389 MDXXV, DICEMBRE. 390 quel .... Matnfari, sicome è ben noto a la Signoria nostra ; sichè atento le sante leze non si ha bisogno de altro che boni esecutori. Da Verona, di sier Piero da cha’ da Pexa-ro procurator, proveditor generai, di 30, liore 4 di notte. Manda una lettera dii signor Camillo Orsini, el ha aviso come li cesarei alendeno a metter vicluarie in Lodi el Pavia con gran diligenti». 263 ‘ Da Cremona, ha aviso di 28, di certa scaramuza grossa fatta de li a dì 25, el che li lanzinech non lavorano mollo con guasladori atorno il castello. Di Trento, ha uno suo de lì, qual si fosse alcuna cosa li manderia subilo aviso. Item, scrive si manda danari di poter compir la paga, et si scusa non poter mandar il calculo di quello bisogna, ma manderà. Dii signor Camillo Orsini, date a Bergamo, a dì 29, hore 13, drizate al Proveditor t generai. Come era zonto uno suo, qual parli heri a hore 22, con una lettera hauta da Milan di quel .... Bardon, falla a dì 28, hore 16. Come il signor marchexe di Pescara, qual sla mal, zoè li cesarei voleano pur che ’I Senato zurase per il popolo iura-mento a la Cesarea Maestà, li quali non 1’ hanno voluto zurar, perchè sana il sacramento falso essendo il Ducha in Slato. Scrive dii zonzer di Zuan Batista Gastaldio homo dii signor marchexe di Pescara tornalo di Spagna, qual ha porlà il lilolo e con-tìrmalion di locotenente el capitanio zeneral di la Cesarea Maestà, et il marchexe dii Guasto capitanio di fantarie zeneral. Scrive si dice che ’I ducha Maxi-milian ha rnandà uno suo con monsignor di San Polo a sguizari, el per il signor Ducha è andato uno Zuan Battista Spicial da Cremona. Scrive che questi mettono vicluarie in Lodi e Pavia, et come si aspecta fin 3 zorni uno orator di Cesare che vien di Spagna con ordine a questi signori di quanto 1* habbiano a far. Conclude, che ’I stà de lì con pericolo, perchè questi cesarei è sospettosi, poi vien li stafieri con calze a la sua divisa, et questi dicono che vano tanto facendo li stafieri dii signor Camillo, perhò si mandi altri, perchè lui non voi intender, quasi dicat non scriverà più. Item, per ditte lettere revoca la voce spanta per Milan, che quello è venuto di Spagna portava lettere che si levasse lo assedio dii castello, e confirmava il Ducha in Stato; e si tien sia slà cosa levata per spagnoli per veder come si portavano milanesi. Scrive come hozi alcuni nodari è stato in camera dii marchexe da Pescara, si è dillo per far il suo testamento, e che 264 lassa erede suo nepote el marchexe del Guasto. E tra li altri intrò dentro, era uno homo dii Cardinal Colona con alcuni altri, tien fosseno leslimonii; e altre particularità. Da Crema, di sier Piero Boldù podestà et capitanio, di 29, hore 1 di notte. Come ha-via ricevuto lettere di Verona, dii Proveditor zeneral, qual li scrive haver concluso col signor Capitanio zeneral, che si rifazi quelli molini di legname a la porta di Serio, et cussi exequirà. Item, manda alcuni reporli, i qual son questi : Mathio Zudeo habila in Crema, riporta, che partile heri a hore 18 da Pavia, che in ditto loco li cesarei fa lavorare, e fano uno muro atomo la terra con uno reparo deterrà dentro da le fosse cum bombardiere et archibusiere, che tirano verso la fossa. Item, che il Moron è in ditto castello, et che lì se parlava che in quadro zorni serà expedito. Marco Antonio Hoseto mandato a Milano et parlilo heri a le 22 bore, riporta haver parlato con missier Galvan da Rivolta, che è marchesco et pratica con missier Antonio da Leva, qual li ha dillo che suo cugnado, eh’ è medico el medica il marchexe da Pescara, che la sua malatia è incurabile, ma che la poria scorrer qualche tempo. Item, dice che il dillo missier Galvan li ha dillo che domino Antonio da Leva andò Domenica passala a quelli del Senato a farli intendere, che dovesseno metter il sigillo del Pescara, i quali l’hanno messo. Item, dice etiam haverli ditto, che la confirmalion che se dice esser venuta da l’Imperatore al ducha de Milano non esser vera, ma levala per spagnoli per farse grati al populo, et che domino Antonio da Leva li ha ditto, che ’1 die vegnir el Viceré e il signor Arcon con 4000 spagnoli. Item, clic le zente che sono in castello, che da 21 Dna la sua partila non sono insili fuora, ma ben tirano et amazano qualche spagnolo. El che da poi partilo da Milan, sentile lirar molte arlellarie grosse el minule, et che per quelli dii castello non è stà tollo né inchiodalo arlellarla nissuna. Item, dice che missier Antonio Maria Crivello ha tolto la impresa di far serar il castello, el che lavorano più la nolle che ’I zorno per respetto de 1’ arlellarie, ma con poche persone. 264 Dice etiam che ’1 dillo missier Galvan li ha ditto che tutte le fanterie che sono in Milano, tra spagnoli e lanzenech non sono più di 5000; de cavalli la corte dii Pescara, la fameglia dii marchexe dal Guasto, el missier Antonio da Leva. Nicolò Valdamier da Crema, mandato in lodesana riporla, che hozi in Lodi da soi amici ha inle-