421 Da Udene, di sier Angustiti da Mula luogotenente, di 2. Come era ritornalo uno dii cava-lier de la Volpe, qua! per saper la lengua lui Loco-lenenle mandò a Posloyna e Castelnuovo per saper la verità dii conte Cbristoforo, se era zonlo. Referisse non esser ancora zonto, ma ben se diceva aspettarsi a Posloyna e li preparavano alozamenli, et erano andati conira 12 cavali de lì. El qual Conte era partito di Hongaria per la discordia con lo episcopo Strigoniense. Item, dice che nel venir scon-Irò da 25 cavali bohemi, che andavano via di queli che a li zorni passati veneno a Gradisca e Maran, et questo per non haver hauto danari, et li haviano dillo li altri si partiriano etiam loro. Item, dice che li turchi che a li dì passati depredono verso Lubiana feno grandi incendii et prede di anime et animali, benché parie fono recuperale. Scrive rimanda il predillo nuntio indrio, el di quanto riporterà subito aviserà eie. 282 Sumario di la relatione di sier Marco Antonio Venier el dotor, venuto orator de Milan, fatta in Pregadi a dì 4 Novembrio 1525. Come il signor ducha de Milan era ben complexionado, ma picolo, di optimo inzegno el bel parlador et pratico di cose di Slado, et nel parlar mon-slrava inzegno. Homo iuslo et amava mollo la iusti-tia, homo religioso et mollo catolico, el ogni suo ben ricognosceva da Dio, di età di anni 30 compie a dì 4 Fevrer proximo. Homo che di la sua persona si exercilava ben; ma poi che li venequeslo mal grandissimo, che si perse tutto, nè si poteva mover, solum li era restà il parlar sano, con assà febre, di la qual fu liberato, ma dii molo di le man el piedi a poeo a poco va meiorando, et li medici sperano de liberarlo con il tempo. Et in questa soa egritudine esso Orator ogni giorno sapeva come el stava, et dal signor Hironimo Moron e da li medici pro-prii, e andava fino a la porta di la camera ; ma Soa Excellenlia non voleva l’intrasse dentro, dicendo come l’Oralor di la Signoria intrasse li altri oratori, et questi zentilhomini banano voluto intrar, e cussi fo che intrato lui la prima volta, li altri etiam fono adniessi. El è zorni 22 che 1’ ultima volta vele Soa Excellenlia, come el dirà, el qual era molto mio-ralo, et li parloe sicome scrisse, et poi lu serralo il castelo che niun vi potè più intrar. Questo Ducha ha un bellissimo Slado tutto fru-lifero e richo, si ben ha patito tante guerre, perhò che Milan subito che babbi un poco de quiete par 422 non sia stà niente. Ha intrada ordinaria scudi 320 milia in questo modo: De li dadi si scuodeno in le camere di Milan, Cremona, Pavia, Lodi, Alexandria di la Paia, Novara e Aste da scudi 210 milia; di sali che dà nel suo ducato che li costa il staro soldi 20, di quella moneda imperiai li dà per lire 3, e di questa raxon vien haver a l’anno scudi 60 milia, e questo si chiama il sai leva, ma perchè questo sai non basta, poi di altro sai, che vien comprato, pur a questo precio, et chiama sai.... traze a l’anno scudi 20 milia. Poi è di le laxe, che limila alozar cavali 10 milia, dii sovrabondante traze a l’anno scudi 30 milia, e questa è la sua intrada scudi 320 milia. Poi mette taie per il ducalo secondo li bisogni, ma non è intrada ordinaria, el un teston per fuogo eie. Di le qual inlrade voìuntarie è stà pagà le zente cesaree. Poi l’intrò Ducha, qualche parte si ha tenuto per luì et si tien ne babbi, ma la più parie ha il 282* magnifico Morone, che manizava tutto. El qual Hironimo Moron era homo di gran inzegno e manizo di Stado e serviva il suo Duca con grande amor, et quelo lui leva era ben fallo. È di età di anni .... Ha la moier in Milan. Li Boli uno studiava a Padoa, l’altro era a Milan, poi il suo caso seguito è partili, nè si sà dove i siano. Ha tutta la sua roba, nè nulla 11 è stà tolto, et al suo partir se diceva saria liberalo. È in la roca di Pavia, perché si scusa quello 1’ ha fatto il suo signor ge 1’ ha commesso. Questo signor Ducha, avanti seguisse la sua ma-lalia, per quello lui ha potuto intender, stava con li principi, cussi col Pontefice non stava ben, nè li havia molta fede: con l’imperador da prima benissimo, ma poi visto esser stentato haver la investitura, e li cesarei non poriarse ben, esso Ducha stava mal edificato di Soa Cesarea Maestà. Con il re di Franza, poi seguilo la vittoria overo con la Franza stava benissimo dummodo li lassasse il Stado. Con il re d’lngalterra non feva mollo slima, perchè da Soa Maestà non havia hauto alcun aiuto se non di parole. Con 1’ Archiduca fratelo de l’Im-perador slava malissimo, perchè lui apeliva questo ducato, che Soa Excellenlia voleva per lui. Con la Illustrissima Signoria nostra stava in ogni lempo benissimo, et sempre in questa sua legatione ha fatto quel cavedal come di fiol verso padre, dicendoli el sapeva ben che ’1 stabilimento dii suo Stado era intenderse ben con quesla Signoria, e non è cosa che si havesse richiesto che non l’ha-vesse fatto. E quando fo il negotio di trattar la liga con Franza, lui Orator, in execulion di le lettere li fo scritto, li parloe. Disse era contentissimo MDXXV, DICEMBRE.