815 MDXXVI, FEBBRAIO. 816 mino Lombardin deTriche li fo fallo intender, come el se diceva che molli nostri subdili dii contado erano ancfali insieme con alcuni istriani et cetarii (?) a depredar su quel dii Signor turco, et fatto gran preda di bestiame et altre anime, et quele condule a Obrovaz; il clic inteso li parse cosa di haver grandissima consideraron, e li comesseno che immediate el montasse a cavalo et andasse per il contado verso Possedaria et Obrovaz per verificarsi di tal cosa, e se con verità erano stati nostri subdili cum tal celarii, inquirendo il lutto con ogni diligentia, non facendo demonslratione nè strepilo nel contado, salvo che in cuso che a man salda el podesse prender qualche uno che fusse sialo a tal impresa, e ne avisase di bora in hora quello l’intendeva. El zorno sequenle si bave sue lettere con aviso di quanto I’ haveva inteso, et essendo per venir di qui il Provedilor, qual era a Sibiuico átenlo l’adunanza che se diceva di turchi che erano per venir solo Obrovaz, però a posta li scrisseno il lutto exhortándolo a far quele provision rizercava la materia ; qual li rispose laudandoli di quanto haveano falto, et che la malina el saria nel conlado dove el faria cossa di suo apiacer e de salisfalion di turchi. El cussi se ne \ene nel contado, el liozi è venuto ne la terra, el le sue operalione per sue lellere se intenderà ; et hanno fallo uno mandalo al Sopracomilo di la fusta Contanna, ch’è di qui, che immediate va-di a la volta di Pago e queli contorni per obviar a( li celari el altri che volesseno fuzer dii territorio cum tal preda, aziò fusse exequilo l’ordine di esso Provedilor eie. Di Sibinicho, di 28 Zener, di sicr Andrea Zivran proveditor generai a, li reclori di Zara. Scrive quanto ho scripto di sopra, e di più cerca le adunalion di turchi : questa malina altro non intende per non esser venute le spie; questa sera rilornerano el haverà certi za dii levarsi di turchi, quali sono verso Verchicha et Tuim. Dii dillo sìer Andrea Zivran provedilor generai in Dal mafia, a la Signoria nostra, date a Zara a di primo Fevrer. Scrive il danno fatto per nostri subdili con 15 istriani el quelli di citari a turchi, et toltoli 2500 animali, 7 bomeni et G cavalli, di qual animali 1Ü0Ü si anegono nel passar di la fiumara; unde essendo a Sibinico su la galla dii Capitanio dii Golfo, vene 12 turchi lamentandosi di tal danni fatoli, et che non si provedan-do volevano andar a far di questo querela a la Porla, rechiedendo la reslilulione etc. Ai qual li rispose che ne li subditi sempre sono di tristi che fanno conira la voluntà di soi signori, e che l'andana facendo tal provisione che i cognosceriano quanto li havesse doluto (al cosa. El cussi liaulo le lelere di Zara, la malina mandò domino Nicolò Rali con li soi slralioli a una banda e domino Lusi da 1’ altra, e lui con 80 cavali andoe per haver essi celari et altri malfattori in le man, quali inteso la soa venuta con le robe loro e animali si meseno in una grolla sopra uno monte inexpugnabile, et vedendo non poterli haver, mandò a luor a Novegradi alcuni pezi di artelaria e fece far proclama che uscisseno fuora con la preda sotlo pena di la vita, per il che alcuni veneno Inori, sichè bave da 4U0 animali di queli lolseno li nostri subdili et il resto di celari reslorono in ditta grotta, et restituì dilli animali et brusoe 7 coverti de li dilli maltatori, e li fo apre-senlà uno turco et tre sono in Obroazo, qual li bavera et farà la reslitution. Sichè fa tulle provision li par necessarie aziò essi turchi cognossino la Signoria nostra voler convicinar in bona pace con loro. Da Udene, di sier Agustin da Mula loco-tenente di la Patria, date a dì 10. Manda lettere haute di Vcnzon et di Cividal, el scrive aver parlalo lui instesso a quel Andrea nominato in le lelere di Cividal, e inteso più chiaro eie. Di Vengon, di 8, al Locotenente preditto. Eri passò di qui uno Hironimo todesco sla a Treviso, vien di le parie di sopra, el comprò uno cavalo dal castelan di Gemin, et volendo condurlo via li disse aver haulo lellere di l’Archiduca che’l voleva el cavalcasse, però non li ha voluto darlo. Scrive ditti di Venzon, il suo capitanio è a Vene-lia per le differenlie con queli di Gemona, el il can-zelier non è lì. Di Cividal, de li deputati, al preditto locotenente, date a dì 10. Come do soi ciladini stali a le parte di sopra, referiscono haver visto a ... 4 cara di monizion zoè balole, polvere, lanzoni et do campane, et dieno andar a la volta di Lubiana. Ifem, a Bolzer li è stà fallo una im-posilione di fiorini 300, et si dice per pagar zente per venir in Italia, ltem, come a . . . . erano 10 boche di fuogo, et prima erano 40 boche, ut in litteris. De li ditti, di Cividal, date a dì 10. Scri-veno zerca ditte monilion esser preparali cavali 200 per condurle, et hanno Ire vie di andar, una a Ples verso Gorizia, una verso Fiume et un altra in Lubiana. Di Mantoa, fono ledi do avisi hauti da