MDVIII, DICEMBRE. 700 campo. Questo pretendeva haver ¡1 regno di Napoli, per esser diseso di la caxa di Anzò. Lassù uno fiol di anni 20, el qual è successo nel duellato. Or il su-mario di dille letere scriverò poi. Noto. Come la vezilia di Nadal, et il zorno, a l’aitar grando di San Marco fo messo il cesendclo bello d’arzento, lassato a la Signoria per sier Zuan Batista Bonzi, novìter morto, ullimo di la sua fameglia. A dì 27. I)a poi disnar fo gran consejo. Et fu posto la parte di danari aspetanli a l’arsenal, ut in cu. Ave 100 e più di no, et il resto di sì ; e fu presa. A dì 28. Da poi disnar nulla fo ; li savij si reduse. A dì 29. Fo la malina in colegio, con li capi di X, uno messo secretissìmo, come inlisi, mandalo qui a la Signoria. Da poi disnar fo consejo di X. Et felino li soi capi perzener: sier Alvixe Trivixam, sier Stefano Coniarmi et sier Lorenzo di Prioli; el qual sier Lorenzo introe capo, in loco di sier Alvise Malipiero è amatalo. A dì 30. Da poi disnar fo pregadi. Et prima fosse ledo alcuna letera, fu posto per i savij una parte, di far 4 capi per colegio, per compir l’ordinanza per le terre nostre, ut in cu. El fu presa. Fo tolto il scurlinio di 3 savij dii consejo ordi-narij. Et rimase sier Antonio Trum, procurator, sier Lunardo Mocenigo, sier Zorzi Corner, el cavalier; solo, sier Lunardo Grimani, con titolo. Do savij di terra ferma: sier Bironimo Capello et sier Antonio Zustignam, dotor, con titolo; solo, sier Alvixe Emo. Fo leto una parte, presa a dì 29 nel consejo di X, che in questi tempi, atento le ocorcntie presente, tutti quelli sono papalista siano cazati in tutte le materie che occore, et con llioro quelli di pregadi non parlino, sub pcena etc., di cosse fate im pregadi, ni odano letere, ma stiano serati fin el licentiar dii pregadi, con altre parole, ut in park: cossa che più non è fatta, adto li papalista sarano totaliter ex-pulssi di consegij secreti durante queste cosse, per esser il papa nostro inimico. Et acciò se intendi il tutto, noterò qui sotto tutti quelli sono papalista, qualli intrano al presente, dì pregadi. Nota. La parte di far li capi per compir le ordinanze fo, che Lalanlio di Bergamo ne scrivi 1000 a Bergamo; Zuan Francesco d’Ascole 1000 a Verona; Zitello da Perosa 1000 a Brexa, et uno altro 1000; ai capi ducati 6 al mexe et taxa di uno cavalo per uno. Ave 156, 29 di no, videlicet dà fama di 1000, ma sono capi di 250 l’uno. Di Franza, di 17. Come l’orator era a Bles con il re; et che il re non li diceva 0 di la paxe fata, solum che lui orator, parlando con Buberlet, li disse : Non scrive vu a Laschari di questo? Disse: Ben, scriveremo ek. ; si che sono le cosse secretissime, dicendo si aspetta zonza il Cardinal Boan etc. Itevi, di la morte dii duella di Lorena, come ho scrito di sopra. Di Milani, dii secretano. Di coloquij con mis-sier Zuan Jacomo Triulzi. E come à inleso di l’a-pontamenlo fatto, qual è contra di la Signoria, e li ha dillo il sumario di capitoli ; e come sono zudexi, tra Geler e Bergogna, il re di romani e il re di Franza e, in casu discordia, entri el papa. Item, li dà la investitura di Milan per ducati 200 milia. Item, il re di romani ha passo por il stato di Milan a ve-gnir in Italia a incoronarsi ; et hanno a soldo, pagali per lhoro et per el papa, XV milia sguizari. Item, che il re li danno in le man di Franza li do fioli fo dii signor Lodovico, che sono in Alemagna, et il re li promete dar stalo in Pranza. Item, è restituito a li foraussiti di Milan il suo e possino ritornar. Item, a li Bossi e Torelli è restituito i lhoro stati. Item, hanno termine mexi 4 a nominar li confederali, con questo per niuna parie si possi nominar venitiani. Et che quelli hanno tratato questo acordo, è stato li oratori dì Ingallera et di Ilongaria etc., ut in litteris. Poi, per il principe, fu fato con grandissima credenza la relatione al pregadi, di uno nonlio di sguizari, videlicet de......., qualle parti........, e dice esser slà mandato a la Signoria, perchè hanno fato una dieta da San Gallo fin San Simon Juda, perchè Franza li voleno a suo soldo XV milia ; et perhò volcno saper, si la Signoria li voi lhoro, che veriano più presto, con molte parole, ut pakt. Fu posto, per li savij, scriver in Pranza a l’orator, si aiegri di la paxe con il re, dicendoli siamo certi saremo nominati, come è il dover, e li nostri capitoli di la lianza voi ; et debbi zerehar a sotra-zer la voluntà dii re, e lutto quello el poi aver, e scriver subito. Ave tutto il consejo. Fu posto, per li savij, excepto sier Zorzi Emo, risponder a questo nontio di sguizari, che ringra-tiemo, el ritorni a saper quello è seguito et quello voleno, alento è molli zorni è partito da lhoro, el ritorni subito qui. Et sier Zorzi Emo messe di mandar con lui uno nostro secretano, el quello debbi inquerir e tratar con lhoro etc. Parlò per la sua opinion l’Emo; li rispose sier Domenego Trivi-xan, cavalier, procurator. Poi parlò sier Francesco Trun, el consier, el qual messe indusiar 3 over 4 zorni, et in hoc interim lenir queslo messo qui.