867 MDXXVI, FEBBRAIO. 868 di Milan è più contenti vengi per suo signor Barbo» che sii il Ducha, perchè, essendo il Ducha, sempre stariano in spexa et guerra. Riporlo di uno dii ditto, qual portò li cani di caza al marchese dii Vasto et andò fino in Aste a trovarlo, qual era in maschera con 50 altri zenti-lhomeni per amor di dame e feva feste, poi zugono a le spade, et fu ferito ditto Marchese ne le man et 10 vide medicar. Et che do capetanii de italiani, videlicet Gesaro da Napoli et Alfonxo da 1’ Aquila erano sta retenuli et si tien li farà mal capitar : par haveano pratica con il marchese di Saluzo di darli una porla di Aste. Et che’l Marchese asetava le cose di Aste. Et al primo di de quaresima zonse una posta di Spagna con lettere di l’Imperator et li capitoli, et li udì lezer, et par dica voi la Signoria resti-tuisi il lutto. Et uno capita ilio disse questo si conzerà con danari. Dice che a Milan, la Domenica di carle-var a dì 18, facendosi festa in una caxa la note dove erano molli lanzinech, quelli di la terra treleno ar-tillarie et ruinò la caxa et molte persone morileno, et poi etiam a quelli scapolono quelli dii castello ussiteno et ne amazono. Item, li zentilhomcni dii castello ha mandato uno fuora a protestar li cesarei che stanno in castello per l’Imperador, et voi tempo di mandar uno suo in Spagna. Et non hanno voluto. 11 Marchese si aspecta Domenica. 57i) A dì 26. La malina, per tempo, fo lettere di Roma di l’ Orator nostro, di 21 et 23. Qual per esser di grandissima^nportanlia, poi che ’1 Serenissimo le lexè, fono lecte con li Capi di X, et se intese per lettere parlicular come il Papa mandava in Franza domino Paulo Vilorio et in In^llerra il protonotario di Gambara ; et che si aspectava uno nonlio di Cesare a Roma. Item, vidi a stampa li capitoli stampadi a Roma in forma piccola di 4 carte in ottavo, fati fra Cesare et il re Chrislianissimo, qual vulsi tuor copia licet fusse a stampa, et è no-tadi qui avanti. 11 resto dii sumario di Roma, Iele saranno in Pregadi ne farò nota. Et par il Collegio sia bona parte di opinion di mandar batando Andrea Rosso secretano in Franza al re Chrislianissimo, qual voleno expedirlo ozi per il Conseio di X, el qual doveva andar con sier Domenego Venier va orator a Roma. Vene il Legato dii Papa con uno brieve dii Papa per cose particular, di cerio debito hanno queli Inchiostro (?) da la Volta di ducati 1600 per fitto di l’abatia .... Et parloe sopra questa materia che’l Papa voi debino pagarli. Veneno li do oratori cesarei, quali volseno au- dientia con li Cai di X, et quello disseno scriverò di sotto. Da Brexa, dii proveditor generai Pexaro, 579* di 24, hore 3. Come, per uno suo venuto di cremonese, ha nova che li spagnoli passono Po. Fo perchè vanno a tuor certo castello dii signor Sfor-zin qual è in castello ; etiam per luor alcuni altri castelli di quelli zentilhomeni sono in castello. Et el signor Alberto Scolo li scrive alcune nove, come si vederà per la lettera. Da Milan ha aviso de lì si fa feste di trar artellarie, campano et far la nolte fuogi per la nova di 1’ acordo, qual portò Bortolamio de Taxis. Etiam quelli dii castello fanno alegreza per questo. Del signor conte Alberto Scoto, date a Crema a dì 23, hore 21, drizale al Proveditor zeneral. Come da Piasenza aviso à liaulo in quella bora. Come erano zonle de lì lettere da Milano per levar le zente del piasentin, qual zà sono levate et aviate verso Pontremolo. Et che il vice legato era prima di mala voia, ma che adesso è resta aliegro: et cussi etiam. piasenlini sono aliegri, che prima dubitavano assai di ditte fanlarie. Scrive quelli fanti fono sul piasentin, fo per certo trattalo di Ferara di amazar il Ducha quando l’andava a Belveder, et che è sta scoperto et preso uno per il Ducha ; el qual tratato si feva a requi-sition dii Papa. Di Bergamo, di rectori, di 23, hore 3. Come hanno di Milan esser zonti li capitoli di l’accordo, et hanno fatto feste, et cussi hanno fallo quelli dii castello. Non hanno potuto haver ancora li capitoli, ma li bavera et li manderà. Item, mandano questi altri avisi qui sotto scripti. Refferisse uno amico nostro, che trovandosi Mercore a Milano, intese come, el marchese dii Guasto, de li zentilhomeni milanesi havea menato seco in Aste, haverne retenuli duo, eh’ è il signor Zuan Gasparo dal Maino et il conte Filippo Tor-niello che non appareno ; et che di questa cosa in Milano se ne parL va et sotto voce per esser cosa stimata da loro milanesi. Se intende praeterea che Domenica proxima passata, a dì 18, quelli dii castello deteno fuori di la porta Verzelina et feceno danno a la guardia di lanzinech. Ancor dicono, che eonduseno bestiame nel castello ; et ancora ha sentilo confirmarsi che de la fanteria italiana se ne è ritirato suso el piasenlino una gran parte, quelli videlicet che erano in differenza cum li spagnoli.