671 MDXXVI, GENNAIO. 67-2 di Fontanelle e andato ad alozar altrove: et cussi si va fazendo quelle zenle alozale lì atorno. Dii conte Alberto Scoto, date a Crema, a dì 14, hore 15. Come Zobia da sera, fo a dì 11, vene una posta di Alexandria al marchese del Vasto, come eranastà a le man quelli fanti italiani sono de lì, di quali erano sta amazali molti, per il che il Marchese predillo subito li mandò de lì uno zen-thilomo suo per sedar questi tumulti. Dice, il marchese dii Guasto et quelle zenle cesaree dubitano molto, et stanno con guarda, et par Domodossola sia slà presa. Si dice li foraussili con sguizari calano. In Milan si sta con gran paura, et Maximihan Sforza ha mandato uno suo in castello al Ducha, qual mirò dentro, a dirli slesse con bon animo che presto vegnirà a darli soccorso. Il ducha di Savoia ha scritto che ’I dia venir un personazo di Spagna a Milan nominalo domino Zuan Hemanuel, e conzerà le cosse, et ha perdonato al signor Hironimo Mo-ron e li fa restituir il suo. Si dice sarà guerra confra la Signoria. Zobia a dì t J, a hore 24, il castello trasè assà bolle. 11 signor Antonio da Leva è in Cremona etc. Noto, fieri sera fo mandà in campo ducati cinque milia. 4501) A dì 16. La matina, non fo alcuna lettera da conto. Da poi disnar, fo audientia di la Signoria, et steteno fin 23 hore, e perchè non erano altri voles-seno audientia, el vene un vilan dolendosi di una sua moier vechia era scampà da lui e toltoli roba per più di lire 114, e sta con Nicolò Sagudino secretano. TJnde per il Serenissimo con la Signoria fo mandalo a dirli li desse la sua roba : e fo cosa ridiculosa perchè esso vilan parloe a la vilana. Da Verona, dii Proveditor generai Pesaro, di 15, hore . , vene lettere al solito. Dii batizar fallo per il Capitanio zeneral di sua fiola nominala .... È stato lui Provedilor compare e sier Zuan Vituri e sier Zuan Badoer doctor el ca-valier rectori eie............ In questo zorno, a dì 17, sier Zuan Trivìxan qu. sier Vicenzo fece l’intrada podestà di Murali, vestito di veluto cremexin con molli compagni et parenti vestili di scarlato con trombe e pifari, e con li pifari mantoani che sonano mirabelmenle. Vi fu done nostre molle so’ parente, e fato festa et cena. • (1) La carta 449* è bianca. A dì 17. fo Santo Antonio. La matina, non 450* fo alcuna lettera. Veneno li oratori padoani, domino Antonio cao di Vacha el cavalier, et domino Marco.......et rechieseno Ire cosse, zoè: la casa di la Signoria sora il Domo per far il monte di la Pialà, aziò la roba slagi secura, dicendo il mexe di Dezembrio si trova haver dato fuora ducati 4000 e più. Item, certo debito vechio di duie sia perlongido a pagar a la arcolta, et li exalori si obfigano pagar loro. La terza che Vita zudìo qual non tien uno banco ma molli banchi, e presta a vinti e | iù per 100, vociano fosse un banco solo e non tanti prestasse. El per la Signoria fo contessi a li Savii ad expedirli. Item, fono sopra la parte presa di far gaiioni, nave o altra sorte di navilii. Era sier Hironimo Ju-stinian procuralor provedilor a 1’ Arsenal, e alcuni di Patroni, e li proti di 1’ arsenal, e altri stati Patroni dì nave, e tutti disseno 1’ opinion sua, et fo portato uno modello di galion fatlo per...... Brexan, eh’è bella cosa. Item, fo lecto una scrip-tura data per sier Alvise Barbo qu. sier Zuane, la copia I’ ho qui avanti. Etiarn fo aldilo Vetor Fausto leze in greco, qual è sul far di la soa galia di 5 remi, qual ha fatto il modello el parlò lungamente mostrando perizia in cosse manlime. Hor fo terminato consultar e venir al Pregadi. Molti voleno far uno galion in l’arsenal et una .... di 800 bote, ma si convien prender in Pregadi. Veneno li partionevoli di le nave, cinque, che fu presoandassenoaCorlu, qual più volte è stali in Collegio. Voleno una lettera al Baylo di Corfù, non essendo il Proveditor di l’armada lì, che in caso intendesse Zuan Forlin corsaro fosse andà disarmar, le licentiaseno andar a loro viazi ; e lo ordiuà la lettera, la qual si meterà in Pregadi. Da poi disnar non fo alcuna cossa, li Savii si reduse. Da Crema, dii Podestà et capitanio, di 15, hore 20. In questa hora è azonlo maislro Pau- lo bombardier, qual partì beri a hore 18 da Milano. Riporta che Sabato a di 13 da matina, fin a hore 2 di notte, siete in camera dii signor marchese dii Vasto; el qual maislro Zuan Paulo li domandò licenlia vedando che non lo pagavano, et promise de darli bona licenlia, et così li fece far la licentia. Quella sera vene el conte Balista da Lodron, et parlò con ditto Marchese circa la forleza di Bergamo, dizeudoli dillo Conte « Per la via di la valada ... 451 vi darò Bergamo, perchè intrarò una notte per dilla via che nessun non se moverà, senza arlelarie et