805 MDXXVI, Sier Nicolò Salamon, fo Avogador di comun, qu. sier Michiel . . . 66. 82 Sier Alvise Soranzo, fo Provedador a le biave, qu. sier Jaeomo . . . 76. 77 Sier Piero Bondimier, è di Pregadi, qu. sier Hironimo..... 42.110 Sier Nadalin Coniarmi, fo Proveda¬ dor al sai, qu. sier Hironimo. . 72. 75 Sier Toma Contarmi, è di Pregadi, qu. sier Michiel...... 73. 76 Sier Francesco da Leze, fo a) luogo di Procurator, qu. sier Alvise . 68. 93 Non. Sier Nicolò Pasqualigo, fo di la Zon- la, qu. sier Vetor, per non esser dii corpo. A dì 11, Domenega di carìevar. La malina. Fo letere di le poste. Di Austria, di sier Carlo Contarmi orator, date in Augusta, adì 5, hore 24. Scrive, in questa hora il Serenissimo Principe per il suo medico domino Paulo Riciu mi ha mandalo a dir aver aulo lettere de madama Margarita, che li avisa aver aulo lettere di madama la Regenle da Lion, perla qual li advisa esser seguito certo Io accordo tra la Cesarea Maestà et il Christianissimo re. Altre particularità non ce sono. Il simile mi ha mandato a dir il reverendo Tridentino. Ilem, per un’ altra lettera pur di 5. Scrive, a di primo scrisse quanto li havia dillo il Serenissimo, dolendosi di quelli motori di le novità dii conta di Friul sono venuti ad alozar a Givi Tal ; il che esso Oralor iustifìcò, la Signoria aver scrito non siano aceptati. Eri si condolse con Sua Excellentia per la morte di la serenissima sorella reina di D.izia, per la qual eri fo fata de li solenne esequie. Soa Excellentia ringraliò la Signoria. L’Itnperador manda a Milan domino Zuan Emanuel, homo experimenlado in Italia in varie legatione. La dieta di Svevia si farà qui. La dieta imperiai si dovea far a Spira, il reverendo Tridentino li ha dillo non si farà. 538i) In questa malina, el cavalier di Garzoni, qual sla in cha Bembo a San Polo sopra il Canal grando, fece un bellissimo bancheto a disnar, dove inlravene tulli li 11 oratori sono in questa lerra, et . . . (1) La carta 537* i bianca. FEBBRAIO. 806 Da poi disnar. Li Savii non se reduse per esser Domenica di carìevar. A dì 12. La matina. Fo lettere di Roma, di V Orator nostro, di 6 et 8. 11 sumano scriverò poi lele sarano in Pregadi. Di Brexa, dii provedador generai Fexaro, di 10 hore 5, el qual manda una lettera aula da Milan da domino Marco Antonio da Martinengo con-dutier nostro, di 8, copiosa di nove; etiam hahaulo a visi dii signor Camilo Orsini. Item, il reverendo Verulano li ha fallo intender, haver uno aviso di grisoni, che haveano fatto acordo col caslelan di Mus et li danno certo numero di danari e lui li rende parte di presoni l'ha, e haulo tulli li danari, li renderanno il resto eie. Scrive, aver aulo ducati 4238 ; parie è slà dati a Verona di suo ordine, et ha mandato a pagar le fantarie sono in Bergamo, che era passalo il tempo di pagarli di assa’; pertanto scrive longamenle si mandi danari eie. Da Milan, di 8, a domino Marco Antonio da Martinengo. Come erano lettere di 29 da Lion, come li ha dillo Aguslin Ballaia, che a dì 28, hore 20 zonse lì venuto di la corte di Spagna monsignor Memoransì con 1’ acordo falò Ira l’Imperarlor e il re di Franza, con li capitoli intesi per avanti ; e il Stado di Milan si partise per terzo, et il terzo è di l’Imperador, zoè Milan, Pavia etc. L’orator dii Papa ha serilo a Parma e Piasenza dagi alozamenti a li fanti italiani. Questi non hanno fallo il iuramenlo. Dice, che nel colonelodi Gasparo (?) ha inleso che il padre dii conle Zorzi ha fallo 4000 lanzinech novi per Italia. Scrive, è zonto qui zà 5 zorni l’abate Fe-ramosca mandalo da ITmperador, qual sta scoso. Si dice, l’Imperador voi venir questo anno in Italia, 538* el che si procieda contra il duca di Milan. Eri, Pa-xeto spagnuol fo in castelo a dir al Duca mandasse iuora a parlar a 1’ abate di Nazara ; unde il Duca li mandò do nominali in le letere, quali si reduseno a parlar in uno loco apresso la stalla dii signor Ga-leazo di Sanseverino, e voi si lievi le offese ppr 4 zorni. Tutti vien su la piaza dii castelo a parlar e veder quelli sono in castelo, e niun Iraze. È sta visto il capilanio Manara e il capitanio Zuan Mela. Quelli dii castelo non traze fuora, nè li lanzinech Iraze al castello. È slà visto quelli dii castelo su le mure e torioni. El avisa, è slà ozi falò una crida per nome dii marchese Dii Vasto et signor Antonio da Leva capitanei cesarei, e serive la conlinentia di quella, videlicct che quelli sono in caslelo, in termine di zorni 4 debbano ussir fuora e presentarsi a l’abate di Nazara sotto pena di rebelion ; e cussi li soldati