149 MDXXV, OTTOBRE. 150 Ballista. Et vanno al castel de Mus che è ai confini di la Valtolina, el cegnano andar a danni di gri-soni. Ozi dia venir a disnar a Gromo, el torà la volta per Val Canal, come ha fallo il dillo capi-tanlo Grasso et li altri passorono per avanti, et ha condulo questi fanti con ducati uno per homo, el per le parole ha usalo a nostri homini se monstra molto amico, et lo instesso dice esser il castellali de Mus che è spagnolo. Quelle sono parole per acomodarse dii transito per i lochi noslri, tamen non ha mostralo patenie alcuna di esser amico, linde lui, visto l’opinion di reclori di Bergamo, li lassa passar tacitamente et pagano la roba et alo-zamenlo cortesehienle. 94 Di Verona, dii Proveditor generai, di 27, hore 18. Come, per uno suo vien di Pavia, partì heri a bore 18, dice il marchexe di Pescara era lì et il marchese dii Guasto a Belzoioso, il reslo di le zente alozale a li lochi vicini, ut in litteris, el fevano far le spianate da Sanlo Anzolo fino a Lodi per passar Ada et venir in Geradada. Dice che, venuto a Lodi a hore 24, il ponte era fallo, et per quello passoe, et che si diceva quel di Cassai! si andava fazando. Dice etiarn haver inleso, che uno altro ponte si feva a Pizegalon, el erano sta tolte burchi eie a Lodi e tavole per andare a far il diclo elleclo. Dice come heri arrivò a Pavia el signor Antonio da Leva stalo a Pizegalon di ordine del Marchese, et che in Lodi era venuta una bandiera di spagnoli in loco di lanzinech erano, che sono andati in Cremona. El dice che dillo ponte si lavorava a Lodi fredamente, poi vene uno comandamento, sichè in tre hore fo compilo. El ha inteso che a Sonzìn voleno venir ad alozar 500 fanti, e nel passar intese li preparavano li alzamenti ; per le qual nove, stalo esso Proveditor insieme col Capilanio zeneral, hanno termina mandar tre compagnie di fanti in Bergamo, videlicet Marco da Napoli, Antonio Ilodego et Alessandro da Colorgno, saranno da fanti 500. Item, manda una lettera hauta dal podestà di Cluxon e una dii capilanio di Valcamonica et una di Brexa di Antonio Maria Avogaro condulier nostro. Item, si provedi di danari. Da Cluxon, di sier Jacomo Antonio Orio podestà di Valseriana, date a dì 25. Come Zuan Battista da Ponte passò per Valdecalvo, et de li con fanti 120 e poi 50 per andar verso il caslel di Mus in Valtolina et alozono a Fiume Negro. Mandò a veder dove andavano, non volse dir, el erano da 150, dicendo è amico di la Signoria. Et ne vien altri 500 fanti oltra li 400 primi pas-sono sotto il capilanio Grasso di Verona, et che certo ne vien di altri tulli conira grisoni. Questo Zuan Battista è bandito da’ grisoni, nepole di uno qual da essi grisoni li fo taià la testa poco è. Questi fanti non fanno nel passar alcun danno e pagano tutto e dicono il conte Girardo di Arco fa a Trento fino 2000 fanti per condurli etiam loro zozo. Et questa simil lettera ho notato di sopra, come apar qui avanti. Da Brexa, di Antonio Maria Avogaro fo 94 * fiol dii conte Alvise, date a dì 25 al Provedi-tor generai. Come, ha vendo haulosoe lettere, andò in Vallrompia e chiamò li homini delle valle, dicendo andavano a servir altri che la Signoria nostra e tuor soldo; li quali disseno n^n esser la verità alcun siano andati, ma ben di quelli della Riviera di Salò. Et scrive ha aviso che grisoni sono in arme in Valtolina el aspedano 8000 svizari, qual zouli va» leno passar verso Milan per brusar e dannizar dove potrano sul Stado dii Ducha. Item, scrive che uno Jacomo Filippo Rosa, partite da Lion è zorni 13, dice de lì non si fa alcuna provisione di guerra e hanno cassà alcune gente, e sminuite quelle have-vano el signor Teodoro Triulzi e il signor Renzo da Zere, et che danno quella spexa a li (oraussili dii stato di Milan, e le zenle sono a le guarnison. Da Cluxon vidi lettere, di sier Jacomo Antonio Orio, podestà, di 25, hore 3 di notte, particular. Qual scrive, hozi a hore 17 scrisse per via di Bergamo quello fin bora havea. Circa li fanti che heri sera arrivono a Fiumenegro, avisa hozi per tempo quelli esser passati per Gromo et Valdeca-nal aeompagnati da dui noslri homeni fino al capo di essa valle et di questa iurisditione, quali fono alozali et passali per Valdescalvo el per questa vai mollo quieti, pagando a precio honesto la roba et li alozamenti. Da poi scrive haver aviso da quelli mandoe a Scuiper in Valdescalve, che heri molto da poi il capo passono altri 50 compagni, coi quali fono a parlamento, finzendo di voler andar cum lino e stopa in Valdisol, dimandandoli se poseyano andar securi. Li risposeno de si et che ’1 non era più zenle che venissero per questa valle, ma che a Trento il conle Girardo d’ Arco dava danari per far fanti 2000, con li quali era per andar a danni de grisoni a la volta de Monbrai; ma lui Podestà crede, per le parole ha ditto il capo, eli’é Zuan Battista da Ponte, che passoe questa mattina per Gromo, che venirano per questa ¡ostessa via. Scrive li