839 MDXXVI, FEBBRAIO. 840 Da poi disnar, fo Collegio di Savii a consullar una materia di Franza che voleno tratarla nel Con-seio di X con la Zonla. 559' A dì 21. La matina non fo alcuna lettera da conto, et li Cai di X steteno il forzo in Collegio. Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonla, et prima per Collegio et poi col Conseio di X fo scrito lettere in Anglia a l’Orator nostro, con mandarli la copia di capitoli di lo accordo, et parli al He et reverendissimo Cardinal di questo etc. Le qual lettere fono expedite il zorno driedo. Fu preso di tuor ancora 10 zentilhomeni in Pregadi, con li modi et condition come fu preso tuor li 15 ; et questo fra termine di zorni .... Fu preso, che etiam per lutto il mexe di Marzo 1526 sia perlongalo il depositar di ducali 100 per venir a Conseio persi, over ducali 50 donadi, (usta la parie altre volte presa in questa maleria in ditto Conseio di X. Fu posto, un altra volta, però che a dì.... fo posta et persa, et fo opinion di si r Alvise di Prioli procurator, sier Hironimo Justinian procurator Pro-vedadori sora I’ Arsenal, atento sono molti debitori a li Governadori di l’inlrade per conio di la decima numero 101 et 102 persa, qual fo deputala a l’Ar-senal, et non curano di pagar; per tanto sia preso che ’I dillo libro di queste do decime sia mandatola l’officio di le Cazude, et che li scrivani dii dillo officio siano ubligati seuoder ditti debitori loro, quali habbino Ire mexi scapoli, poi siano ubligati dar ogni mexe ducati 1500 a 1’Arsenal sotto pena di privalion di l’oficio loro ; i qual habino olirà le 10 per 100 di la pena di debitori, etiam altre 10 per 100 dii cavedal a conto di la Signoria nostra, le qual 20 per 100, do siano di signori di 1’ officio et una per 100 di exalori, et 17 siano sue, ut in parte. Et noia. Fo gran contrasto a la ditta parte, et ledo li debitori che sono per ducati .... milia in zerca, Ira li qual sier Jacomo Badoer consier, sier Andrea Mudazo consier, sier Polo Nani et sier Alvise Gradenigo dii Conseio di X ; tamen el Gradendo disse havia pagato, pur focazado. Etiam io leto sier Marin Morexini savio a terra ferina. Questa parte dete mollo che dir a la terra ; li scrivani di le Cazude monslró non li piacer, ma è sta loro autori. Fu posto una grafia di sier Nicolò Bembo qu. sier Zuan Baplista eleclo podestà di Ruigno, voi la prova di anni 15 et prestar ducali 50 per anni____ et non fu presa. Di le poste, vene lettere, et si vene zoso a hore 3 di notte. Di Bergamo, di rectori, di 18. Manda que- 560 sto riporlo, zoè : Per persona notabile et molto da bene et fìdele, parli heri da Milano, ma zonto hoggi al tardo, dove è sialo giorni Ire per trattar alcune sue facende de importanza con alcuni gentilliomeni de Milano de li maiori, ne è refferlo, prima haversi trovato con alcuni capitami spagnoli in Milano cognosciuti in altro tempo, del 1515, et con quali gli pare haver molla securtà, el haver parlato l’una et l’altra parte insieme confidentemente dii sialo di le cose presente ; da li quali ha solralto prima questa cosa, benché sii pubblica, che revera cesarei non hanno la nova di lo accordo con el Chrislianissimo re per lettere di la corte, tamen dicono asseveratamente che lo accordo é vero, et che il Re è in libertà, et che a 10 de Marzo el Chrislianissimo re si alrovarà in Baiona de ritorno, et gli debbe andare la corle per levarlo et acompagnarlo, et che per mare el ducha de Barbon viene in Milano per locotenenle et conduce con lui lo Arcon et uno capilanio chiamalo don Hugo, capilanio mollo commendato con fanti 4000 spagnoli ; et che la Maestà de l’Impera-lor venirà questo Marzo in Italia, et che ’1 Chrislianissimo gli dà lanze 600 et fanti 10 milia. Dicono etiam di cerio numero di arzieri, el dicono che epso Chrislianissimo prefato è molto adirato conira il Pontifice el la Illustrissima Signoria ; et più dicono etiam che Cesare non é rimi come Sua Maestà ha dilto per tuor impresa conlra intìdelli, se prima non haverà deslrulta overo messi ad obedienlia dui Siati, videticet la Illustrissima Signoria di Venelia et signori fiorentini, non mancando di menazar etiam al Papa. Quello veramente che ha havuto da li prefati gentilhomeni milanesi, che sono boni italiani et ducheschi, ma sono persone che si sano in-terlenir secondo li tempi el conservar le loro facilità, el dice che uno de questi altre volte servì il Chrislianissimo di molta «umili# di danari ; dice adunque prima haver habuto da questi etiam quelo più che non lo credono, maxime perché il signor marchexe dal Guasto ha mandato lettera a Milan 560* de astesana dove ancora si atrova, con una modula de altri capitoli di 1’ accordo differenti da li primi ; et scrive de haverli bavuti di Franza da un certo Conle; qual capitoli subito venuti, domino Simon de Taxis ha fallo et expedite copie a tulli li capitani spagnoli che sono in diversi luoclii dii Stato di Milano; et questo adviso dii signor dal Guasto vene