MDXXV, OTTOBRE. 173 li aricordò che veneria pochi non havendo la pena di venir. Però volse cavarli. Etiam nel Consejo di X fo cava 4 Procuratori de li Procuratori, el tocono a questi : sier Lorenzo Loredan, sier Jacomo Soranzo, sier Andrea Justi-nian, et sier.... 109 Di Roma, di VOrator nostro, di 23. Come era stalo con I’ orator anglico, qual li havia dillo il cavalier Casalio e l’Audilor di camera vieneno qui in corle oratori di quella Maeslà, el erano siali a Lion, el persuase si concludi la liga de Italia. Scrive, nel regno di Napoli era slà fallo una proclama, che tulli li benefici vacherano siano lolli per l’Impern-dor et per il suo Consejo, e chi si voi doler vadi da quello, et come mandano qui domino Antonio di Venafre a dir al Pontefice de iure è slà fallo queslo, el che Cesare etiam farà altro. Scrive del zonzer del Cardinal Campezo 11 ih Roma. Eri l’andò a visitar, ringraliò la Signoria nostra, e mollo si lauda di honori fattoli in queslar terra. Dii ditto, di 24. Colloqui auli con l’arzivescovo di Capua zerca il Pontefice et queste occorenlie ; il qual conforta la Signoria concludi lo acordo con lo Imperalor e non vardar a parole dii Papa. Dii ditto, di 25. Come lo a palazo, e prima parlò al reverendo Datario. Li disse, Lopes Urtado havia dilto al Papa, zerca il Moron, et che ’1 Papa voria il duca di Milan restasse in Stado over qualche altro, e fosse seguro dii Stado, con altre parole. Poi fo esso Orator dal Papa, qual prima era sialo da Soa Santità ditto Lopes per spazio di 2 hore, et inlrò in gran colloqui con Soa Santità di le presente malerie ut in litteris, et li disse aver ledere di 5, di Spagna, dii Legato, come madama di Lanson era stata dal re Christianissimo, et quanto a li Iradarnenli di noze, era la ditta stata do volte a la audientia da lo Imperador, et poi a la seconda fo da madama Liono-ra per maridarla nel Re suo fratello et essa madama di Lanson in Cesare. Et scrive che le noze con quella di Portogallo par non possi aver loco perchè bisogna dispensa per esser parenlado'; la qual dispensa esso Legalo ha commission di Soa Santità, seguendo pace, de intertenirla, et che 1’ orator di Portogallo era stato da lui dicendoli dille noze non seguiria senza la dispensa prefala. Scrive, il Papa averli diio voi far cavalcar le zenle dii marchese di Manloa a Parma el far 400 in 500 fanti, et manda Paulo da Rezo dal marchese di Pescara, poi dal Duca di Mi- 109* lan per confortarlo. Manda a sguizari uno homo, et è bon la Signoria ne mandi uno altro; tamen voi inlertenir la pratica con li cesarei fin siegua la con- clusion di la liga si Iralta. F. come si doveria scriver al Legalo suo è in Spagna e la Signoria mandi una da Cesare a dirli in favor dii duca di Milan, dicendo voi essere sempre unito con questa Signoria. Dii ditto, di 26. Come havia inleso, Lopes Ur-lado partiva. Fo dal Papa et parlò a Soa Santità largamente, quella non dicesse di metter duca de Milan altri che ’1 presente Duca, e su queslo parlo longa-longamenle. Il Papa dice voi far tulio quello vuol la Illustrissima Signoria, e quella li aricordi quanto l’abbi a far, e non dirà se non per il presente Duca, e si mandi uno a sguizari per poterli haver bisognando, et come si aspetava qui Ire oratori di essi sguizari: voleno da Soa Santità 40 milia ducali dicono dover haver al tempo di papa Leone, ai qual parlerà. Disse haver Irovà la bolla fece papa Julio e quella di papa Clemente IV, che l’Imperalor non poi lenir nè haver il reame et etiam alcun Stado in Lombardia, nè in Toscana, el che voi dirli di questo al prefato Lopes Urtado. Dii ditto Orator, di 26, drizata a li Cai di X. Come il Papa voi sia liga cerla fra la Sanlilà Soa el la Signoria nostra in spiritu, con obligalion di aiutarsi l’uno e l’altro. Fu poslo, per li Savii, una lettera a l’Orator no- o stro in corte, in risposta di soe. Laudar quanto ha dillo al Pontefice et quello voi far Soa Santità, el in queslo inezo se inlerlenimo con li cesarei el havemo elecli li Ire auditori e scritto in Spagna a l’Oralor nostro sii unito col reverendissimo Legato. È bon mandar a sguizari ; volemo sempre esser uniti con Soa Beatitudine. Item, acordi il duca di Ferrara, et fazi cavalcar le sue zente a Parma el fazi li fanti. Item, un’altra lederà pur al dilto Oralor, zerca li capitoli di la liga si Irala di far Ira il Papa, la Signoria nostra, el fiorentini, zoè reformalion di alcuni capitoli, el volendo il Papa remover il capitolo 3. di potersi acordar, loy napello e avisi, e li manda-remo il sinica volendola farla pubblica; con altre parole. Ave: 172, 13, 8. Efocomandà grandissima credenza. * Di rectori di Verona, di 29. Come domino 110 Petro da Vanzo vicario di Val Polesella li hanno affirrnà esserne alcuni di capi di villani che si suble-vono conira lo illustrissimo Archiduca, el ne ha con-duto uno di capi con dificullà da lui capitanio nominalo Paris da Nogara di la valle di Lngri, qual fu capitanio di la fantaria sodo Trento dal canto di qua, el qual li nominò alcuni altri, videlicet uno Mallio da Villa de dilla valle el Hironimo de Mal-dini etc. Item, aspela ordine quello siino per far, et