407 1IDXXV, DICEMBRE. 408 conduse il ducha di Barbon de lì, le qual è venute da Tolosa a Zenoa iu zorni 9. Item, le zelile erano alozale in Plamonte, vieneno verso Milan. Scrive F Imperator va in Sibilla per far le noze di la sorella dii re di Portogallo in Soa Maestà. Qui in Milan è slà eleeti do sindici per parochia per far il juramento. Il marchese di Pescara va scorando. 11 castello salta fuora e scararnuza con questi. Item, da Miìan, di primo, hore 24. Come il Marchexe stava mal, et fo col nonlio dii Papa domino Bernardin da la Barba liozi a caxa dii ditto Marchexe, il qual feva testamento. Et intrato in camera il nuntio, esso Marchexe li disse, che ’1 pregava scrivesse al Papa li fosse ricomandà la so’ anima che l’andasse in paradiso, nè altro li volse dir, perchè el voleva atender a l’anima, e tien non zon-zerà a dimane. Dii marchexe di Manfua, di 2. Scrive al suo ambasador qui il predillo aviso, come ho scripto di sopra. Nè quelle parole di sopra è in le lettere di Bergamo, ma di Mantoa da esser comunicale al Serenissimo. Avisa dii zonzer di quel Michiel Herd*-ra nonlio cesareo lì a Milan va a lloma dal Papa, et è partito et va per stafeta. 275* A dì 4, Luni, fo Santa Barbara. Fo cavà a la ballota d’oro di numero____erano scripli 30 ri- maslì. La causa di si poca quantità è per quelli hanno deposita per venir a Consejo. Veneno in Collegio lo episcopo di Baius et domino Ambroxio da Fiorenza, dicendo..... Da poi disnar fo Pregadi, per far la relation di ]’ orator Venier venuto de Milan, e sopravene le-zendo queste lettere. Di Verona, dii proveditor zeneral Pexaro, dì 3 hore 3. Come ha hauto lettere dii signor Camillo, da Bergamo, di hozi hore 12, qual avisa aver da Milan la morte dii signor marchexe di Pescara heri a hore 2 avanti zorno. El il castello poi a hore 1 de dì treteno colpi 500 de artellarie. Item, che li grisoni hauto la rocha de Chiavena a patti, quelli erano dentro non è slà lassati andar, imo è stati retenuti, perchè voleno prima la relaxalion di soi oratori fono presi dal castellari dì Mus. El che grisoni erano a campo a una torre sopra il lago di la Oragna, quale haula voleno andar a la expugnation dii castello di Mus. Pertanto, scrive esso Proveditor saria bon haverli dato la polvere, che loro grisoni richieseno a li reclori di Bergamo. Item, che pur ha che lanzinech vanno, verso Milan et Cremona. Da Crema, dii Podestà et capitanio,di 2, hore 1 di notte. Manda questo riporlo. Domino Zuan Piero Secho da Caravazo referisse, che Zobia, a dì ultimo, se partite da Milano, et intese da diverse persone che il marchexe di Pescara era pe-zoralo, et che heri sera vene uno suo nepole da Milano, et dice che M dillo Marchexe stava malissimo, et se diceva che dubitavano che quesla notte 276 dovesse morire. Item, dice, per l’amicitia et pratica P ha cum molti milanesi, ha inteso che ’l po-pulo hanno mal voler conira spagnoli, et ogni volta che se senllsseno qualche spalla et favor, l'ariano motione conira di loro spagnoli. Item, dice che da Marti, a dì 28 in qua, quelli dii castello non erano ussiti per quello che intese da milanesi, salvo che i tirano con artellarie, et per una artel-laria fu morti 7 lanzinech. Item, dice che quesla mattina don Pietro Cardona capitanio di gente d’arme alozato in Caravazo, levò voce de montar a cavallo et andar a caxa, tamen per quello lui ha, che P è andato a Milano. Item, dice che heri passò per Caravazo da zerca 100 fanti, quali erano levati da Trevi et andavano verso il cremonese. Da Bergamo, di rectori, di 2, hore 8. Come era zonlo lì uno, parlilo quesla mattina da Milan a hore 19, et referisse, che hozi, eli’ è Sabato, do hore avanti zorno el signor marchexe di Pescara era morto; unde quelli cesarei spazavano lettere per lutto, le qual erano slà zà scritte, et subito spirato le spazono e in Spagna e a P Ar-chiduca. Et che dubitano de venetiani. Et dice, se quelli di Milan havesseno un poco de spalle, li ta-ieriano li cesarei tutti a pezi. Et milanesi vanno dicendo per Ja terra presto faremo Cesare, perhò che da Nadal usano manzar cesare, et con questo dicono cussi. Dice hanno scritto a P Archiduca che el vegni presto a Milan, s’il voi manlenir quel sla-do per Cesare. Item, che hozi da zerca 70 spagnoli armati in arme bianche sono ussiti di Milan, si dice vanno verso Pavia. Item, si scuode le in-trade per la camera ducal, et asegnano a li creditori li pagamenti loro. Li cesarei voria luor quelli danari per pagar le zente, e loro non voleno darli. Scrive, come è nova il castello traze artellaria assà, et par siano zonte a Monaco 16 galìe, fo quelle andono col ducha di Barbon in Spagna, el sono venute senza zente. Item, mandano una lettera dii Taxis da Milan, qual per esser cose non vere et per augumentar le cose cesaree, qui non le scrivo. Di Austria, di sier Carlo Contarmi ora• 276*