823 MDXXVI, FEBBRAIO. 824 lettere da Lione di uno bono el da ben mercadanle che refirma la prefa la nova de la conelusa pace, et 549* nel modo che per le altre vie si è inteso. Neri se disse per la terra, che erano venule due slaffete et die si pensava che ’I fusse Silvestrino, el alcun lo dicea per certo; pur non ne ho inteso altro. Ho ben certo da uno homo da bene gran servilor di Voslra Excelentia, ohe Brunoro dii signor Ducha ha scritto una leltera a sua moglie che presto presto saranno fora tutti ; et il prefalo homo da bene ha visto et letto la prefata leltera et conosce la mano. Uno altro genlilhomo da bene, dicendoli io questo, me disse: :< F.I io ne ho visto un’altra che scrive il Marino!) thesoricro ad uno agente suo in Milano, qual gli scrive de alcune soe facende, et in ultimo che facia attender bene a la sua mula perchè presto usciranno de castello el gli converrà servir-i de essa». Fu ancor fallo intender beri a li capitanei lo-leschi per queli dii castelo, che se volevano molti lanzchenechi che hanno pregioni in castelo, ge li darano ma con conlracambio de tanti viteli; a che è stato risposto per parte dii signor Antonio che non veleno dargli li vileli, ma che ben gli daranno la valuta de essi, et queli dii castelo non voleno. Domane, il signor Marchese va in Aste et dice de ritornar fra 15o20 dì. et questo per acquietar quelli fanti che sono mulinati. Lo ambassator dii Papa et io ancora non siamo conclusi de andargli, perchè bisogna compiacer al signor March se et al signor Antonio, uno va in là e l’altro sta in qua; pur credo che gli andereino drieto fra 4, o 5 di per satisfar a l’uno e l’altro. Ex litteris eiusdem, datis 9 Februarii. Il signore marchese dii Guasto hogi è ito a Ve-gevene per andare domane in Alexandria, ove si crede che starà dui di et poi andarà in Asti ove starà per 15 o 20 di secondo che nel partir ha ditto; nè per altra causa se intende che sia tal andata, che per la niutinalione di queli fanti italiani che allogiano là, de li quali Fabricio Maramaldo è co-lonelo. Poi hogi ancor ho visto una lettera di un milanese che è in Lion et scrive a la madre di la con" elusa pace, nel modo che per li altri ad visi si ha in-550 teso; et che Madama andava a Bles per mandare li dui ultimi figli per obslagi a lo Imperatore; el che a li 15 de Marzo proximo aspectano il Re con la sorela di l’imperatore nova Regina in Pranza; et che li foraussiti così francesi come italiani sono lassali ritornare in qua a la patria et al possesso de li loro pristini beni. Il medemo ancor affinila una leltera dii signor Renato, per quanto intendo. Per lettere di Genova, se intende esser passato uno co-riero che vien di Spagna con uno spazo dii reverendissimo Legalo, et va a Roma in grandissima diligenlia. Da Consfanfìnopoli, di sier Piero Braga- 5511) din baylo, date in Pera, a di 29 Decmbrio. Come manda questa lettera per messo a posta, et scrive,questo illustrissimoSignor provision fa grandissime, et ha posto uno taion di aspri 15 per tesla cussi a’ zentilhomeni come vilani in tutto il suo dominio, comenzando di la Persia, Egyplo el Soria ; di che Irazerà una gran stimma di danari, el sarà presto. Ila mandalo olaclii a tutti li bilarbei, sanza-chi e (¡inarati che manzano il pan dii S'gnor che siano ad ordine per cavalcar, sichè al secondo co-mandamento cavalchino pena dida vita. El in la Mo-rea ha mandato comandamenti si prepari monition di victuarie, biave el strami; etiam le zurme siano tutte in or line, che al secondo comandamento vengano de qui el in l’arsenal, e dove il fa far galle si lavora con più homini dii consueto. L’ainbasador di Pranza eli’ è qui, solicita la expedilion, et dicono aspectar zonzi il sanzacho di Bossina el qual persuade el Gransignor a romper da mar et da terra a l’Im-perador aziò fazi liberar il suo Re, protestando si’l non farà questo, Soa Maestà si acorderà con l’Im-peralor e lo farà signor dii mondo. Ha prepara 20 palandarie grosse per passar cavali; fa far 2000 fal-coneti e continuar li basilischi, olirà 20 inilia schio-peli zà fatti 1’ anno passato. Questo Signor ha gran potenlia e grandissima obedienlia eie. El scrive, lui non sa come el dia parlar, et voria haver da nui qualche inslruzion, perchè li basta l’animo operar con li bassà a desister e solicitar, con i qual ha gran credito, e dice : « Io non m’ingano, parlo con raxon. Muslafà bassà, parlando col Signor, Soa Excelentia li disse chi le I’ ha ditto? « Il baylo Charzego. Et non sa a che proposito li dicesse tal parole di lui; ma li piace haver tal nome, perchè Carzego fo un gran bassà » et era amato a la Porta e fo homo da ben. Scrive, Suliman rays li ha parlalo di le cose de India, qual è venuto dal Cayra, dicendoli è stà capila-nio di l’armata dii soldan Gauri conira porlogalesi, dii modo di cazar ditti porlogalesi di l’India, dicendo che ’1 Signor voi far armada per l’India et (1) La carta 550* è bianca.