hi \inVll, APRILE. 48 valici*, elceto ornlor a Na|M>li, vene ¡11 colegio, et si scusò non potervi andar por sue incende private. A dì li. Fo conseio di X, con zonta di colegio e altri. E se intese esser nova, per fiorentini, di la morte dii duca Valentino in Navara, dove l’era fusilo da suo cognato, qual era slà morto da quelli dii conte di Lirim, nimicho al ditto re etc. Item, di Zenoa, che zenoesi bombardavano il castelelo. sperando di averlo. Noto, qui è molti zenoesi. nobeli et popolari, venuti ad habitarvi, e altri fanno merchanlie. A dì 15. Fo, da |mi disnar, colegio di le aque, dove inlraviem il principe, consieri, cai di X, savij dii conscio e terra ferma, et li deputali al colegio, i qual sarano qui solo anotadi. Et uditeno fra' Jocon-do, excelentissimo inzegner et metbamatico, (¡ual è provisionato dii conseio di X, et à ducati... al mese di provisione, et fu mandato qui a torno Venecia a veder li lagumi, per proveder a le veline e a le aque dolze, clic vicn alerando Veniexia ; la qual ateration fa al presente gran processo. F.l qual a visto tutto et scripto. Or parloe, dicendo l’opinion sua; et maislro Alexio, inzegner, li fu contrario; sì ebe, re infccta, nihil conchttum e trrminatum. Sier Hironimo Duodo 1 Sier Hironimo Querini ! capi, Sier Marco Antonio Lorcdan ] Sier Marin Zustignam, quondam sier Pangrali, Sier Michicl Salamoi), quondam sier Nicolò, Sier Batista Morcxini, quondam sier Carlo, Sier Antonio Pixani, quondam sier Marin, Sier Alvise Mulipiero, quondam sier Stefano, pro- curator, Sier Alvise Contarini, quondam sier Francesco, Sier Zuam Bragadim, quondam sier Hironimo, Sier Francesco Venier, quondam sier Alvixe. 19 A dì 16. Li malina fo fato la precession a San Marco, per esser San Sydro. Vi era 1’ orator di Franza e ili Fcrara, et quelli di Cvpro drio li avoga-dori. Et da poi disnar fo pregadi. Et loto queste le-tere: Di Napoli, di oratori nostri, di 11, 12. Come si deva principio a la preparatimi di galie e nave per la ritornata dìi re in Cbastiglia, non perhò mo vesla certa. Item, dii zonzer dii vescovo di Lubiana, orator cesareo, venuto per statela; dove etiam si ritrova domino Lucha di Henaldi, suo collega, qual l’à aspeetato lino bora lì a Napoli. Item, die il ca-tbolico re havia auto le investiture dii regno dal papa ; e il re dona al prefclim, nc|>ote dii papa, Ro- di» Vieima et uno altro palazo, nominato........ Item, par il papa liabi mandato a persuader il re catholico, se interponi in queste cosse di Zenoa con Franza ; et alia secretiora. IH Roma, dii Badoer, orator, di......Dii zonzer dii Cardinal Brnxenon li, Hi natione elemano, qual, per esser veebio, era rimasto adrieto dii papa. Item, di la morte di uno romano, Farnese, richo, senza heredi ; il papa voria hereditar il suo stato, et il Cardinal Farnese è venuto lì, e voi esser Ini, per parenla’, Iierede. Item, come Guido Guaim, havia dato principio a far fanti, per andar eontra Franza in ajuto di Zenoa ; el papa à fato uno edito, niun non asoldi zenle lì a Roma eontra Franza; et alia. Da Brexa, letere di sier Antonio Condol-mer, va orator al re di Franza, in loco dii Mo-zenigo. Dii zonzer lì, et va al suo camino ; et certe nove à inteso sì di Franza, che minino il re si »spedava in Aste; et che in Zenoa era vinti cinque milia fanti, si che quella impresa al re si tien difìcile. Fu posto per li consieri, che 'I dito sier Antonio Condolmor possi portar con lui per ducati 400 di arzenti. stimadi a le raxon nuove, a risigo di la Signoria nostra, juxta il consueto; et fu presa. Dein, è da saper, la sua commissione fu fata per colegio. Poi, pur cazado li papalista, sier riero Pasqua-ligo, doclor et cavalier, ritornato orator di Germania, qual a di 15 da imitili» fo in colegio, et ozi im pregadi fece la sua relatione, mollo longa et laudata. È stalo 20 rnexi, sempre qliasi cavalchando per la Germania ; et comernorò molte provintie, dove 1' era stalo, et il sito e terre di quelle, e li prelati. E come il re à anni 40, è di fortissimi homeni dii mondo, dorme podio, sempre è in exercicio e continue cavalcha ; fa per non star in odo, perchè è difetoso di cataro, e con questo lo fa che sta sano, el perhò va a la caza. À grandissimo cuor; à intrada zercha ducati (ilMi milia, ma sempre è debito; é più presto prodigo dia liberal, quel che l’ba non è suo. Poi di la soa intrida li vicn manza 100 milia ducati, che non li scuode, che tanto pi’ l’aria, sì di l’imperio come di |iatrimonio. À bclissime artilarie, più belle dii mondo, ut dici tur, qual le tien a Yspurch, artilarie che traze ballote, qual fa come uno mangano, dove è Irate. El altre particulantà referite; et che . F.I in la soa corte » gran s|>exa; et come a uno li li)* muor uno cavallo, lui li paga uno altro etc. Par ami-go di la Signoria nostra, perchè quella inedie reai-