101 MDXXV, OTTOBRE. 102 Risposta fatta al prefato Marchese. Illustrissimo et excellentissimo signor Mar- chexe. Ha considerata questa magnifica comunità de Milano le lettere de Vostra Excellentia, et olduto quanto el nunzio de quella a boca gli ha referilo. Et perchè ha parimente presentate lettere de Vostra Signoria a lo illustrissimo signor Ducha nostro et fattoli ambasciale a boca, le quale sono del medemo effecto. El prefato signor Ducha nostro, quale presto serà libero, Sua Signoria a quele ha facto risposta et invialo dui conseglieri alla Signoria Vostra per risponder sopra quanto se contiene in epse. Però questa inclita comunità per debito de l’oficio suo non po’ fare altra risposta, nè mandare altri nuntii da quella, ma in tulio re-mettersi ad quanto il prefato illustrissimo signor Ducha nostro ha scriplo el dato in commissione a dilli sui consiglieri de Iraclare cum Vostra illustrissima Signoria, a la qual se recomandiamo. El per usare delle benigne oferle per Vostra Signoria più volte falle a questa inclita città, significamo a quella che scrivendose questa ne è referito alcune fanlarie spagnole tra Domo et Lumello havere hnggi spogliati et feriti certi nostri mercadanti milanesi, il che credemo sia contra la mente de Vostra Signoria. Perciò suplicamo a quella dignas-se farli opportuna provisione, così per questo caso, come anche ad fare che li viazi siano a ciascuno sicuri. Mediolani die 16 Octóbris 1525. Sottoscritta : De Vostra Illustrissima et excellenlis-sìma Signoria deditissimi servitori, Vicario et Dodici della provisione della cilà de Milano. A tergo: A lo illustrissimo et excellentissimo signor lo marchexe di Pescara capitanio generale della Maestà Cesarea, come patron observandis-simo, Da Milan, dìi ditto Orator, di 19, hore 18. Come è adviso il signor marchese di Pescara esser a Belreguardo cum le gente spagnole, et li lanzchinechi sono un poco più avanti, zoè a Bi-nasco, Gazan, Rosà et altri loci lì circumvicini, el dicesi che voglino buttar uno ponte sopra Po per fare passare le gente d’arme et poi li cavalli Ii-zieri per congiongersi cum li altri. Heri sera, da poi expedite le lellere dì hore 24 zonse qui missier Jacobo Filippo Saco vien dal dillo Marchese, e riporta come esso signor Marchese gli ha fatto bona ciera et dilloli che debbia riferire alla Excellentia di questo illustrissimo signor Ducha che attenda a guarir, nè si dia fantasia de la captura del Morone, perchè quello che lui ha facto è slà faclo per impo-sitione della Cesarea Maestà a beneficio di essa Cesarea Maestà et dii stato di Sua Excellentia. Circa alla relaxatione del Morone, dice che non lolasseria senza ordine de la Cesarea Maestà per esser così slà deslenuto de sua imposilione, et che Sua Excellentia non se dia fastidio de dilla relenlione, et che anche a lui ge ne dole, ma è stà necessario fare così perchè la Cesarea Maestà haveva per certo che esso Morone ha machinato contro il Slato di Sua Excellentia, et per magior verificalione de questo ge mandaria lo abate de Nazara a parlare cum Sua Excellentia per esser ben informato del tulio. Scrive esso Orator, questa mattina è zonto qui il dillo abaie, ma non si sa zio che habbi dillo per non ha-ver ancora esso parlà cum Sua Excellentia, et da poi che li haverà parlato se vederà de intendere il lutto et adviserà. Scrivi di queste gente qual via habbino a tenere. Alcuni dicono che andaranoa Pavia el poi in Geradada, et alcuni altri dicono che venirano a questa città per assecurarsi di essa et poi andarano a Lodi. Dii ditto Orator, da Milano, di 20, hore (J3 * 18. Scrive come quelli cesarei sono alozati Zuan di Urbin a la Chiarella, il marchese di Pescara a Belreguardo, e va descorendo, ut in litteris, et vano alla volta de Pavia con fama poi andar in Geradada, altri dice verano una parie verso Milano per asecurarsi etiam di questa cilà, et che haveano fatto uno ponte alla Stella per passar Po, et il marchese dii Guasto veniva. Et scrive, la città di Milano non fa niuna provisione, et è stà fatta una proclama a nome dii Ducha, niun lievi le robe, nè de li borgi nè della terra sotto pena di rebellion, tamen tulli sono in moto. Il signor Ducha sta al solilo. Di Verona, dii proveditor zeneral Pexaro, date a dì 20, hore 5 di notte. Come erano zonli de lì in quella sera insieme col signor Capitanio zeneral con gran pioza et ha via ricevuto tre lellere di la Signoria nostra. Manda alcuni reporti hauti, ut in eis zerca li andamenti di cesarei et le zente vieneno via, lultavolta, el il marchese dii Guasto havia fallo 40 mia in uno ¡¡orno, e come haveano