663 MDXXVI, GENNAIO. 664 443') yi dì 14, Domenega. La mattina, non fo alcuna lettera. Fo flato audienlia longamente. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Non fu il Serenissimo, qual fece pasto a tulle le donne da chà Gritti so’ parente, et stelle con quelle vecchie e zo-vene (ulto hozi in consolation. Fo ledo per Bortolo Comin secrelario dii Conseio di X una parte presa nel Conseio di X dii 1522, zerca portar arme. Item, publicà per il ditto niun porti arme in questo Conseio, perchè conira di loro sarà mandalo le leze ad execution. Fu leto la parte presa heri in Pregadi zerca li debitori di la lansa a restituir, a nolitia de tutti. Et volendo li Consieri metter la parte di vender li offlcii presa in Prpgadi questa matina et ozi, sier Francesco da Molin cao di XL obslò molto, dicendo non si poi rneter per le leze nostre, et a revocar la parte di far li offìdi per Quaranlia bisogna tutti II Consieri e li Cai di XL la metti, et lui non la voi metter. Edam, sier Andrea Mudazo e sier Pandolfo Morexini consieri non la messe, si che fo terminà indusiar, et questo è stà per la mia renga che feci heri in Pregadi danando sta parie sum-mamente, Et sier Francesco Valier censor andò a la Signoria a dir fosse posta la soa parte presa heri in Pregadi, et cussi fo leda per Ramusio con riso grande dii Conseio, adeo ha ri a zurato non dovesse esser presa ancora che ’I Conseio fusse desideroso di cose nove; pur mi parse per debito di con-scientia di andar in renga e conlradixi, dicendo io Marin Sanudo che havendola conlradita in Pregadi et presa solurn di 4 balote era ben conveniente dovesse dir a questo Excellenlissimo Conseio l’opinion mia, perchè dissentiva di questa parte di mala natura, la qual non poteva produr alcun bon effecto contra una longa e antiqua consuetudine di questa ben instituta Repubblica ; una parte pericolosa, nè poteva haver execution una parte che disfeva et ruinava li parentadi, nè era da doverla notar ne li libri di la Canzelaria. El qui parlai con alenzion dii Conseio, dicendo molte raxon la non si dovea prender. Et venuto zoso, creti vadagnarla di tulio il Conseio ; ma fu il contrario, cosa che a dir il vero rimasi storno. Ave : 6 non sineiere, 561 di no, 1117 di si, et fo presa. Fo fato tra le altre voxe dii Conseio di X, in luogo di sier Marin Corner ha zurà Consier di Veneti) La carta Hi' è bianca. zia, sier Bernardo Marzello fo Cao di X qu. sier Andrea, e altre voxe. Ma seguite che XL Zivil ve-chio fono tolti questi : sier Piero Zorzi fo podestà a Moncelese di sier Lodovico, sier Alvise Bembo fo di XX Savii sora i exlimi qu. sier Zuan Balista, sier Zacaria Simitecolo è di XX Savii qu. sier Alexandro, et sier Zacaria Trivixan fo savio ai ordeni qu. sier Benelo el cavalier, e tavien niun passoe: che fu gran cossa non passar XL a li tempi presenti, et al Bembo li mancò a passar 18 balote. Et noia. Nel venir zoso di Conseio, parse una cosa orfana. Si soleva lochar la man a li romasi, dimostrar una benivolenlia l’un con 1’ altro, ta-men per la parte presa niun diceva niente. Dio voia sia bona parte, e non sia parte di zenerar odio tra la nobeltà più di quello è ; et zà si ha visto principio non passar di XL Zivil Vechio, che zà molli zorni non è seguito che non si passa, e cadaun di loro meritava dover passar. In questo zomo, sul campo di Santa Maria Zubenigo fu fallo certa festa di caza el castelli et altro. Vi concorse assà zenle, e sopra tutto una estremità di inaschare. Da Verona, dii Proveditor generai Pexaro fo lettere, di 13, hore.......... Havendo nel Excellenlissimo Senato contradita 444 questa parte posta per questo clarissimo Censor missier Francesco Valier solo, et presa di 4 (?) balote, perchè 1’ bave 102 de si, 90 di no et 14 non sincere, la qual questi signori Consieri per vigor di le vostre leze la convien proponer a questo Excellenlissimo Conseio, non perchè sia siala opinion sua nè di niun di quel Excellenlissimo Collegio, Serenissimo Principe, Illustrissimo et Gravissimo Conseio, è ben conveniente che cussi come in quel Senato la conlradissi, cussi a le Vostre Excellen-tissime Signorie, senza le balote di le qual se intende presa, debbi dechiarir la opinion mia, perchè desento da questa parte. La qual parte nova è de mala natura de non esser aprobata per le Vostre Excelletissime Signorie, per le raxon che li dirò brevemente sequendo il mio consueto. Primo, per esser parte che produse mali eiTecli, et che rompe una consuetudine zà tanti e tanti anni usata: parie che non puoi haver execulion, et è periculosa, a danno di le Vostre Signorie ;