875 MDXXVI, FEBBRAIO. 876 di quello l’era, si lui non l’inganna. Poi disse staremo a veder ; presto sarà questo nontio di Cesare qui. Il duca di Sessa voleva che ’1 Papa mandasse Paulo Vitorio in Spagna. Soa Santità non ha voluto perchè ditto Paulo è tutto francese. Scrive, esso Orator aver auto nostre di 19 con li avisi da Con-stanlinopoli, le qual lezè al P^pa. Itcm, ringratiò il Papa dii bon oficio fa il Legato. Manda lettere di Spagna Et di la indulgentia per San Zacaria per questa Pasqua, solila, vederà di averla benché il Papa non ha volulo darla a niuno si non dando la milà a la fabrica di San Piero. Scrive, ha inteso la morte di Filippo suo fiol e suplica si mandi il successor. Dii ditto, di 23, a li Cai di X. Come il Sal-viati li ha ditto, che li a Roma si sa il tutto, et Agu-slin Foieta, è cesareo et ha avisi di quelli entrano in li Conseglii grandi, scrive tutto in Spagna. Di madama la Resente fo leto una lettera drisata ai nostri carissimi e grandi amisi et Doxe e la Signoria di Veniexia, dada a San Zusto, a dì ultimo Zener. Avisa lo accordo latto, et era stata 40 zorni che non havia auto lettere di Spagna ; e il maraschal Memoransì era zonto de lì ; ma non è venuto ancora le scriture di lo acordo, ma ben avisa non è fato cosa alcuna contra la Signoria nostra, et voi esser sempre in amor con quella. Fo leto una lettera scritta a la ditta Madama in risposta per il Consejo di X con la Zonta, ralegran-dosi di l’acordo fato. Fo leto ima lettera di la ditta Madama scritta a lo episcopo di Baius suo orator di qui. Li avisa di lo accordo, e scrive stagi ancora qui e che andava a Bles per tuor li fìoli dii Re et andar con essi verso Baiona. Però avisi spesso di queste no-vele, et afermi (a) la Signoria non è stà fato cosa contra di lei. Itcm, una altra lettera di la ditta, scrita a missicr Ambruoso da Fiorenza etiam orator qui. Scrive l’acordo fatto, e resti ancora e li prove-derà di danari e di altro. Fo leto una lettera dii signor Theodoro Trinisi, data a Lion a dì 2 di questo mexe, scritta a missier Evangelista Citadino. Li avisa Madama è partita per Bles ; lui è restalo li come lo-cotenente, e avisa dii bon animo di quelli signori verso questa Signoria. Itcm una altra lettera del ditto. Scrive si offerisse far tutto per la Signoria, et aviserà di le no-vele ocorerano. Fo leto una lettera di sier Andrea Navaier orator nostro a V Imperador, di 8 da .... drisata a li Cai di X. Come quelli oratori francesi sono lì a la corte, li ha fatto dir sotto man la Signoria non si accordi con Cesare perché iì Christianissi-mo re sarà suo, e non vote parlarli publice ; et che monsignor di Terbe disse a uno suo tal parole, qual li disse dii bon animo ^1 Re verso la Signoria nostra ; et che l’Imperador vole venir in Italia e non vegnirà nostro amico. Di Mantoa, dii Marchexe fo leto una letera di 17 di questo, al suo orator qui. Dii venir di Franza Chapino, et scrive quanto riporta, et che li ha ditto Brion il Re non voi atender a nulla, e digi al Papa il Re voi esser con Italia e non si pensar de Italia ; voi far calar grisoni e sguizari sul Stado di Milan, e farà che l’Imperador li renderà soi fìoli, e che l’ha mal animo Cesare a la Signoria nostra e voi interlenirla, però comunichi questo al Doxe e al Consejo di X soli, pregando sia tenuto secreto la servitù sua qual avisa il lutto. E che l’Archiduca voi romper da una banda a la Signoria e l’Imperalor passar a Zenoa con 4000 lanzinech et 4000 italiani; e altri avisi. Era una lunga lettera di la qual fo comanda profondissima credenza. Da poi fo leto per il Canzelier grando la profondissima credenza dii Consejo di X, e tolto lutti in nota e dato sacramento sul messal di tenir secreto. El Serenissimo si levò e te’ la relatione, come li oratori francesi erano stali in Collegio e hanno volulo audientia con li Cai di X dicendo si sa lutto, et admonì il Consejo a lenir secreto, perchè quello si fa in Pregadi si sa ogni cosa. Disse come l’orator di Mantoa Domenica li portò la lettera, qual è stà leta; e da poi li oratori cesarei a di 18 erano venuti in Collegio e li dete una lelera di l’Imperator di credenza, dicendo haver hauto commission di tratar acordo ; poi a dì 19 lornorono in Colegio et volseno audientia con li Capi di X, per chè fo mandà per Andrea Rosso secretano a dirli i venisseno in Collegio, i quali richieseno li auditori, et Soa Serenità li disse non è solito questo stato dar auditori, e fo dati perchè lui protonotario Carazolo era amalato, e però dicesseno quello li parerà. Dapoi esso protonotario parlò, dicendo l’Imperador voi dar il stato di Milan al Duca non havendo falito, e vorà far veder per iustitia questo ; et havendo falito voi darlo al duca di Barbon, et si voi acordar con la Signoria nostra. Prima, 1’ Archiduea voi li danari liquidi che ’1 dia haver per li capitoli di l’accordo fato. Cesare voi ducali 200 milia, voi le zente e non più danari come fu parlato avanti, et voi li