453 UDVI1I, MAGGIO. luta la (erra, portando fora, et butando zoxo per le mure, el bon et mior. Et ¡1 magnifico missier Zorzi Emo, era intrato dentro |>er far non fosse tochato diete robe, et fo a pericolo de esser amazuto, che i son zente bestiai et non stimano niun, et porta rto via lino i calexi. Et si non era, che ’1 parse el socorso che veniva al monte, el provedudor se dubitava a vegnir fora. Ma, vedendo li nimici che se calavano, che erano da C in 7000, fo dato el lamburlo a 1’ arme, et tutti corseno a le sue bandiere et se messeno in un squa-dron grando, et li nostri in un altro. Et li nimici se calorono in getto de schiopetto, et scaramuzono un pezeto con li schiopetti, et trazessemo alguni falco-neti, in modo, che vedendo persa la terra, e per il che erano venuti a mostrarse, se retirorono. Et allio-ra la magnificiencia dii provedador ussite dii castello, et venissemo zoxo qui ad Alla, perchè ancora non havemo portato le nostre robe a Mori. Et fo lassato el capitanio di le fantarie in castello con circha 300 fanti, che ’I lassasse dentro quelli li para. El qual è ancora li et fortifica et mette in ordine el castello, el qual è un loco molto forte, et fornito di biava per un anno a 500 persone, vini assai, carne salade, for-mazi; ma ge sono etiam sta porti fuora assai. Questa è sta la mior impresa se habi possuto tuor per prima, per esser un beletissimo paese, et poi che l’è asegurato la strada vien di brexana, per le vitualie, el Brentonega et parechij altri lochi. Credo, doman se metterà ordine di qualche altra impresa, che mai el mio magnifico provedador Emo non fa se non soli-citarli ; il che, si ’I sarà, ve ne darò aviso. Altro non habiamo etc. È sta lassalo in castello sier Zuan Veti ir Badoer, fo di sier Rigo, che se ritrovava a Uovrè, et era venuto a veder la festa. 220 A dì 8 mazo. Tutta la terra fo piena, nostri aver auto Agresta, zoè li provedadori in veronese, a pali, con capitoli, et questo se intese per letere di 6, hore 15, di sier Andrea Griti, provedador zene-ral, date a Mori; et che ’1 provedador Emo era andato a tuor il possesso, justa l’acordo. La qual eossa fo mollo biasimala da tutti, aver capilulado, maxime darli stato in ricompensa. Poi zonse letere di l’Emo, di 6, da sera. Avisa aver mandalo Marco Rizo dentro, a tuor el possesso di Agresta, con 3 capitoli : vi-delicet salvo l’aver e le persone, salvocondulo a uno suo cugnado bandito, et...............; et non dice darli stato, si come più avanti si saperi. Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte lelere : Di Trieste, dii Corner, provedador, di 6 et 7. Di l’intrar dentro in Trieste, la sera, con li zentilomeni nostri, da poi si reseno a descrii ione, et Latantio da Bergamo, con 300 provisionati, et non volse altri intrasse, perchè li soldati, e altri, voleano sachizarla, et ivi dormite. Et dii venir prima di 4 ei-tadiiii a lui, dimandando alcuni capitoli ; quatti repudiati, dimandono misericordia, et cussi li aceplono; et la faticha à ’uta di varentarla dii sacho. Item, haver dato taja ducali 15 milia, per dar a le zente; li qual triestini voleano termine 3 mcxì, et soldati li deva termine 3 di. Item, li zudei, el Zuan Marco di Roma, qual stava li, et Ialite di questa terra, questi do i datti a descrilion dii signor goveroador. Item, aver messo, in la terra, il Loredan, e in la roclia, il Riva. E lauda tulli: prima il governador, condulieri, il provedador di l'armada, il capitanio di le gali» bastarde, li sopracomiti etc. Item, aver il governa* dor, e lui, mandato domino Antonio di Pij, con 400 cavali lizieri, a Poslomia, eh’è uno castello mia .. di li, per averlo. Item, che la Signoria comanda quanto habbi a far ; et voleva il governador mandar le zente versso il Friul ad alozar, per dìsuargar quel teritork», et per le vituarie. Dii provedador di V annoda. Come, inteso, per letere di sier Vicenzo Salamon, conte di Puola, che Caslel Novo lì vicino, eh’ è di dillo re di romani, si daria a la Signoria, à mandato lì sier Francesco Marzelo, soraeomilo, con la sua galia, a tuorlo. Di Udene, di sier Andrea Loredan, luogo-tenente. Prima, vedendo che a dì.. fo gran fortuna in mar, dubitando di Venecia non potesse andar pan in campo, lui provele e mandò vituarie in cam|M>. Item, aver auto una relatione, che di sopra, vérsso quelli confini, è adunation di zercha 7000 alemani, perhò saria bon proveder. Di veronese, di provedadori zeneral, Emo et Griti, più letere. Zercha Agresta, come ho scripto di sopra. Le qual dìi pregadi erano biasimale, prima non far 0 da conto et esser si potente exercito, poi aver capilulalo con Agresta, et non saper la verità, perchè il Griti, zercha li capituli, scrive a un modo, et l’Emo a l’altro. Dii Milam, dii secretano Stella. Avisa, come ‘220 * il gran maistro era varilo, et voleva andar fuor di Milan per mutar ajere. Item, i ’uto letere di Franza, fazi missier Zuan lacoino fazi il tulio con nostri, e toy impresa contra il re di romani ; et etiam lui toy di qua etc. Item, manda una deposition, auta da monsignor Roclia Berlim, è a presso sguizari, prima che sguizari non sarano mai col re dì romani ; ma a di 7 di questo dieno far una dieta e risolversi. Item,