607 MDXXVI, GENNAIO. 608 coronarsi; però chi ha lempo non aspeli tempo, come ha scrillo per le allre. Podè farve signor di questo ¡ìtalo e non volete: e questo è cussi vero come Chrislo fo passionato. La Regente a revochà Maxi-mian vadi a sguizari; non perdè tempo, mi basta l’animo con 1000 scudi in pochi zorni larve aver 15 rnilia sguizari; so quello dico, non perdè lempo. Raphael di Palazolo è zonlo qui. Si lauda] di la Signoria che voi aidar il Duca; Scrive poi, nel serar è zonlo etiam il fìoldil dito Rafael, qual l’ha visto con gran desiderio. Riporla uno mio parlilo eri da Cremona, che adì 2 li spagnoli andono al batislerio per tuor il piombo li è atomo per far balote, et cremonesi li devedono et foron a le man; et che alora facevano Conseio de non voler acceplar più spagnoli ; et che * nel dillo Conseio erano spagnoli et meseno man a le arme. Et dice haver inleso che era sta ferito uno di quelli del Conseio, et ch’el capilanio Coradin dele alarme heri perchè l'inlrò 5 bandiere de spagnoli ne la terra, fenzando non fusse contento che fusseno mirati, et poi in piaza fra loro si asseto-rono. Ifem, dice hanno dato principio a serar la porla de Ognisanli, che va a Rebechoel Ponte Vigo. Riporla uno mio venuto da Milan, qual partile heri a hore 20. Dice haver inteso, che ’I marchese dal Vasto mandò in castello adì 2 a dimandar al Ducila se ’1 voleva far tregua. El qual Ducila li mandò uno a parlar, et se dice che li ha risposto che lui non voi far tregua se prima non se leva tutto lo exercilo dii suo paexe; et non levandosi saranno taiati a pezi. El qual Marchexe li mandò a offerir salvadesine el altre cose per el suo viver; el qual messo li rispose non haver bisogno de cosa alcuna, per esser ben in ordine el castello de ogni cosa. Item dice, che ’I dì de anno novo usiteno quelli dii castello fuora Ire volle, et ferileno, et amazarono alcuni spagnoli. Item dice, che li cesarei solicitano mollo el populo a zurar (ideila; i quali vanno menando la cosa in lungo. Etiam li cesarei li hanno domandalo una gran quantità de formenlo. Dice etiam che ’I marchese dal Vasto è stalo tre zorni fora di la terra, per quanto ha potuto intender, esser stato in Pavia. Refferisse el prete da Fiorenza, esser partilo da Ceratigliela ali 24 dii pasato', nel qual Iodio dice esser insegne 5 de fanli el sono 900, capilanio Galaso da Napoli et Baron da Napoli, Cesaro Barato de Alexandria, Lorenzo Bausum, el capo de coloneloel signor Morati Carbon napolitan. Dice, in Revelo esser Zuan da Birago con 200 fanti ; in Saluzo el capilanio Tarba guascone con 250 guasconi. In Guaifina, loco parte de Saluzo et de Stafereno, aloza Michiel da Faenza con 300 fanli. Tutte le soprascritte compagnie hanno le insegne bianche a nome dii Christia- 405* nissimo re di Pranza. In Saluzo è le zente d’arme dii marchexe di Saluzo, Item, dice che 6 insegne de taliani che servono spagnoli sono andate a campo a uno loco che se dimanda la Piove, la mila del qual loco è del contado de Cocone, l’altra mità de Monferrato; i quali erano andati a dillo loco per necessità de vituaria, et che lui se trovò a 21 dii pasato a dar una bataia al ditto loco, et che ne morite più de 100 taliani et molti ferili, nè potè haver el loco, Refferisse etiam, adì 29 dii passato era in Alexandria, el che alcuni pezi de arlellarie grosse, erano al Caslellazo, sono stà condule da dillo loco et tra grande et picole ne sono pezi 13, et che lì sono tre bandiere de fanli, do di le qual erano alitiate a uno loco se chiama el Bosco sopra lo alexandrino a luor vituarie. Refferisse etiam, che adì ultimo dii passato, in Pavia el quella mallina mirò el marchexe dal Vasto con la sua corte, d che lui se partite et non ha inteso altro. Dice che, venendo, Irovò una bandiera di homini d’arme a la minula apresso Codo-gno, et che do mia più avanti trovò do altre bande de homini d’arme, et domandò ad alcuni de ditte compagnie dove andavano. Alcuni li disse a Casal mazor, et altri a Cremona. Da Zara, di ser Vetor Barbarigo conte et 406 sier Zacharia Vataresso capitanio, date adì 20 Decembrio 1525. Come in quella sera era zonlo de li el castelan di la forleza di Obrovazo, al qual hanno fatto deponer il successo, qual lo manda. El dillo castelan dimostra esser venuto per voto fato alla Madona di qui ; el qual è sialo da loro questa sera secrelamente, et da loro è sialo benvisto et acharezato. Questa è la deposilion. Essendo in questa bora 2 di notte venuto in camera di magnifici signori re-dori il conte Guido de Possedaria castelan di la for-teza di Obrovazo, refferisse ut infra. Venere di malina,che foadì 15 di l’instante, io andai in la forleza con persone20 per esser sialo fora cum il conte Zuanne a Posedaria, el trovai la forleza cum 6 over 8 persone, et lo resto erano andati a vadagno, zoè in preda. Dove feci parole cum quello haveva lassalo in mio locho, dicendo,se venisse turchi come staresse-mo! elpocho da poi per quello era in cima a la guarda fo ditto: turchi, turchi. Et io subito saltai cum uno slizo de foco a la arlellaria, et dado il fogo quella crepò; et vili intorno de essa fortezza da turchi numero