275 MDXXV, NOVEMBRE. 276 Pescara non poterli dar 10 milia scudi per esser rumato la lerra et tutto il territorio; el qual Marchese li ha fato intender che, non possendo darli li danari, l’è necessario fazino alozar le zenle d'arme sul cremonese per non haver modo de pagar i soldati; et che tra loro di la terra se hanno risolto de veder se poterano conzar in 5 over 6000 scudi et che non li manda zenle sul cremonese. Et dice che ’I castelano enseno fuora et scaramuza-no con li lanzinech et ne amazano et ne feriscono qualche uno, et che la notte minano quello che loro lavorano per seirar il caslelo, et a ogni suo bon piacer togliono vituarie dentro. A dì ditto a bore 24. Riporta alcuni mei mandati ad intender li andamenti cesarei di qua da Geradada. Referisse esser parliti li cavalli lizieri di do compagnie da Coffo,-i quali sono dii capi (¡in io don Alfonso da Cordua, et dii capilanio Cinega, et vanno alozar a Boriila et a Paderno et in lochi cireumvicini, et per quanto hanno pollilo intender, dicono voler andar a Cremona et in el cremonese. In Covo sono resta 60 archibusieri dii capitanio Santa Croce, et in Ca-ravazo sono homini d’arme 150 et 100 archibusieri de Santa Croce, in Mozanega homini d’arme 80 senza fantarie, in Trevi 100 homini d’arme, archibusieri 100 de Santa Croce; in Rivolta secca dicono dieno venir homini d’arme 100 et diceno serano in tutto homini d’ arme 400, in Antignat sono do compagnie di fanti, in Fontanelle do altre, in Sonzino una et certi pochi cavalli, in Roma-nengo dia vegnir una compagnia, in Caslellion archibusieri 60 de quelli che sono in Covo, et dice haver per bona via che di qua di Adda sono bandiere diexe di fantarie. Noto. Ditta lettera non fo leda in Pregadi. 179* Dii conte Alexandro Donado, data a Crema a dì 12, a hore 2 di notte, scritta a Zuan Morelli suo canzdier. Come in quella sera era ritornato lì uno de li soi arzieri da la volta de Aste. Riporla che in Aste sono alogiate le fantarie italiane de spagnoli, zoè sull’ astesano, et parie su quel de Alexandria; e così anche lì sono li cavalli lizieri taliani, ma che stentano grandemente di lo viver, perchè sono fuziti li homeni et le donne, et hanno abandonalo le loro caxe per li grandi slrussiamenti li fanno. Et dice che ditti soldati di bora in bora aspeetano il Viceré, et ge daranno due page el poi venirano a la volta de Lombardia; et che di là si dice che di qua per la Signoria si dà danari a gran furia a tutto homo; et gran * parte di quelle fantarie si parliriano per venir a locar danari, se non fusse che i hanno fatto il bando pena la forca a homo che si parli da le site insegne, et hanno messo uno barisel sopra questo, che ogni di cavalca con cavali 50 per lai effeclo et non lassa venir niun di qua. Poi dice che in Aste et Alexandria non è soldati, ma che se li lavora a gran furia a fortificar; et altro non dice, perchè non è passalo per Milano. Sumario di una lettera di Bergamo scritta 180 per Castello Benalio cittadin de lì a sier Toma Moro, stato capitanio di quella città, data a dì 12 Novembrio 1525. In questa città sono alozate fantarie bandiere 15, con le compagnie, videlicet: il strenuo Marco de Napoli con fanti 200, Gabriel da la Riva con 250, Zentil da Carbonara con 250, Redolfo da Manloa con 250, Antonio de Santo Antonio con 180, Bor-gese con 100, cavalier Vizenzo Belasio con 200, Antonio da Rodego con 150, Zuan Francesco Lon-gena con 160, Bortolomio Avogaro con 160, Her-cule da Marlinengo con 150, Vicenzo Montino con 150, Anteo Brisigello con 100, Alexandro Colorno con 100, Marco Antonio Faventia con 100, oltre che se ne aspetta ancora quattro altre bandiere, quide se dicono esser in brexana. E tulli sono aloza-li con gran faliga in le case pubi ice, secondo li or-deni principiati da la magnificenlia vostra, benché essi capitani con queli di la terra sono siati in gran contrasto, perchè volevano alozar in le case mese-dadi con li cittadini. Item, se fa grandissimi bastioni, el primo se fa uno che comenza dal toresino de Cittadella e in cavo della piazza nova fino zoso a la stretta, qual va a San Ma fio, qual è longo una tirala di arco. Item, uno altro se comenza traverso al prato di Saa Bortolomio, el in mezo se fa uno lo-rione pur di terra fora dii bastion, qual guarda lutto il prato; et del prato traversando li borgetti sotto dii Serio in borgo di Santo Leonardo hanno fallo uno desegno voler minar il borgelto de la porla Cologniola, et da Oxio da Santo Bernardino in zoso, et cosi el borgelto da la porla da Brosela de Santo Roco, fino a la porla, che sariano la mila di essi borgelti, ita che tulli quelli gli hanno case sono in gran scalura. Itew, è ancora principiato uno altro bastione, qual comenza da la porta di Brosetta venendo fino al porlo sotto il monasterio di frali di San Dominico, et hanno tagliato tulli quelli zardini et vite da ditta porla in suso dentro a le muraglie,