289 MDXXV, NOVEMBRE. 290 ce,il Re li ha lui. Et disse di questi regni molte cose. Da poi disse di la persona di Cesare : di anni 25, nacque il zorno di san Malia a dì 24 Fevrer, nel qual zorno ave la vittoria e presa dii re di Pranza. Uomo di statura .... pallido alquanto, ha il labro over menlo allo, adeo si poi dir mentalo, qual dicono vien dal padre, et però nel parlar non proferisse cussi ben le parole, e ne la fin de quello el dise è mal inteso. E homo gaiardo di cavalcar ogni cavallo ; molto cattolico, nè ha alcun vilio. Non si aliegra, nè contrista, el quando ave la nova de la villoria non fé’ dimoslrazion alcuna di alegreza, nè far feste, nè fochi, nè altro, solum la malina andò a la messa a ringatiar Dio e far una processione. Ila l’animo molto andar conira turchi e morir a quella impresa. Ha bon inzegno. La sua vita : si lieva lardi el va a slar per una hora in zenochioni a dir certe oralion; poi ense di camera, dà un poco di audienlia, ma quasi tulio rimette al Gran canzelier, poi va a messa et a disnar. Da poi disnar va in Consejo, el ussito va a visitar sua sorella madama Leonora fo raina di Portogallo, e sta un poco con quelle dame e va a dormir. A natura mostra pacifica, contraria di quello è suo fradello il principe Ferrando, et per opinion sua non ha denari, però che tulle le soe inlrade poleno esser da un milion et 80 milia ducati, e la spesa è poco meno, poi la inlrada non è ben governada e molte cose va di mal. L’è vero che quando fa le Corte in li regni li danno il donativo in tre anni. E qui narò a regno per regno, come dirò, et è vero che la Castiglia li ha promesso, (olendo per moglie la sorella dii re di Portogallo, darli altri 400 milia ducali in tempi. E a questo proposito disse che ’I seguiria le noze predille, et era fama locheria assa’ danari ; ma lien non liaverà 300 milia ducati, perchè quel re di Portogallo non ha danari, licei babbi il commerchio de l’india, ma voi una gran spexa. Disse, questo Itnperador, come li ha dillo il suo confessor frale di s. Francesco observanle, ha ogni bona parte di un principe, exeeplo che quando li vien fallo una inzuria, non si dimentica mai. Spende in la sua 192 corte da ducati.... milia a l’anno. Disse, el suo Conseglio sono 8, zoè do spagnoli, do italiani el quattro fiandresi. Il primo spagnol, di nation. . . è il comendador di S. Jacorno, homo di bona vita, non se incura del Slado.....è parente dii Re, l’altro, don Ugo di Moncada, fo capitanio di l’ar-mada preso da francesi, el qual è di nation de... Li italiani, el Gran Canzelier de Gatinaria in Pia- / Diarii di M. Sanu*o. — Tom. IL. monte, el qual ha tulio il manizo dii Stado, come dirà di soto, et il Gran maislro zoè maiordomo, che è di... . Qualro fiamenghi, il duca di Naxao et monsignor di Brexa parente cugnato di madama Margarita, el Naxao fo in Anglia poi la presa dii Re, il Viceré di Napoli et monsignor de lìrion; nè altri entrano nel suo Consejo di Slado. E qui disse di la gran fatica dii Gran Canzelier di anni 63. Va in letto a ore 6 di nolle, lieva do bore avanti dì, manza una volta al zorno, leze tutte le lettere, lui e nota le expedition e risposte di quelle, e poi le mostra al Re nel suo Conseglio, e tutte vien laudale. Ha grandissimo amor a le cose di Cesare. Ha inlrada ducati . ..., e il duca di Mi* lan li ha dato per ducati 7000 de inlrada, zoè do terre nel suo Slado, Sartirana et .... el per questo li era molto allieioiiado, e nui non savemo far come fanno li altri signori, che con danari o inlrade strangolano questi grandi, el il re di Pranza ne haveano do molli aticionali nel dillo Consejo, zoè.....Il Viceré è amico dii re Cristianissimo e fa ogni cosa che Cesare li dagi sua sorella per moglie e non la dagi al duca di Barbon, dii qual è inimico. Et siegue la parte dii Viceré monsignor di Brion ; ma don Hugo di Moncada è molto amico di Barbon. Cesare verso la Signoria nostra mostra bona amicitia, e cussi il Gran Can-zelier, et parlando più volle con quello, dicea la Signoria fa mal a non si acordar con Cesare e dar li beni do foraussili. Disse che Cesare da li primi di Castiglia è odiato, ma da popoli amalo, et questo fo per le molion siate, però che li populi sublevadi contra i grandi diceauo lenir dal Re, unde parie di grandi voltono dubitando, et leneno dal Re et rui-nono molti grandi, ma intrinsice sono inimici de lo * lmperador, et non hanno a ben che fiamengi sia nel so Consejo e loro grandi fuora, che molti ne sono 'duchi et marchesi di gran stalo. E disse che Cesare 192* di lo imperio di la Germania non ha ducati 10 milia a l’anno, et in Germania non lo amano, perchè vo-riano el slesse in Alemagna. Disse che ’1 Gran Canzelier voria bassar la Pranza per esser molto so’ inimico dii Re, e tuorli la Borgogna e allre provinlie, perchè con efleclo el cognosse niun poi obslar a Cesare si non la Pranza. Disse, don Hugo di Moncada etiam lui voria la guerra con Pranza per amor dii duca di Barbon. Ancora disse che Cesare si confessava e comunicava spesso; el è (con) mollo debito alla sua corte e altri, siehè non ha danari nè poi metter angarie a li soi regni se non quando fa le Corte, el in alcuni régni non poi comenzar a far le Corle sino el 19