353 MDXXV, novembre. 354 .. . di notte et ussiteno Cuora serando la porta, e li denari li parlino. Tocò al più zovene ducali... di monella et. . t .. d'oro, e el più vechio ne ave più numero, come el confessò,.che ’1 trovò in una scatola et si messe in manega senza partir con il compagno. Et andono quella sera....... A dì 26. La matina, Domenega vene in Colegio sier Carlo Donado venuto Podestà et capilanio di Cividal di Belun, vestito di veludo paonazo, in loco dii qual andoe sier Zuan Francesco Pixani, qual etiam è stalo Podestà et capitanio a Fellre, et riferite di quell - occorentie di Gividal, e fo laudalo dal Serenissimo prò forma. Vene in Colegio il Legalo per quella pula, tieza di Piero di Cordes Ramengo, vestila nel Spirilo Santo, et è riea e voi sia posta in uno altro monaslerio per veder si l’è di questo voler. E cussi fo terminalo farsi per quattro Consieri. Venel’orator dii duca di Ferrara a dir havia lettere di Ferrara, di 22, dii signor Hercules fiol dii Duca. Come esso Duca era zonlo a Caxal maxor et veniva per Po, si che fin 2 zorui l’aspe-tavano in Ferrara. Venenu il prulonolario Carazolo, qual è varilo, el il Sanzes oratori cesarei in Colegio, dicendo il Cara-zolo essendo guarito era venuto per visitar il Serenissimo e la Illustrissima Signoria, ringratiando di la visitatici) fata eie. Il Serenissimo li conspose verba prò verbis, nè altro fu ditto. Di Udene, di sier Agustin da Mula luogo-tenente, di 23.11 surnmario di le qual scriverò più avanti; De cremonese, scritta per uno al proveditor generai Peccaro, data a V Isola, a dì 22, hore due di notte, venute in lettere di 2i dii prefato Proveditor generai. Come era venuto luora dii castello di Cremona uno suo, qual oltre la lista li mandoe, avisa questo averli dillo hanno in caslelo tra boi et vacche numero 40, galline 200, oche 70-, bote di vin 18......150. El che quel castelan, qual si voi lenir compartisse do pani da un bezo 1’ uno per fante al pasto e libre una di carne, e uno bocaleto di viti, e a li capi danno qualche cosa di più. E il Venere danno do ove a le lanze spezade, e a li altri dii formazo e stanno con bon animo. Et hanno zuralo al castelan di tenirse, e li è intrà uno medico ceroicho, et è morto solo uno di loro bom-bardier. Et quando esconoXscaramuzar, vieneno con / Viarii di M. Sanuto. — Tom. XL. un burchielo el tornano in caslelo con quello. E che vene li uno fator di Palavisini, nominalo Zuan Jaco-mo,con uno cendado atornoe parlò al castelan. Sono lì dentro da fanti numero ,... Vi è assà axedi. Et quelli dii caslelo non trazeno a le caxe. Da poi disnar fo Gran Consejo, vene il Serenis- 239* simo vestito di veludo cremexin, et à bulato il coro lo portava eri. Fu posto una gratia per li Consieri di uno.... lavorava in l’Arsenal, è vecchio, dimanda la expe-laliva dii pevere. Balotà do volte. Fo presa. Fu fato conle a Spalalo sier Nicolò Memo fo di la Zonta, qu. sier Lodovico; dii Consejo di X sier Gasparo Malipicro fo cao di X, qu. sier Michiel. E altre vose e lulle passoe. Notoi Ozi vene a Consejo sier Alvise Malipiero qu. sier Perazo, qual è stalo 3 anni corozato con la terra e non veniva a Consejo, perchè ’I cazete di Pregadi con titolo, et ozi a requisitici) di sier Francesco Foscari qu. sier Nicolò suo cugnado per luorlo dii Consejo di X, el fo in lelion; ma non potè cavar ditto suo cugnado. Di sier Carlo Contarmi orato? fo lettere, date a Tubing, a dì 15. Come, da poi le ultime sue non è venuta alcuna posta de Italia. Come Sabato, a dì 17, firmamente si partirano insieme col Serenissimo de lì per andar verso Augusta. Avvisa questo Serenissimo si ha acordalo con questi di questo ducalo in fiorini 100 milia, de li qual ne ha scosso al presente 20 milia, il resto in anni 3. Etiam è acordato con quelli di Osatiaet Feretoin fiorini 150 milia, de li qual adesso ne ha abulo fiorini 38 milia, il resto pur in anni tre. Il conta di Tirol li à manda a offrire fiorini 50 milia andando a Yspruch.Sua Serenità li ha promesso, fata la dieta di Augusta subito andarvi. Sono gioliti qui tre episcopi, Costanza, Argentina et Augusta, qual sono stà elecli iudici tra le terre franche et il marchese Casimir, intervenendo la liga di Svevia,per alcuni lochi di esse terre franche tolte per lui Marchexe de man de li villani. Li qual episcopi, havendo falla la sua senlenlia contra el Marchexe e non si contentando, è stà remessa essa senlenlia al iuditio dii colegio de li doetori di questa terra di Tubing. Si dubita che questo babbi ad esser principio di discordia tra li principi e le terre franche, perchè anche altri li tengono di le sue terre. Nota. In le publice scrive, è zonli li altri do episcopi, el ozi doveva zonzer il terzo che è lo episcopo di Arzentina. Item, prega sia provisto che ’I possi venir a repatriar, e non tenerlo più a tal legation. 23