41 MDXXV, OTTOBRE. 42 ciò quanto confido, et de quello riporterà, farmene dar aviso. Le galere cum monsignor illustrissimo de Bar-bon, come vostra signoria harà inteso, partirno Mercordi notte de Vay ; hanno navigalo doi giorni cum bon tempo, poi si è fatto tristo et tuttavia continua, per il che non le giudico più fonanti de le insule de Heres. Li moti in Lunigiana credo che vostra signoria 24 harà inteso esser cessati, essendosi accordato finalmente el signor Gioanin de Medici cum li marchesi Malaspina a restituirli lo castelle li haveva tolte, cum pagarli essi marchesi doa milia cinquecento scuti. Al Cavocorso sono comparse 5 galere di mis-. sier Andrea Doria, destinate, secondo dicono, per canale de Piombino a danni de inlideli. La publicatione di pace tra Ingilterra et Franza vostra signoria harà intesa, per questo non me li exlendo. Prego vostra signoria ordini a Venecia che sia data subito l’alligata al signor Alonso San-chyes. Et a quella me raccomando quanto posso. Et similmente la prego sia contenta ordinar sia data una, che qui sarà alligala, per il magnifico missier Giorgio Cornaro, al quale et a 1’ ambasciator San-chyes scrivo de questo negocio. In Genova, atti 2 di Octobre 1525. De V. S. servitor Giuliano de la Speza. 24* Spettabile el signor Marco Antonio . . . . , ambassador de la Illustrissima . . ,..... .... necia in Milano. 25 Di sier Carlo Contarmi orator in Austria, date a Tiibing, a dì 25. Come ha ricevuto nostre per uuo cavalaro de Verona di 17, con la delibe-ralion dii Senato di la risposta falla al reverendo •< protonolario Carazolo, qual si havesse a comunicar : a quel signor Archiduca. Fece intender a Sua Ex-H cellentia voleva audientia, qual li fe’ dir manderà per lui, et cussi tnandoe. El qual li espose, ut in (’ litteris, con acomodate parole, che erano contenti darli li ducati 80 rnilia, videlicet 50 milia de praesenti et 30 milia fin uno anno, come erano rimasti • col signor Viceré el illustrissimo Barbon, e che di beni di rebelli non si poteva parlar per le raxon eie. sicome etiam fo ditto a li predilli, et si acquieloro-no. El che aSoaExcellenlia, haulo li confini, li daria quanto dia haver. Soa excellentia si (irò a parte, e poi li fece risponder per il Salamauca, ringraliando la Signoria de la comunicatione, e questo medemo havia haulo dal Carazolo, el che quanto a lui voi li danari e non darà mai lettere si dagi alcun confili si simul et simel non se li dagi li danari. Et volendo lui Oralor iuslificar la Signoria, disse: « Non acade dir altro ; Soa Excellenlia voi li danari ». Scrive haver inteso da un nepole dii vescovo di Trento era li a la corte, le cose con li villani è concluse e rimasti a dimandarli perdon, e volendo i pagino fiorini 6 per foco, è stati contenti di pagar quanto la vorà, dandoli li capi in le man per punirli. Et cussi hanno promesso el è acordali darli caranlani 4 per fameia. Tamen questo Serenissimo non ha voluto ancora licentiar le zente. Item, scrisse si dovea far a Stocard una dieia provintial; è slà rimesso 1’ ordine et si farà qui, et poi la dieta imperiai si farà in Augusta a di 10 Novembrio, qual si dovea far questo San Martino, come scrisse. Scrive, il Serenissimo starà li a Tubing per (ulto il mexe, poi amlarà in Augusta a slar questa invernada. Scrive, de lì è slà fato la crida di qucsla dieia si ha a far in Augusta. Et nota. In lettere parlicular, overo al Conseio di X, scrive in risposta di quanto li fo scritto se lo Archiduca è per venir in Italia. Disse oppinion sua esser non venirà, sì per non haver danari, come per non esser adalà ancora le cose di la Exatia e conlà di Fereto, poi convenir esser in persona a la dieta imperiai si farà in Augusta, poi aspela il ritorno di quel Piero Cordes mandoe in posta a la corte Cesarea. Di Spagna, fo lettere di sier Gasparo Con■ tarini e sier Lorenzo di Prioli el cavalier oratori nostri, date a Barzelona a dì 15 de Sep-tembrio. Scriveno, come hessendo zonti lì et convenendo prepararsi per venir, avisano di quanto è corso in camin poi il suo partir di Toledo. Et avendo inteso che il Viceré era a Madril, non havendo 25 * tolto licenlia da soa excellenlia, andono lì. El scrive parole hinc inde dictae: il qual li pregò facesse bon officio con la Signoria nostra acciò seguisse lo accordo, per poter poi attender al ben de la cristianità, el li domandò se voleano visitar il re Chrislia-nissimo. Risposeno esser contenti, pregando la soa excellenlia li facesse haver da Soa Maestà scrivesse a Madama sua madre li facesse salvo condulo per poter venir per la Franza. Promise di farlo, et cussi andati a Madril, dove é alozalo il re Christianissimo che è in le stantie dove stava l’Iinperador. Dal qual