131 MDXXV, OTTOBHE. 132 primo de V instante. In quesla materia ni è nova il re Cliristianissinio è in extremis, e che Soa Santità havia mandato a far consegli di dottori, se il poteva.......Item, dii marchese over duca di Ferrara voria la Signoria fusse media di conzar con danari la cosa di Ilezo e Rubiera, et li concedesse in vita, ut in litteris. Dii ditto, di 4, 7, 8. Coloqui auti più fiate col Papa e col signor Alberto da Carpi orator di Pranza. Lorenzo Spina da'Lion scrive esser nove di Madril il re Christianissimo stava meglio, et la Franza voi far la liga con Italia, et hanno auto lettere di Baius di la exposilion falla in Colegio zerca far la liga, ma non dicono la quantità di danari voleno conlribuir al mese ; ma saria avanti Zener proximo. Et zerca dar moier al duca di Milan, si dice madama Zene-vre cugnala dii Re, overo una dii re di Navara, et che madama di Lanson non voi più maritarsi ; sichè in li capitoli sono alcuni dubbi che bisognava chiarir ; et altri coloqui auti insieme. Dii ditto, di 11. 11 cavalier Landriano orator di Milan ha dillo al Papa 1’ è lettere dii Moron etc. Solicila, perchè il marchese di Pescara voi dominar quel slado. Scrive, l’arzivescovo di Capua averli diio si concludi lo acordo con Cesare e loro leverano le zente dii slado di Milan. Et lello una lettera scritta a Roma per il Con-sejo di X a dì 10 Settembrio con la Zonla, dicendo saria bon si levasse le dille zente. Leto una lettera scritla per ditto Consejo di X con la Zonta a l’Oralor nostro a Roma, concludi la inlelligenlia secreta con il Pontefice, con quella scrittura ne mandoe. Item, una altra altra lettera a parte, che volemo non ne sia precluso la via de poter far acordo; con altre cose, ut in litteris. Dii ditto Orator, di 15. Manda li capitoli conclusi col Papa, in la qual intelligenlia si nomina il papa Clemente VII, la Signoria nostra, li signori Fiorentini, et la caxa di Medici. Et voi Soa Beatitudine sia questa liga tenuta segretissima. Scrive colloqui auti col reverendo Datario, qual è lutto francese. Dii ditto, di 18. Scrive in quesla maleria, et il Moron scrive e sollicita il cavalier Landriano concludi, et Maximiliano sia duca in caxo di morte dii presente duca. Sono lettere di Lion che li oratori de l’Imperador doveano inlrar a di 11 di Sellem-brio in Lion; et coloqui auti col Papa, che quello ha ditto il Legalo episcopo di Feltre in Collegio che si dia attender a far lo acordo con Cesare non è sta di ordine suo, ma per lettere aule da l’arzivescovo di Capua. Dii provedador zeneral Pexaro. date a Li-gnago a dì 17 Settembrio. Come era zonlo lì uno nominato Livio Grotto, qual vien di Franza a la Signoria nostra con lettere di credenza per nome di monsignor di la Gisa, monsignor di Vandomo et monsignor di San Polo fratelli, fo fioli dii duca di Lorena, quali voriano passar in Italia con G000 lan-zinech et 400 lanze a loro spese e andar a luor il reame di Napoli che li partien, e voi lavor di la Signoria nostra, con promission di dar a la Signoria le sue terre e parte di ditto reame acquistandolo. 11 qual Livio havendo parlato al Capilanio zeneral era lì a Lignago, lo manda di qui et alozerà in caxa dii suo anibassalor. Dice che li dilli signori verano per la via de grisoni con dille zenle, o per la dreta, ovvero passeranno per mar, et che à intelligenlia con Andrea Doria capilanio di 1’ armala, qual leverà li fanti su le galle e li condurà di qua, ma non potrà levar le zente d’arme. Item, fo letto una lettera data a Lion di domino Federico Fregoso in recomandalion di la materia, ut supra, scritla al Capilanio zeneral noslro. Item, una lettera sottoscritta per tulli tre questi signori francesi di credenza al Capitano zeneral noslro duca di Urbino. Item, lettere di loro Ire signori di credenza se-paradi a la Signoria nostra. Da poi leto le lettere, il Principe si levò in piedi, 83 dicendo Domenica passata vene in Collegio queslo Livio Grotto, et fatto senlar apresso, disse in consonanza; il qual è di nation ilalian. Et li fo risposto per Soa Serenità si consulterà e se li risponderla; el qual da poi disnar li mandò una scrittura. Et fo Iella la ditta scrittura dii prefato Livio Grotto, ut supra. Et poi disse, il Sabato avanti vene l’orator Sanses cesareo in Collegio, qual voria tornar su la pratica di lo acordo, et prima li monslrò una lettera dii marchese di Pescara, li scrive di la retention dii Moron, et come voi il slado sia dii duca di Milan, et però si tratti lo acordo, et che Andrea Rosso secrelario li andasse a parlar, e cussi fo mandalo. Fo letto una relation dii dillo Andrea Rosso di parole li ha ditto essoSanzes, e voi tornar su la pra-lica di lo acordo, dicendo aver libertà di far tulio da Cesare et sminuir la quantità di danari rechiesti, e la cosa di beni di rebelli si potrà conzar in qualche bona forma. Fo lello una lettera scritta a Roma per il Consejo di X con la Zonta a dì 10 di l’instante, che uno amico fidel ne ha ditto che T Archiduca si voi insi-