209 MDXXV, NOVEMBRE. 210 Di sier Carlo Coniarmi orator, data a Tiibing, a dì 26. Come la dieia si facea de lì è risolta, e daranno li danari voi questo Serenissimo; quali hauti pagerà le zente del suo servito. Et aspecla etiam li denari rechiesti a la Olsalia per dar do quarlironi a le zente e a la sua corte, et aspecla zonzi il suo postmaislro che mandò per le posle a l’JmperatoF, qual dia tornar di qui. Scrive, per via di Roma è avisi di la egritudine dii Chrislianissimo re et stava malissimo eie. Avisa esserli venula una risipola in una ,. .. qual li fa grandissimo mal, non si poi mover di ledo; siche oramai è persona inutile, e il suo star lì non fa nulla. Item, scrive il Serenissimo non si potrà partir de lì avanti San Marlin. Da TJdene etiam fo letto lettere di sier Agustin da Mula luogotenente, di 2. Come era ritornato uno......Gamengo solilo habilar a Cividal, mandalo per lui a le parte di Alemagna verso Slamin et Leon, il qual partì a dì 29 da Gras et a dì 21 Co a Leon dove era il conte Nicolò di Salrn et le zente soe licenliade, et ha visto lì in terra 24 campane lolle di le ciliegie di le ville, di le qual voi far buttar arlellarie, et che ha visto 7 pezzi di arlellarie,. di le qual 4 sono grosse. El che si faceva questo San Marlin la dieta in Augusta di la Alemagna alla et bassa, el ha visto su le porle di le ehiesie la inlimation a la dilla dieia. Et che ’1 Serenissimo Principe era a Tubing et a dì 23, si dovea partir per venir in Augusta ; et che si diceva lino do mexi vegneria in Italia. Da Milan, di V Orator, vene lettere di 3, horc 24. Ho scritte. Item, di 4, hore 15, in aifra. Come ha meglio inteso che heri poi disnar li zenlilomeni di Milano ¡introno in castello in la camera dii signor Ducha, dove li andò lo abate di Nazara. Qual li disse da parte del signor marchese di Pescara che era alquanto indisposto per il slraco dii camin e per la malalia havia, perhò non ha poluto venir lui come havia hauto ordine da la Cesarea Maestà, che per quello havia operàio esso Ducha conira Soa Maestà rechiedeva 4 cose : la prima il castello di Cremona, la seconda Zuan Anzolo Rezo suo primario secretarlo, dal qual voleva alcune dichiarazion di cose traiate per lui, la, terza segurlà di haver questo castello in ogni caso, la quarta la liberation di Simplicio, qual era suo secrelario e di ordine dj esso Duca retenuto in castello. A le qual rechieste esso Duca disse che ’1 voleva pensar, e poi doman li risponderla in scripUs. Et cussi Soa Excellentia hozi li ha l Viarii di M. Sanuto, — Tom. XL. risposto in scriplura: prima che non ha fallito conira la Cesarea Maestà, di la qual è bon servilor, nè mai si troverà babbi machinato cosa conira Soa Maestà, e che dii castello di Cremona nonge ’1 voi dar perché quelli citadini cremonesi e subditi diria esso Ducha non esser bastante a tenerlo. Quanlo al secrelario Rizo era stà quello sempre operato per lui e havia tratato le sue cose, però li pareva tenirlo apresso di lui, et che il castello voleva lenirlo lui, tamen che quando la Cesarea Maestà volesse li da-ria ogni cosa, perchè ha hauto questo Slado da quela; ma senza suo ordine non voleva dar alcuna cosa, el che soa excellenlia fusse contenta che’l mandasse 13G uno suo homo in Spagna, qual per la trieva è con Franza potrà andar per terra da Cesare, pregando volesse mandar uno suo in compagnia. Item, disse che zerca Simplicio non li pareva di darlo, perchè fu primo suo secretarlo, nè si havia potuto conzap con altri per secrelario senza sua licentia. El qual abate si partì per andar dal Marchese a portarli la ditta risposta in scrittura, la copia di la qual forsi sarà scripta qui avanti. Concludendo, il Stato e la persona sua è tulio di la Cesarea Maestà. Di Crema, dii Podestà et capitanti, di 4, hore 14. Come attende a fortificar la terra secondo li aricordi del signor Malalesla Baion et conte Paris Scoto, seguendo quello ordinò domino Benelo Mon-dolfo mandalo lì per il Capitanio zeneral, ut in Ut-teris, e voleno bassar li muri perchè uno cavalier si fa possi batter, eie. Item, manda uno riporto di uno dii signor Malatesta molto copioso, qual parli heri da Milan a hore 22; che il Pescara che è in Milan con Antonio da Leva e il marchese dii Guasto con tre bandiere di fanti spagnoli et 3000 lanzinech alozati ne li borgi, el Pescara fa scuoder li dacii di Milan et custodir le porle. La mazor parte di le zente spagnole sono tra Salilo Anzolo e Lodi ; el marchese dii Guasto vien a star in guaruison a Lodi con 300 cavalli; quelli spagnoli alozati di qua di Ada non si moveno. Item, in Milan non si cfà raxon, e di le proposilion 4 richieste al Ducha, ut superius aanotavi. Di Bergamo, fo lettere, di reofori, di qual non fo lecle. Di Verona, dii Provcditor generai, di 5, hore 2. Come, essendo venuta la posta di Milan, la spaza in diligentia. Et scrive di le proposilion richieste^ ut supra, et come il Ducha si voi aderir a le voie di Cesare, et come il Capitanio zeneral ha dillo, ha per bona via che voleno dar al Ducha stato in Alemagna. Item, replica zerca danari si man- 14