443 sorte de Conseglio, et per qualunque altro conto, nec non tutti quelli, qual sono in li altri, sì offirii come Conseglii et colegii in questa nostra città sotto qual tituli, et de qual sorte si siano, nemine excepfo, el similmente tulli scrivani, nodari, coadiutori, massari, fanti et ogni altro che quovi-smodo livrasse salario, over havesse beneficio et utilità da la Signoria nostra in questa cillnde, quo-cumque nomine nuncupentur, ac etiam advocati sì ordinari come extraordinarii, siano obligati nel elido termine 20 del presenle mese ha ver portalo cadaun il boleliu suo de ha ver pagalo dieta timsa, qual sia sottoscritto de mano de tulli tre i go-vernadori nostri de le inlrade, et faci fede haver pagato cuiu integrità il debito suo, sì in nome proprio come di soi padri et de altri ne li beni de li quali fussero successi. Qual bolettini debano portare a Daniel de Vido nodaro noslro deputalo 296* a li libri de debitori existenti a palazo, el qual sia ohligato andar ad incontrarli tutli a l’oflicio di Governadori prefati, et poi venir in Collegio a dechiarire particolarmente de zorno iri zorno quanto l’liaverà trovato, dechiarando che non possi esser facto nè sottosprillo bollelin ad alcuno qual non havesse pagato cum integrila, come è dicto, tutto il debito suo, solfo pena de immediata privation di lo officio, sì a li prefali Governadori, cornea li scrivani. coadiutori, ed altri ministri che havesseno falto et sottoscripto el boleltino, el de pagar del suo esso debito. Quelli veramente li qual passato il dillo termine non haveranno portato il boletino suo immediate, non siano permessi più venir a questo Conseglio, né più exercilar li oflicii suoi, nè esser de altri Consegli et Colegii, el in loco loro siano tenuti li Conseglieri nostri far far eleclione de altri, sotto pena de ducali 500 da esser scossi per li Avogadori nostri de Comun senza altro Conseglio de la presente parte, sotto debito de sacramento, la qual non se intendi de alcuno valor se la non sarà etiam presa nel Mazor Conseglio. De parte 136 De non 2 Non sincere 0 Die ditto. In Maiori Consilio. De parte 1362 De non 245 Non sincere 2 297 A dì 9, Sàbado. La mattina, essendo beri sta manda a dir a li oratori cesarei veuisseno hozi in 444 Colegio, cussi veneno, ai quali, per il Serenissimo, iusla la deliberation dii Senato li disse quanto fu preso a dì 7 in Pregadi, el che desiderassemo saper come, essendo seguilo queste molion nel Slado de Milan, et hessendo il signor dueha de Milan uno di principali nominato in la capitulation fu falla con la Cesarea Maestà, volendola quella renovar, come si potrà far. Al che il prolonotario Carazolo disse questo non importava, et volseno redurse insieme fuora di Colegio in la sala d’ oro, dove si fa Prega-di, e parlalo loro do alquanto poi tornorono dentro, diceudo dello prolonotario : « Serenissimo Principe, se ’1 dueha de Milan non haverà fidilo conira la Cesarea Maestà, lui resterà nel Slado, e però si poi nominar il Dueha, o quelo piacerà a Cesare sia dueha de Milan ». 11 Serenissimo li disse, si consulteria, et poi a questo hanno ditto se li ri-sponderia. Et portili, il Serenissimo parloe mollo altamente era da risolversi e non star cussi, e li Savii, qual quasi tutti è cesarei el voriano far lo accordo, vedendo le allre speranze vane, parlono alcuni che * saria da tornar la pratica eie. Hor li Cai di X introno e fo parlato assai, et scritto a Verona al prove-ditor Pexaro con li Cai di X per più dechiaralion di quanto scrisse esso Proveditor a li Cai di X, qual fo lecla in Pregadi, di coloqui hauti col Capilanio * zeneral. Di TJdene, dii Locotenente, fo lettere di 6. qual manda una lettera hauta dal capitanio e comunità di Venzon, di 5, la qual dice cussi: Come per do di Zilia, insieme con do preli zonli de lì venuti de le parte di sopra, dicono che la dieta imperiai che si dovea far in Augusti non si farà, perchè queli signori non si voleno redur a far tal dieta si non presente la Cesarea Maestà etc. Da poi disnar, si retiuse il Serenissimo con la 297* Signoria et Savii per aldir li filacanevi di l’arsenal, che si doleno di la parie fu presa in Pregadi zerca i canevi, el erano etiam re.luli sier Alvise di Prioli procuralo!’ et sier Hironimo Justinian procuralor provedilori a 1’ Arsenal, el fo parlalo zerca i canevi, però che quelli lavorano a Saula Croce si doleno di la parte. Et fu lerminà per la Signoria con il Colegio di conzar etc. Fo etiam aldito l’orator per nome dii clero di Verona in conlradilorio con domino........ oralor di la comunità zerca li exlimi per il clero, videiicet fo 16 carati li exlimi, 8 al territorio, 5 ■/» a la terra, 2 1/8 al clero, il qual clero non voi contribuir a cerle augarie eie. Et visto la lettera di la MDXXV, DICEMBRE.