115 MDXXV. OTTOBRE. 116 Dii ditto, date a dì 24 Settembrio. Come hanno haulo aviso di Madril, il re Chrislianissimo esser mioralo assai el quasi fuora di pericolo per esserli sehiopà la postumalion per il naso. L’accordo d’ingallerra con la Pranza, il presidente di Paris oralor di Pranza lo dice pubbhce el li oratori anglesi non niegano, dicendo pur è zerca le pension dia dar la Pranza al suo Re ogni anno; et per questo non voleno star di negociar con Cesare la commission loro. Ha inteso, che etiam madama di Lanson a Madril dice certissimo esser slà fatta; di che questi fanno molto caso. Scrive, parlò a Cesare zerca la restilulion dii schierazo. eie. Soa Maestà li disse facesse un memorial et lo desse al Gran Canzelier, che si expediria. Scrive poi haver parlalo a ditto Gran Canzelier, qual inleso il caso, disse : « Avete raxon, ma quel castellali di Taranto è morto; si scriverà ai fìoli restituiscano », etc. Dii dillo, di 2 Octubrio. Come, non haven-do potuto expedir le lettere perchè non hanno voluto niun scrivi in Italia per la malatia dii re Chrislianissimo, dubitando non morisse, et bora è fuora di pericolo, scrive a di 2[) dii passalo inlrò il reverendissimo Cardinal Salviati legato in questa terra di Toledo, et fu mollo honorato. Prima li andorono incontra lutti li elenzi di Toledo et altre persone ecclesiastiche, oltra che vi andono infinite persone di ogni sorte. La Maestà Cesarea li andò incontra fino un pezo fuora di la porla, » e volse andasse con Soa Maestà tulli li ambasadori, et li andò inconlra fino un pezzo fuora di le porle, dove se abrazarono con grandissima acooglientia. Cesare Io volse metter di sopra il Legalo, ma lui mai lo volse, e nella città per dove doveano passar ditto Legalo per tulle le strade fino al suo alzamento, che è nell’ arzivescovado, era eonzalo con razi davanti tulle le caxe, che era cosa mollo ho-norevole. Fuora di la terra, li andò contra una moltitudine di popolo, et quelli da cavallo passavano il numero di più di 1000. Inlrali in la cillà Cesare et lui cum il resto, andorono a la chiesia catedral, dove smontati andorono a l’aitar grando e li fu dillo alcune oralione. Da poi il reverendissimo Legalo acotnpagnò Cesare fino a la porta di la chiesia, qual montò a cavallo e andò al suo palazo. Esso Legalo per ditta chiesia andò al suo alozamento di l’arziepiscopato. Dii ditto, date a dì 5. Come lui Oralor andò a visitar esso Legalo, et scrive coloquii hauti insieme, eie., offerendosi soa signoria aflicionalissi- mo per la Signoria nostra. A di 3, madama di Lanson intrò in questa città. Li andò conira fino a mezo la piaza Cesare, e poi l’acompagnò al suo alozamento. È venuta con bella compagnia et belle cavalcature e cariazi numero grande, passano più di 100 muli, tulli bene in ordine, el ha seco da 20 in 25 damiselle, eie. Da poi, il dì seguente la predilla andoe da Cesare, et senlata apresso li richiese la sorella madama Lionora, fo moier dii re di Porlugallo, per il re Chrislianissimo. Soa Maestà disse che in questo bisognava saper il voler di dilla sua sorella, e lei andò poi a visitarla, dicendoli gran ben dii re Chrislianissimo e mal dii du-cha di Rarbon. Quella rispose che di questo non voleva far si non quello voleva la Maestà di suo fratello etc. Scrive, di la paxe falla tra Anglia e Pranza, questi la stimano et è voxe di la liga si tratta in Italia con Franza et Anglia. Item, è nova che ’1 protonotarìo Carazolo era parlilo de Milan per Venelia per tralar lo acordo. Il Gran Canzelier li ha ditto, aspetteremo ledere dii Carazolo e saremo certi di la liga o non. Scrive, come questo 73 reverendissimo Legato venuto, par babbi grandissima autorità : di che questi dicono trazerà di questi regni ducati 200 milia, et questi non voleno cussi. Et dimandato lui ad alcuni di lai cosa, li è slà risposto lenir che soa signoria anderà mitigando P autorità sua, etc. Item, scrive come di la cosa dìi schirazo preso per il caslellan di Taranto non ha potuto expedir le ledere per la restilulion di quello col Gran Canzelier, per questi manizi si tralano ora. Di Verona, dii proveditor generai Pexa-ro, date a dì 22, hore 15. Manda uno reporlo di uno suo, avisa li andamenti di spagnoli e come il marchese di Pescara era a Belreguardo e le zenle dieno venir verso Geradada. El conte Alexandro Donado li scrive di Roman, esser intradi in Lodi zà 200 cavalli Item, manda una lederà hauta da Crema dii conle Paris Scolo, scrive si provedi di mandarli danari, et voria poter luor li danari dii sai di Verona di quel mexe che vien in camera, perchè si faria servir inanli tratto. Dii conte Alberto Scoto, da Crema, di 20. Scrive avisi di le molion et andamenti de li cesarei, et quello hanno fallo di la relenlion dii Moron e luor il Stado al Dueha è slà perchè, come dicono, lianno Irovà una siatela veniva di Franza con lettere che erano li capitoli di certa lega si tralava, et che conduto il dillo Moron a Pavia, li hanno dato do strapi di corda per saper la verità.