417 MDXXV, DICEMBRE. 418 mare suso le galee che conduseron il signor duca di Borbone in là, e sono ritornate tulle in 9 giorni da Tulone a Genoa senza altra gente suso d’arme. Che scrisse il signor Marchese haverehbe la taglia del re di Navara con libertà di poterlo liberare; ma intende per via certa, che Sua Excellenlia aveva la taglia da l’Imperatore per voler esso He Soa Maestà. Che di le cose di Milano non è successo altro, se non che si procede ne la eleclione di quelli doi sindici per parrochia ; a la quale pratica conveneno qualche di a far la eletione, et a concludere, per con-senlimento di lutla la città, la forma diljuramenlo di la fìdeltà. Che quasi ogni dì quelli del castello saltano fuori, et eri uscirono et amazorono una frolla de spagnoli. Ex litteris eittsdem, primo Decembris 1525, hora 24. Illustrissimo etc. Ilavendo scritto le altre per expedire il presente mio in posta come facio, venne aviso al signor Non-cio apostolico che ’1 signor marchese di Pescara moriva; quale andò 11 et lo trovò che faceva testamento con bollissimo intelletto et lingua, ma parlava faticosa menle, et disse al prelato Noncio: « Per lo amore et fraternità che è stata fra noi, ancor che non mi sia acaduto poter far demostratione alla Santità de Nostro Signore de la bona servitù mia, come sapete che io desiderava, sarete contento recomandar l’anima mia a Sua Santità, che almen per sua bontà se degni farli quel favor et benefìcio apresso a missier Domenedio che la può, et medesimamente . a voi la ricomando. » E li disse « Perdonatime per adesso, ch’io voglio attender a l’anima mia » perchè il povero signor si sentiva mancare, tal che al iudicio de ogniuno non giongerà a domane. Nè altro per hora eie. 2801) Fo letto una lettera di sier Santo Moro ri dotor, podestà di Chioza, di 11 Novembno. Di cerio caso atroce seguito a 1’ hostaria di Fos-son, perchè tre incogniti veneno di qua dii fiume, el in P hostaria amazò P hosto nominalo Jacomo Marchesoto, una sua femena et una pelegrina alo-zala lì andava a Roma, e lassono viva una putida, tolendo danari e robe de ditta hostaria. Era fama questo oslo havesse ducali “200 contadi, et par la (1) La carta 279* è bianca. I Piarti di M. Sanuto, — Tom. XL, sera avanti, essendo alozalo lì sier Stephano Que-rini di sier Piero qual veniva de le Papoze con danari, questi tristi venisseno di qua per alozar in ditta hostaria, unde da P osto non fono aperti. Et poi la sera seguente li dilli tristi feno tal excesso. Si dice erano ferraresi trasvestili in altri habiti. Dimanda licenlia di dar tuia chi acuserano etc. Fu posto, per li Consieri, dar al dillo Podestà di Chioza autorità di proclamar, chi acuserà babbi lire 500 essendo la verità, e se uno compagno accuserà l’altro sia libero de la pena: et inteso li delinquenti, li debbi far proclamar, e non comparendo ponerli in bando di terre e lochi e di questa città con taia lire 1000 vivi el 600 molti, et confiscar i beni se sarano de nostri subdili, ut in parte. Ave: 178, 4, 2. Noto. 11 padre di dillo sier Stephano Querini heri fo dillo era morto e li soi parenti levono manlelo; pur non fu vero, ma è tre zorni che il dillo laborat in extremis. È di anni .... Fu posto, per tulio il Collegio, dare a Piero Campanaio per imprestedo per varar la sua nave alcune cose di P Arsenal, ut in parte, dando pie-zaria, et restituirle et pagar il danno ut in parte. Fu presa : 163, 9, 3. Fu posto, per i Savii a terra ferma e Savi ai ordini, poi letta una supplication di uno Luca ma-rangon lavora in P Arsenal, qual dice ha fallo assà cose per la Signoria, tamen nulla è iustificà, unde per li sui meriti messeno li sia concesso tre marangonerie su le galle di merci. E par li Patroni a l’Arsenal babbi risposto, ma non fu Iella; il qual ha soldi 20 al zorno. Ave: 105 di sì, 44 di no, 18 non sincere e fo strida presa. Et nota. È conira le leze, nè si poteva metter se prima non era stà iuslificato quanto el diceva in la supplication; poi la leze voi si baloli al bersaio, e tuor di P Arsenal a ordine etc. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e lutti i 280* Savii, excepto sier Luca Trun savio dii Conseio, atento li meriti di Alexio Bua capo di stratioti è a la custodia di ...., qual ha ducati 16 per paga, li sia cresuto altri ducali 4, siché P babbi ducali 20 per paga a raxon di page 8 a l’anno a la camera di Vicenza, dove si pagava la sua provisìon. Et fu presa. Ave: 138, 30, 7. Et si vene zoso a hore tre di notte. A dì 5. La mattina, fo lettere d’Ingilter-ra, di V Orator nostro, di 17 Novembrio, le ultime in zifra. 11 sifmario scriverò poi. Veneno in Collegio il protonotario Carazolo e 27