75 MDXXV, OTTOBRE. 76 Esali» et Ferelo é slà falli prender di ordine di questo Serenissimo e posli in uno castello sopra il Ren chiamalo Frese!), e li voi far squartar, ma aspella ha ver di altri in le man; el ne lo acordo fallo, par li villani dieno exbursar de praesenti fiorini 8000 a questo Principe, tolti in uno suo loco dillo Fraimburg, Scrive, esso Principe ha mandalo per haver li fiorini t' per foco, che ascende a la sunima di fiorini 120 milia. Nolo. In la prima lellera di 28 è di più questo, che quel Serenissimo ha scrilto a li soi commessari attendi a voler tutti, li danari dia haver da questo Stailo, el scritto a li oratori cesarei stagino saldi in rehaver li beni de rebelli et voler 120 milia ducali, dovendo far acordo. Item, in le lettere di 3 Odo-bre scrive, la dieta provintial lì a Tubing si dia far a di 10 di questo, e ancora niun è venuto. 45* Dii Provettitor generai Pexa.ro, date a dì 12 Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta per expedir li veronesi retenuti, et fo letto il processo, nè compite. Fu posto, per li Cai di X, una gralia de Daniel de Norimbprgo voi continuar di far stampar libri hebrcì in questa terra, e donar ducali 150. Et ballolata non fu presa, et questa è la segonda volta e fo ben fallo, el Io son slà bona causa, perchè el fe-va stampar libri liebrei conira la fede, intervenendo maislro Felice di I’ ordine di S. Stefano, fo liebreo. Nolo. Eri partile il umilio dii sanzaco di Bossina ben edificalo, et per la Signoria nostra si manderà uno con presenti al dillo sanzaco, qual fu terminalo mandar domino Thodaro Paleologo. 46 A dì 17. La mulina, fo lettere da Milan, di l’Orator, di 14, hore 20. Come ha fatto ogui pos-sibel suo di veder il signor Ducha, et mai non ha polulo. Il magnifico Moron e li zenlilomeni lo governano il Ducha, non voler che ’l veda in questi termini, maxime havendolo tulio onto, nè in ascosto si poi andarvi. 11 magnifico Moron doman si aspecta di qui il suo ritorno, e si dice i lochi di Pia-inonle è acordali dar a spagnoli danari e si lievino de lì, però bisogna trovarli altro alozamenlo. Il reverendo Vendano dice haver aviso, che li oratori de grisoni che fono retenuti dal castellan de Mus sono maltrattati, el olirà Soca che fu brusada per essi grisoni, non è seguito altro. Et a una fiera si fa nel Varese, che è tra Novara e Como, per alcuni cavalli è slà dato fastidio a quelli di la fiera, dove vien conduli assà cavalli, di quali ne è sta tolti da 25 in 30. Il signor Ducha è l.bero di la febre; ma non poi ancora mover le man nè li piedi. El altre lettere di Crema e aitrove, ma nulla da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, per expedir le cose di veronesi, che heri fo principia a lezer il processo. Et fu preso che Pandolfo de Mafei et Alberto Banda, zenero di sier Jacotno Minio castellai) di Caslelvechio, per non esser in colpa alcuna siano relassati di prexon, con questo non si parlino per adesso di questa terra. Item, posto di procieder conira quel Cristofolo manloan fameio dii signor .... da la Scala, qual menava la pratica di haver Verona di ordine dii suo patron, et non fu preso. La pende. Tarnen sarà impicato certissimo ad exempio di allri. Di V orator di Mantoa si have uno altro aviso. Come havia hauto lettere dii suo signor marchexe da Manloa di ... . Come a Novara, per il signor marchese di Pescara, andato lì era slà re-tenuto; nova di grandissima imporlantia, et I’avisaría. Fu posto un’ altra volta la gratia di Daniel da Norimberga fiandrese voi iterum la gralia di poter stampar in questa terra in hebreo con prestar a la Signoria ducali 150, che l’altro dì prestava 100, et balolata pezorò et non fu presa. Fu preso donar ducati 100 allri a messer Matio Avogaro dolor brexano et zenlilomo nostro, per esser venuto qui a far la scrilura di l’accordo con li cesarei, è slà rnandà in Spagna. Item, fu poslo altre parte; ma non da conto, chi ¿irese, chi non. A dì 18, fo San Luca. La notte et la malina fo gran pinza e quasi tulio il zorno, et fo lettere da mar di Candia, di Ccrfù dii Provedador di l'armata, con una lettera dii Baylo di Constan-tinopoli, di 4 Septembrio. Il sumario scriverò quando saranno lecle in Pregadi, per esser cose che importano. Da Milan, di l’Orator, di 15, hore 1 di notte. Come era zonto de lì Brancamonle vien da Novara da li cesarei, qual ha ditto il magnifico Moron esser slà re te nulo dal marchese di Pescara a Novara, et havia fallo redur il senato et li 12 deputati a la provisión, el diltoli questa relenlion esser successa perchè esso Moron havia trattato in caxo che el signor duca di Milan moriva dar quel dominio ad altri, et se dovesseno redur insieme eie., i quali lerminorono redursi domane.