801 MDXXVI, FEBBRAIO. 802 maltina letlere di 29, con l’acordo et il zonzer di Memoransì de li eon li capitoli, ut in ìitteris, no-ladi di sopra. Item, il signor Alberto li ha mandato a dir aver lettere di Lion, eh’è di dì.... Scri-veno il maestro di caxa dii principe di Orangie, venuto di la corte riportava l’acordo fato, e Me-moransì veniva a Lion con li capitoli. Item, scrive di l’acordo: che il re Ciiristianissimo fa le noze in la sorella di Cesare e li dà 800 miha scudi, e Bar-bon ha il suo Slado, e il Slado di Milan si parie per terzo, una parte Cesare, una Barbon et una Ma-ximilian Sforza ; et il Re li dà 4 contadi in la Ber-gogna, et ha per dola scudi 200 milia .Item, si restituisse a li foraussili tutto. Scrive, il duca di Sessa ha di Milan lettere di Lopes Urlado. Scrive esser lettere dii duca di Savoia, qual ha di Lion di monsignor De Prat oralor cesareo, che accusa esser letlere di Toledo, di 10 Zener, di l’acordo fato,e come 6 settimane poi zonto il re in Francia li dia consi-gnar la Bergogna, e li dà ohstagii li fioli e alcuni altri di Franza. TJnde lui Oralor fo dal Papa, qual li disse tutte queste nove, dicendo : « lo credemo ». Scrive, questa malina Soa Santità fo in congregation con 5 cardinali e volse intervenisse tulli li oratori sono qui per tralar di aiutar il regno di Hongaria che il Turco questo anno vien a quella impresa, e voi trovar ducali 400 milia per questo, e mandare brevi e messi a li principi chrisliani. Soa Sanlilà eri mandò a dir a lui Oralor, che se ben è stà intimato a venir, se li paresse per le cose dii Turco di non venir facesse quello el volesse : e cussi non andoe. Hor ozi il Papa li disse tal nove di Hongaria, dicendo queste forsi sarà a proposito de la Signoria e di la Italia. Item, l’Orator li disse di l’interdilo di Vicenza. Disse il Papa non poter far di raen, son cose ordinarie, pur soprasederà fin la prima signatura. Si duol, mai per la comunità di Vicenza è venuto lì alcun a dir nulla. Scrive, il secretano suo andato dal signor Alberto li disse aver lettere di Lion che Ma-xìmian veniva in Italia, qual erano in zifra nè ancora non havia cavale, e li manderà a dir el summario. Item, poi li mandò una poliza qual liavisa la conli-nentia, e come Maximilian veniva in Italia, a dì 20 dovea partir di Lion, poi Madama suspese l’andata sua a sguizari volendo prima aviso de veniliani ; la qual lettera li scrive uno Zuan Antonio secretano. Item, manda do letlere di Hongaria dii nonlio dii Papa è a Buda, scrile al Datario. 535 Di Hongaria, dii barone di Burges, date a Buda, a dì 18 et 19 Zener, latine. Scrive al Datario dii zonzer lì uno Paulo vayvoda .... qual era I Diarti di M. Sanuto. — Tom. XI. col Turco, è insieme con uno Stefano che dava avvisi a questo regno. È venuto con 50 cavali perchè l’amor di la patria* l’ha aslreto, al qual è stà provisto di uno caslelo e certe ville che haverà intruda a l’anno ducati 1500; etiam si darà il stipendio a li cavalli venuti con lui. Riporla, il Turco questo anno ha deliberalo tuor l'impresa di quel regno certissimo, el ha fallo Conscio dove lui era, el li fo ditto non ha fatto nulla a tuor Belgrado lassando Buda al Re ; e fo parlato di le vie dia far, e chi li diceva venisse per la Transilvania ; li fo dillo era montuosa e mal si potrà condur exercilo, ma è meio vengi [ter la via di la Sava e la Drava a dretura a Buda, e non attender a Severin. Dice, il partir di costui è sta per dubito di non esser preso dal Turco perché l’a* visava di qui ; poi era con Ferat bassà che ’I Signor li fe’ laiar la lesta, et Ebraim l’havia in urla. Scrive, bisogna la chrislianilà aiuti quel regno; ma le pro-vision saranno tarde. Lì non è governo, è dissension fra li nobili ; non è danari nè da poter obstar, e ili questo ha parlato col reverendo Colocense, qual tien il regno perso ; e altre parole, ut in iitteris. Di Austria, di sier Carlo Contarmi orator, 5361) date in Augusta, a dì primo di l’instante. Come il Serenissimo li ha parlalo zerca alcuni dii conia di Tiruol che fono causa di la molion passala, quali è venuti a Cividal........... A dì 10, la maiina. Veneno in Collegio molti mercadanti zentilomeni e altri, dolendosi che Zuan Fiorin corsaro francese havia fallo danno a nostri per ducati 40 milia et non si feva provision; e benché sia stà pervia di oratori francesi scritto questo, non bastava ; voriano che una nave francese con mercadantie, si partì di Alexandria, dia capitar al Zante, fosse relenula per veder se si potesse recuperar quid cossa. El Serenissimo disse si conseieria ; ma adesso è mal lempo di far questo. Vene l’orator di Ingillerra protonotario Caxalio, dicendo.............. In questa matina, inQuarantia criminal, fu presa una parte posta per sier Fc-rigo Renier avogador, di suspender la execution di la confiscation di beni di Petra tini di Corfù, aleuto voleno dimandar gratia con li Conseglii, di apresentarsi, e questo per 6 mesi. Fo in Colegio terminalo con li Proveditori e Pa- La carta 535‘, è bianca. 51