesi li zurino fedeltà. Li hanno risposto non poler loro soli, ma bisogna adunar le parochie: qual adunate poiria forsi seguir qualche inconveniente, che saria meglio non farle redur. Unde par siano restali di farlo. Et dice, missier Beneto da Corte ussite dii castelo et vene a parlar al Leva, qual li dimandò se ’I Ducha era morto o vivo, e lui li richiese per nome dii Ducha e loro dii caslelo fo*sseno contenti che mandasseno uno homo a la Cesarea Maestà. Item, dice, queli dii castelo escono fuora a scaramuzar, et che hanno pochi guastatori che lavora. Item, scrive come, per uno parli a di primo di questo da Lion, ha inteso, che lui proprio udite una crida fu fata de li, che lutti li stipendiati di la corona di Franza slagino preparati et ad ordine. Item, dice, queli dii castelo de Milan escono fuora, amazano spagnoli, et che a la volta del zardin non è fatti ripari et poleno ussir al so’ piacer. Dii conte Alberto Scoto, da Crema, di 9, hore 21, al Proveditor zeneral. Come era venuto uno suo da Milan, qual partì hozi hore 18. Dice li lanzinech sono per levarsi de lìzonti siano li fanti italiani che aspectano, et hanno cargato 7 pezi de