343 MDXXV, NOVEMBRE. 344 232') Questa è la risposta del Senato de Milan fatta a lo illustrissimo signor marchexe di Pescara capitano generale dì la Cesarea Mae- ' stà, qual dimandoe che ’l Senato fusse imperiale. Auta per lettere di VOrator nostro a Milan, de 21 Novembrio 1525. Illustrissimo signore. Vostra Excellenlia debbe essere assai certa, che ’1 Senato e in generale et in particolare fu sempre devotissimo et affectionatissirno a la Maestà Cesarea, aiteso che ne la electione se ebbe principale consi-deratione de admettere quelli che a ditta Maestà fusseno inclinatissimi, et questo cum partecipatone et consenso de l’illustrissimo signor Prospero Co-lona cesareo capitaneo. Et ultra, essendo de ciò seguito molle manifeste demostralione, consonante la venuta del signor Duca, come da po’, non se ha a dubitare de questo. Hora voler che se muti el titolo et nome, non se poi fare secondo la ragione el iustl-lia, non essendo ancora lo illustrissimo Duca de Milano declarato colpevole, el privato dii Stato. E però, havendone Vostra Excellenlia exhortali ad conservare iustilia, questo seria principio de fare contrari effecli, chè (se) cominziamoad fare il torlo verso noi, se poiria credere che male a li altri se ad ministrasse ragione. Tanto più, che havendo fatlo il iuramento ne le mane dii signor Duca, sarebbe il Señalo privo exercitando I’ officio in altro nome; et ultra da ciò mancando il Senato verso il signor Duca, sarebbe coniectura che verso qualunque altro non facessemo mai il debito suo. Perianto (per) la conservalione de la iuslitia, honore et fede sua, si prega Vostra Excellenlia sia contenta non darli questo carico. Di Pergamo, di sier Marco Antonio Ve-nier el dotor, orator, di 23. Come heri sera a liore una di nolte zonse lì a Bergamo, et quando partite da Milan sentile gran trar dii castello di ar-tellarie da colpi 70. Et vene in sua compagnia uno zentilhòmo dii signor marchexe di Pescara. E in camino intese grisoni molto slrenzevano il castelo di Chiavenna, unde li è stà mandato in soccorso fanti ... Supplica li sia dato licentia possi repatriar, perchè il suo star li è senza alcun fruito e beneficio di la Signoria nostra. Di Poma, di VOrator, di 13. Come ricevete 2331) nostre di 6 et 8. Fu dal Papa. Li disse dii pericolo duca di Milan si non si provedeva presto, che non dii si desse in man de li cesarei, pertanto il Pontefice dovesse far cavalcar le sue zeule verso Lombardia, concluder con svizeri, far la liga con Pranza. Soa Sanlilà disse era vero: bisognava far provision, et voleva far 3000 fanti, mandar a fortificar Pia-senza, el potendo li melerà le zente d’arme dentro, et che con svizari si adatterà, et ha expedilo con li soi oratori per resto darli ducati 20 miiia per li venturieri, et che ’1 canlon di Zuricli dovea haver 18 milia ducali e li darà; ma ditto canlon è luterano, el voi si mutino de seguir quella seda, e lien li poveri per tocar danari sarano conienti di mutarsi. Dise di Franz» aspeclar li capitoli per poler concluder la liga. Scrive la cosa di Castel Pelro, dove era-li uno chiamato el signor Pyro et il Papa vi mandò zente per averlo, et si ha reso, el che nè il Cardinal Colona nè il signor Julio Colona se hanno impazali. Scrive col- loqui ahuli col Datario, et che ’I Papa va a bon camin. Et sono ledere di 28 Oclubrio di Spagna dii Legalo, come Cesare havia dimandà a esso • Legato l’absolulion per far le noze con la sorella dii re di Portogaio. Et Soa Maestà va in Sibilio, et hano iurato il matrimonio, dicendo il Papa quella libertà à il Legalo non basta, et ne ha expedita una allra bolla et mandata in man di esso Legalo, con ordine non ge la dagi se non seguendo la pace universal. Et come Soa Santità havia ditto adduca di Sessa non la mandi in man di altri che dii Legato. Item, come l’oralor fiorentino, è in Spagna apresso Cesare, scrive alcune nove di Spagna che non seguirà io accordo col re Christianissimo, unde la Franza ultimerà con la Italia. Scrive esso Orator nostro aver ricevuto nostre di 10 dii zonzer di le lettere di Franza con il pachelo drizato al signor Alberto da Carpi, qual immediate lo tnandoe, el di la nostra lettera Irarà la zifra et parlerà col Pontefice. Dii ditto, date a dì li. Come erano lettere di 233 * Lion di 17. Scrive coloquii aulì col cavalier Caxalio oralor dii re d’Ingallerra, et li ha ditto haver parla al Papa vogli concluder le liga. Et scrive parole hinc inde diete. Dii ditto, di 16. Come eri non andò dal Papa perchè intese vi andò il signor Alberto orator di Franza. Ozi poi è stalo. Soa Santità li disse il suma-rio di Franza, dicendo bisogna nedagino cauzion di 3 over 4 mexi di darne gli scudi 40 milia al mexe, (1) La carta 231* a biènca. (i) La carta 232* è bianca.