G87 MDXXVI, GENNAIO. G88 Milano, et che per via di! zarrlin quelli dii castello poleim ussir, e non trazeno verso li lanzinech perchè da quella banda di la terra si hanno posti in 462* fortezza. Dice esser venuto lettere di cambio di ducali 50 milia in quelli di la Faità di Cremona, i qual danno a li Cesarei ducali 10 milia al mexe lino al ditto numero. Dice, il marchese dii Vaslo sta con gran vardia, et che di l’acordo fra l’lmperador et il Christiaiiissinio re non si dice altro, e loro spagnoli proprii dicono è sta levala voce per darsi re-pulazion. Item, come al suo partir era zonla una statela dii Papa ; quello riportava le letture non lo sa ; et altre particularilà. Nolo. Vene questa mattina in Collegio uno messo di grisoni, al qual fo ordinato per il Serenissimo mettesse in scrittura, et cussi messe, la qual dice cussi : Bclation di uno Zuan Stampa, fata a dì 19, qual vien da grisoni, et si partì da Berna eà eorni 10. Dice come quelli signori capilanii lo hanno mandato a la Signoria nostra, a dirli come, havendo inteso di la bga si Irata tra la Pranza, il Papa, la Signoria e altri d’Italia, loro voleno esser con dilla liga et far guerra conira l’imperador, perchè non voleno soportar l’imperator babbi il ducato de Milan. Et nomina quelli capetanii, videlicet il ca-pilanio Uedoll'o e altri per numero .... quali si offerisse far da 3000 e più fanti grisoni, volendo venir a li stipendii. Item, dice che diman doveva zonzcr a Berna il signor Maxinùlian Sforza ; e che quelli dii conta di Tiruol è sta comandali per 1’ Archiduca a venir in Italia, quali non voleno moversi per non venir conira il ducila di Milan; et che ’1 desidera esser spazà di qui presto per poter portar risposta a quelli capitami. 403 A dì 20, fo San Sebastian, Sabato. Non fo alcuna lettera. Da poi disnar fo Pregadi, e prima fo falò il parenti di sier Piero Diedo qu. sier Francesco, per la tia maridata in sier Sebastian Capello qu. sier Carlo a san .... sul Canal grando. Da Sibinico, di sier Bernardin da cha Taiapiera conte et capitanio, di 19 Decem-brio. Come a dì 10 scrisse di una adunation si faceva di turchi dii sanzacho dii Ducato per venir 1 in Celina, et le provision fate per lui in far redur le anime et animali dii contado a le forleze, e di ziò haver dato aviso a Trau, Spalato et al Pro-veditor zeneral. Da poi, bave aviso dito exercilo zà 4 zorni esser inlralo in Celina con artellarie, picchi e pelle bovine per far barche per passar fiume, et per uno stratiolo zonlo de lì ha inteso beri dillo exercilo, sotto certi vayvoda 500 cavalli et 1000 pedoni con una artellaria chiamata da loro Margarita, e tolto 250 schiopetieri turchi erano in Scardona per loro aiuto, et fato retenir tulle le barche erano andate a li molini, e tenuto le porle dì Scardona serate fin tardi, sono parliti et vanno verso Serrnon, do zornate lontan di qui, e si dice vanno a campo a Obrovazo; in la qual forleza par siano solum 42 homini a quella custodia. Dii successo aviserà, non mancando di ogni debita provision. Dii ditto, di 20. Come havia hauto aviso da Zara, dillo exercilo esser stato a Obroazo parte, et una parte dii dillo exercilo restò col sanzacho a mezo il camin in uno loco nominato ili le letere; ma nulla poleno far, imo da quelli di Obroazo è sia morti da 40 turchi e alcuni falli presoni, e di la terra uno solo morto. Unde essi turchi si sono levali, e zonti a Scardona, mandòno a rechieder a esso Conte do piate per poter passar de li. Al che esso Conte ne fece affondar una e l’altra ge la mandoe, con la qual pasono la fiumara et sono tornali a caxa. Ben dicono voler tornar per esser sia preso alcuni turchi da conto da quelli di Obroazo, videlicet........... Dii ditto e sier Piero Zen, di 22. Zerca 403* sali che da li subditi dii Turco ne vien levato gran quantità, adeo ne è pochi, e saria bon la Signoria ordinasse iosseno mandali de lì moza 40U sali da Cortu 0 da Pago, quali si venderiano con utile grande e si susteularia quella povera camera car-gata di molla spexa exlraordmaria. Etiam voria-no, di ducali 200 dieno mandar a l’officio dii sai potesse comprar tanti sali e venderli e poi mandar essi danari e 1’ ulile restaria in la camera; pertanto pregano si fazi provisione. Di sier Zuan Moro proveditor di l’armada, date in Candia, a dì 28 Octubrio. Come a dì 24 Sellembrio, da porlo di Le Quaie scrisse, poi a dì 12 zonse lì con galìe, havendo lassato 4 galìe a Cao Malio per corsari. Scrive non poi haver biscoli ; voi andar con 6 galìe a dar una volta in I’ Arzi-pielago, licet sia invernata, per contento di quelli