155 MDXXV, OTTOBRE. 156 97 * Di Anglia, di V Orator nostro, di 22 Set- tembrio. Come,'dovendosi partir il cavalier Caxalio per Italia, fo a pranzo con lui el li monslrò la com-iriission li è sta data, primo di andar in Franz« per exortar a la liga de Italia. Item, in la secreta dir che questa Maestà darà ducati 25 milia al mexe per la spexa si farà in la guerra, et sarà conservator di quella. Scrive fin zorni do partiria l’auditor di camera, qual va etiam a lui a Iloma. Questo reverendissimo Cardinale vien a Rymont, dove andarà a visitarlo. Fo ietto una lettera del cavalier Cazalio, data a Lion, a dì 28 dii passato, drizata qui a lo episcopo di Baius orator di Franza. Scrive dii suo zon?er lì et haver trova ben disposta madama la Recente e il Conscio a far la liga, et veleno far il tutto, e formano certa scrittura qual Rubertet I» metterà in jiifra et la manderà fra do zorni e forsi avanti, et voleno questi capitoli : Prima, renooliar le raxon ha il re Christianissimo in Milan, el oltra 40 milia ducali promessi dar al mexe per far la guerra, darà 500 lanze a la francese e l’ar-mada di galie, qual darà Cornicia, ma se pagi de lì ducali 40 milia, avera scudi che ’( darà. Item, armerà alcune nave a loro spexe, prometeno far mover sguizai'i e che ’I ducha de Milan resti in Slado et pagi scudi 13 milia a l’anno dipension a sguizari come pagava Sua Maeslà. Itera, che poi haula il regno di Napoli et roti li eesarei, la liga aiuti la li-beralion di questo Ite. Item, dar per moglie una parento del Re al ducha di Milan, el in caxo de morto voi questo Slado e ducalo di Milan vengi a Maximiliano suo fradello ntaior, qual slà in pranza. Item, fo letto una lettera di madama la Basente da Lion......al ditto Baius. Li scrive le oose vanno ben, come li scriverà per le altre. La qual lettera missier Ambruoxo da . , . . 98 l’altro orator exisleote qui 1’ aperse, per esser il dillo Baius in veronese, et la portò in Collegio a lezer. • Da poi il Serenissimo si levò et disse quanto don Alfonso Sanzes venuto in Collegio havia risposta a quello li fo dillo de la deliberatiou del Senato di entrar in la pratica di lo acordo, dicendo parie-ria al protonotario Carazolo et che saria bon si mandasse Li auditori. Fo letto una scrittura falla per Andrea Rosso secretario, slato a casa dell’ oralor di Milan, qual li ha dilto haver parlalo col prolonotario Carazolo, qual ha bon voler a far questo accordo, ma che bisognava scriver in Spagna all’ Iniperador prima si concludesse, ricomandando il ducha di Milan, azió si vedi che ’I resti in slado, perchè ama soa excel-lenlia el è slà di soi ; pertanto la illustrissima Signoria nostra aiuti la cosa et si scrivi a Milan a l’orator Venier noslro che il Ducha li parlerà di questo, et scrivi in zifra e dagi presto risposta. Da poi fu poslo per i Savii dii Consejo e terra ferma, non era sier Domenego Trivixan cavalier, procurator, savio dii Consejo, elezer de praesenti tre auditori a tratar lo acordo con li oratori cesarei, videlicet uno per ordine di quelli di Collegio, quali siano baiolati in questo Consejo, eie. Et sier Mario Morexini fo Censor andò in ren-ga, dicendo il Collegio voi aoordarsi con l’Impera-tor, et è bon questo Conseio intendi il tutto, el fè conzar in la parie che li dilli auditori debbio aldir et referir a questo Consejo: Ave; 160, 15, 4. Fu presa. Rimaseno balotato di consieri sier Francesco da Pexaro, et volendo balolarsi li Savii dii Consejo, vene dubio fra li Consieri se sier Piero Landò poteva esser electo per haver possession di forausciti, alento alias fusse presa in questo Cansejo che niun ha-vesse beni predilti, trattandosi accordo con l’lm-peradar fusse eazado, et letto la parte presa in questo Consejo del 1522 a dì 26 Zener, et posto 98 perviam declarationis tre per me Ire di Consieri fu una non sinciera, che sia ballolà 77, di no 97, et fu preso di no. Et balotato |i altri, rimase sier Do-menego Trivixan eì cavalier procurator, et li Savii a terra ferma rimase sier Jacomo Corner el fo comanda grandissima credenza di tal eleclion di Ire auditori. Pu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii dii 99 Consejo, non era sier Domenego Trivixan cavalier, procurator, nè sier Polo Capello cavalier, procurator, qual è amatalo et li Savii a terra ferma, atenlo il bisogno dii danaro per occorrente presente ben note a questo Consejo, e alento sono a l’oficio di Governadorì di l’inlrade molli debitori de la prima tansa et decime che non curano di pagar, per tanlo siano eleti de praesenti per scurlinio io questo Conseio eoa pena di ducati 500 d’ oro tre primari zenlilomeni nostri savii a trovar il modo di haver danari et di far la exaliou di debitori, bavendo sopra di questo ogni autorità, posendo venir in questo Conseio cadaun di loro a meler parie in questa materia, Vivendole prima leclenel Collegio;et possilo esser elecli di ogni loco et officio caulinuo, etiam che havesseno altro officio con pena, con altre clausole, ut in parte, et siauo elecli per uno.