253 MDXXV, NOVEMBRE. 254 zercn 1000, et Ianzinech zerca 3000, et che fece far la crida che cadauno pagasse il suo viver. Item, dice che, venendo eri, vide spagnoli che facevano cargar strami per far portar in Lodi. Item, dice che da molli soi amici milanesi haver aldito che dicevano queste parole, se i andarà a metter la guarda al castello che i sarauo taiati a pezi, et che se diceva che ’I campo a poco a poco andaria a Milano, li) Milano sono il marchese da Pescara, il marchese dal Vasto, et messer Antonio da Leva. Scrive, in questa hora è venuto Bernardin osto da Lodi qui in Crema. Dice che eri sera vene un Francesco Baril da Pavia, el qual li ha dillo haver visto el Morone in libertà et cum lui haver disila lo. Ileri sera vene qui in Crema messer Antonio Pignatello fratello del signor Troylo a trovare il conte Alexandro Donalo, et disse : « lo son alozato a Caravazo et li sono cerca 150 homini d’arme, et da poi che l’è venuti li cavalli del signor Mala-testa a Crema, il Pescara ha (alto andar le fanlarie ne li castelli et fanno far bona guarda in dilli lochi » et che le zente d’arme et le fanlarie che erano a Pedemonti non se volevano levar senza danari ; i qual el Marchese fece levar et li disse andarele a li danni de veniliani. Et dice che le zente d’arme 164 sono malissimo a cavallo; ma li cavaili lizieri sono ben a cavallo et ben armati, et sono 1500, et che le fanlarie spagnole in lutto non passano 5000 li Ian-zinech circa 4000,et de li taliani lassali a Pedemonti poco di loro fano stima. Hora, scrivendo, è venulo uno da Cremona, el qual dice che ’1 marchese da Pescara ha rechiesto diexe milia scudi a’ cremonesi, et convocato il Consiglio, non ha potuto intender la deliberatone. Di Verona, dii Proveditor generai, di 12, Tiore 3 di notte. Come, per avisi hauti, le zente tulle oesaree di Geradada alozano in terre murade, et manda una lettera liauta da Crema di 10, dii colile Alberto Scolto, qual manda una lettera haula da Milan di quel zorno, molto copiosa etc., in la qual scrive a Milan li spagnoli si dubitano molto di popoli, el non fanno Irinzee ancora al castello. Voleno mandar a tuor Arona, Angiera et Vallruna sul lago di Como, per dubito de sguizari. Scrive la cosa dii parlar fece il Marchese a li zenlilomeni. che erano più di 1 *20, e lui era presente, e missier Francesco Visconte rispose per nome di tulli sicome ho scritto di sopra in consonanza. 64 ' in questo Pregadi le prime Ietere fono lede fo queste, da mar : Da Corfìi, di ster Zuan Moro proveditor di V armada, di 12 Ociubrio. Come havia manda do galie verso la Valona per haver quello ars scrisse per altre sue, el volendo andar verso Caomalio per li tempi messi a sirochi si levò, el ha convenuto tornar de lì. Scrive haver fallo tirar in terra le galie di Corfù per conzarle. Item, ha lassato alcuni fo. presi, con dir erano corsari, per aversi iuslilicalo non esser la verità, et la roba soa fatto inventario e la lien intacta (Ino porlino la fede di haver dalo segurlà di non far danni a nostri, e li manda con navilio fino in ... . Di Candia, di sier Nicolò Zorsi ducìia, sier Donado Mar zeli o capitanio et consieri, di 2 Octubrio. Come, per ledere dii Consolo di Rodi e allrì è voce il Turco arma, et questo per li gran corsari è fuora. Et in I’ Arcipelago sono assà fuste di corsari armate, per il che è pericoloso il navicar, el quasi il Signor lurco ha raxone, perchè é vero è sta dalo recalo in Cipro a corsari, sicome ha dillo il governador di Rodi al nostro Consolo. Item, mandano una lettera haula dal Consolo nostro in Da-miata, che il nostro Consolo di Alexandria, per causa di la galla presa in Cipro di Embrain dal corsaro, era stà mandato a chiamar venisse al Cayro; el qual si fece dir amalato, e con presenti è stà conzo la cosa. Dii Consolo di Damiaia, nominato..... di 12 Settembrio, al rezimento di Candia. Come il bassà dii Cayro, per la presa di la soa galìa in Cipro dui corsaro, havia mandalo uno zaus a far comandamento al nostro Consolo sier Hironimo Zane andasse al Cayro ; el qual si fece dir amatalo et con presenti scrisseno a sier Beneto Bernardo et sier Alexandro Contarmi, i quali comparseno a lo bussà el iustificò la cosa, si che ’1 rimase satisfallo. Et il bassà ordinò cride che tulli si vardasseno per esser assà corsari chrisliani fuora, et acosla assai a la nalion nostra. Di Famagosta, di ?ier Andrea Donado ca-pitanio, di 12 Settembrio. Come, a di 2 dii passalo inlroe in quel rezimento, et a di 2 di questo zonseno de li do galie sotil, zoè domino Domenego Zorzi et domino Andrea Coniarmi, mandate per il Provedador di l’armada a far residenlia a quella ixola. Scrive, è venuti mollo tardi e a tempo corsari non vanno de lì, et hanno condolo de lì una nave senza arboro per loro recuperala da uno corsaro di sier Ferigo Contarmi e figli patron sier Marco Contarmi suo fradello naturai, el qual è slà morto dal corsaro turco et l’hanno remurchiata qui, recupe* 165