799 MDXXVl, FEBPRA10. 800 di esso oralor di Milan, e li liavia dillo non voler dargela se prima non sa di la liga, dicendo « Non sa-pemo come vadano ste pratiche ; la Pranza manda Maximilian a sguizari; ha dato ducali 3000 al nonlio di Zanin di Medici qual è zonli in Italia, el è venuto in Italia il conte Hugo di Pepoli che dia esser in Bologna ». Esso Oralor li disse non saper alcuna cossa, ringraliando Soa Beatitudine di la comunicalion. Scrive, ditto Oralor ha inquerito con quelli mercanti zenoesi se è venute lettere di cambio di Spagna ; li hanno ditto veneno quelle di ducati (ÌO milia, poi di 30 milia non erano zonti, e li primi 60 milia fo pagali a li cesarei, et da Napoli poleno trar pochi danari. Scrive, ha inteso dal reverendissimo Cornelio, li cardinali Triultii, quali praticavano con il duca di Sessa di aver le loro inlrade sul milanese, par non habbino fatto nulla. Scrive, si mandi il suo su-cessor, che horamai saria tempo. Item, manda una longa lelera qual scrive il cavalier Caxalio al Cardinal Eboracense in Ingaltera, mollo savia, era latina e P ha traduta vulgar, qual P ha aula dal Datario, et è una minuta che ’I Papa ha voluto scriva cussi ; et scrive dii bon voler dii Papa a concluder la lega non volendo Cesare far quanto li ha scritto, et che Soa Maeslà sia conservador di quella. Item, voria far con Soa Maeslà la lega secreta ; con assa’allre parole ut in litteris. 534>) Adì X Fevrer, in Pregadi. Di Roma, deVOrator, di 30. Come fo dal Papa, qual li disse aver aviso di Germania che PAr-chiduca havia manda a P Imperador il Salamanca per disturbar Cesare non acepti li capitoli li ha mandali esso Pontefice, instando li dagi a lui Milan, sub tini che ’I sia governador di quel Stalo. Item, che si dubitava di novo di tumulti in Germania, el che voleno far una dieia per farsi re di Romani, el ha quatro eleclori che lo vuol far. Item, disse che in la dieia hanno termina mandar ì rechieder a Cesare fazi il Concilio in Germania. Item, disse aver di Milan, di 2ó, come Memoratisi tornava in Pranza. Scrive, il signor Alberto averli dillo aver di uno venuto di Franza per caxon di benefitii, qual parti a dì 13 da Paris, come il Consejo di Paris non voi fermar capitoli lazi il Re con Cesare dandoli la Vergogna, nè renonliì la superiorità di la Fiandra. Item,, disse che a Lion si preparava zente per Italia. Queste cose tal qual le ha le representa. Scrive, il reli; La carta 533* è bianca verendissimo Campeze li ha dillo non poter far di men di expedir l’inlerdito di Vicenza per quelli fiorentini quali hanno raxon e non poi più lenirli, dicendoli parlasse al Papa, perchè lui si scusa nè poi far altro. Del ditto, di 3. Come eri sera ricevete lettere nostre di 23 et 29. Questa mattina fo dal Papa, qual ringralia di l’aviso mandatoli, che zonlo sarà il nonlio vien di Franza si comunicherà con Soa Santità quanto riporla, et è sta a proposito questo perchè el Papa slava con sospetto di la Signoria per questi Iralamenli con Franza, dicendo non è più per perlongar capitoli con Cesare s.' altro non venisse, e cussi ha ditto a Porator dii duca di Milan ; el che vedendo qualche effeto, darà licenlia al conte Guido Rangon. Poi disse, la risposta di Spagna sla tanto a venir, e che non perlongerà più e torà il conseio di la Signoria. Poi disse, feva fortificar Parma et Piasenza, et havia 20 milia ducati a Bologna preparali per far fanti al bisogno; ma che voi veder prima qualche fondamento di la lega con la Franza ecc., e disse dii duca di Ferrara voi le sue terre da lui. Et l’Oralor li parlò alcune parole persuadendolo a non abandonar Italia eie. ut in litteris. Disse, voi star qualche zorno a veder. Scrive, parlò poi col Datario, qual laudò la lettera scritta per la Signoria nostra per intertenir il Papa, benché di lui si possa sperar poco, pur poiria esser etc. Et che non vien risposta di Spagna, e venendo di Pranza qualcosa, forsi el Papa farà, dicendoli aver mandalo per Vizardino presidente di Romagna, qual è nimico di 1’ Im| erador, homo di guerra, e voi aver il suo conseio, qual sarà con esso Datario in favorir le cose di Franza, e che ’I voi etiam Ruberto Azaioli fiorenti!», sichè questi do saranno li soi Consieri, e voi saper da dillo Vizardino da qual parlesi potrà aver più lavorili la Romagna. Scrive, esser avisi di Napoli di 27 el hanno di 30 Dezmibrio di Spagna, dal conte Hugo di Moncada. Scrive sperava l’acordo si facesse col re Chrislianis-siino ma vede non è speranza, però lien fin 4 zorni si partirà la coi te per Sibilia a far le noze, el il re Cristianissimo sarà posto a Saliva e lui don Hugo andarà a sua custodia,el che il Viceré el il capi- 534* lanio Archon vegnirano in Italia. Item, scrive esso Oralor, quanto a la lellera di 3, dii iubileo voleva, il reverendo Baius a Verona parlerà al Datario, uè altri li ha parlato se non Lorenzo Toscan. Hem, scrive si mandi il suo successor. Dii ditto, di 5. Essendo venuto questa nolle uno corier di Lion, con letere di 28, e poi questa