333 MDXXV, NOVEMBRE. 334 radada. Scrive che mandando esploratori vieneno da spagnoli retenuti, toltoli i danari se ne hanno, et poi lassali. Scrive, lanzinech non poleno passar per il bergamasco via, perchè li monti è cargi di neve alti, ma dieno venir per Valcamonica e passar per brexana. Da Udine, di sier Agustin da Mula luogotenente, di 20. Manda una depositici) haula di oratori di la comunità di Venzon, venuti de lì. Avisa dii zonzer di bohemi et altri a Gradisca et Muran, et danno fama ne dieno venir da 3000 sotto uno capilanio todesco nominalo Grano. Item, scrive ha aviso turchi baver fatto danno in la cursion feno a li zorui passali a queli lochi sulto Lubiana, di anime el animali, brusar et altri danni. La deposition di queli di Venzon è : Come hanno hauto aviso fer sui citadini stali a le parte di sopra, che erano sta falte proclame, che tutti li vi-lani stali contra li nobeli in lermene de zorni 15 vadino in exilio, sotto pena etc., per il che li archi-nopi et altri sono in gran fuga, el essendo presi vieti impaladi, et a molti hanno laià la testa et toltoli i so’ beni. El si dice, se non fusse inverno dilli vilani di novo si soleveriano. Item, per uno altro citad ino venuto, qual è sta a le parte di sopra a certo pranso con alcuni nobeli todeschi, et parlando di questo, uno capilanio de queli disse, è pur mal a far quello si fa conira li vilani etc. Item, il conte Zorzi Fransperg non si sa dove sia andato ; et che la dieia era comenzata. 224 Ex litteris domini Jacobi de Cappo, clatís Mediolani, 19 Novembris 1525. Che beri ussirono di* castelo nove cavali, quali mai non sono ritornati, nè si sa chi sieno. Si pensa sia qualche personazo, vadi iu qualche loco de importunila. El si poi ussir di caslelo facilmente da ogni canto. Che ogni giorno escono e fanno dare a l’arme a questi imperiali, et ne amazano, el più de li lan-zinech che de li altri. El heri amazorono uno capilanio spagnolo, qual non è de li capitani vecchi. Che la impresa di serare il castelo è data a mis-sier Achile Bororneo, per quanto dice lui e si dole esser sta sforzato a pigliarla. Che il castelo non si chiuderà cussi presto nè cussi facilmente al iudilio de la più parte, sì per non poter liaver guastatori, come non ponno, o per qualche altra causa, che fin hora hanno fallo poco e debolissimo principio. Che maislro Abram li ha avisato con uno bo-leiino, qual ha collegiato con li altri medici dii signor marchese di Pescara a li quali è piaciuto il suo parere, e dice haver proposto alcuni restaurativi per li qual si va sublevando la virtù, el ha fatto ritrovar uno paro di bele giovane e concluso che domane di nolle cominciano ad lattare il pre-fulo signor Murchexe, al qual è cessato il vomito e il dolor dii stomaco assai bene, el dice che le gambe e le bracia pare che cominciano a pigliare qualche vigore, et con men dolore del solito per alcuni bagni per esso ordinali. Ex litteris XX Novembris eiusdem domini 2251; Jacobi. Ex litteris domini Jacobi de Cappo, datis Mediolani, 20 Novembris 1525. Vostra Excellentia saperà che heri el signor marchese di Pescara mandò per quelli dii Senato, et replicando alla risposta de essi, che ne l’altre mie precedenti ho scritto a quella, li monstrò una lettera che pare esser di man de l’Imperator, la qual lettera è generale, che commette al signor marchese di Pescara che ne le cose del Stato de Milano el se guberni secundo che a lui pare esser profitto de l’interesse de Sua Maestà Perhò li disse, che li exhortava ad far l’officio in nome de Sua prefuta Maestà et non del ducha de Milano, anchora che li havessero iuralo fedeltà, perchè esso havea conosciuto lo prefato Ducha traditor et rebele de l’Imperator, el che esso Ducha non poteva negarlo ad lui, perchè in tale pratica li havea detto di volerlo far re di Napoli. Et perseverando in tale parlamento, esso marchexe con li predetti senatori, gli disse, questo è il vero, et me lo potete creder a me, et quando non me lo vogliale creder io farò venir qua il Morono, quale pieno Senatu ve lo dirà et affirmerà. Essi risposero che non era bisogno far venir altramente il Morono, perciò che non li pareva con honor suo poter mancar de la fede loro. Alhora don Antonio de Leva se levò con voce superba et disse: « A vostra posta, se (1) La carta 224* è bianca.