343 MDVin, perché voleno andar versso Trieslc et Fiume, lochi di l’ìmpcrador etc. A dì 8. La malina, fo il primo di de XL."“, gionse letere di Alla, di l’Emo, provedador, di 6, hore 4 di note. Come à ’ulo letere di Rovere, di sier Marco di Rcnier, provedador, che quel zorno lo avisa erano venuti zercha 400 homeni paesani di Ten e Archo, e tolto certe piegore, et fato danno di farine a uno molin, adeo venuta tal Idem, tutta la (erra si confortoe. Di sier Andrea Grifi, provedador, date a Gusolengo, a dì G. hore 8 di noie. Come, inteso tedeschi erano a campo a Riva, lui andava a Lacise per montar in barella e andar in Riva e far quelle previsioni potrà ; e il Triulzi, con le zente, va versso Sem va Ile, per-esser col capitanio zencral e provedador Emo a colliqui)', e far fati. Di sier Vicenzo Valier, capitanio di Vicenza et provedador, date a la Scala. Avisa aver fato apiebar per li ferri di una fancslra uno, che à porta fermento in terra todeseba, et è sta preso da’ nostri. IX Seravaie, di sier Zorzi Corner, el cava-lier, provedador. Dii zonzer li etc. Itemi, el signor Bortolo, inteso l’lionor fatoli di esser governador, ave mollo a grato ; ma de li ducati 25 milia, li par pochi a la spexa etc. Da poi disnar fo consejo di X con zonta di danari et colegio. Et vene le infrascripte letere, le qual fonno lete : Di sier Zorzi Corner, date a Ceneda, a (Zi 7. Avisa il zonzer lì, et anderà a Conejan, dove farà la mostra a le zente. Et avisa, di la compagnia di La-tantio ili Bergamo esser schampà zercha 300, eh’ è gran cassa, dovendo aver fin 3 zorni la paga, par-tirse cussi. Questo è signal hanno fato bulini grossamente. Itcm, che è sta’ sepulti, di corpi morii in la balaja, in una volta numero U78 et poi 710, che summano 1688, et a presso 100 è slà amazali in Zolt, el anegati bon numero in la Piave, volendo fuzer, i corpi di qual continue vien trovali. Itcm, che è sta lassili andar vivi da zercha 500; el che in questo numero di morti è slà morto uno capitanio, nominato Sisto.......... qual havia 6 conteslabdì con lui, di 300 fanti 1’ uno; et erano belli corpi di homeni. Itemi, per le altre letere scrive esso provedador aver dato danari et non sa a chi, e lien cerio la Signoria sarà conlcnla, perché, havendoli presta fede in altra mazor cossa, etiam in questo li presterà etc. Noto. Zuan Francesco Bendi, era suo sccrda- marzo. _ 344 rio, gionse in questa terra et vene qui con licentia dii provedador; et Zuan Piero Stella servirà esso provedador, qual, (in borra, è slà absente per inva-litudine. Noto. Pu divulgalo, e intisi per cossa certa, che li lodest-hi fonno lassali andar, come fonno mia 11 lontan ili la Piove, da’ nostri slralìoti e altri fonno tajati a pezi etc. Di sier Zorzi Emo, provedador, date Alla, a dì 7. Avisa aver di Riva, come nostri di Riva, maxime uno Batagin, capo di balestrieri a cavallo et provisionati, ussite Cuora quando todeschi corsemi, e recuperono cerle piegore, et antazò il cavallo solo dii capitanio di Ten o ver lo ferite, chome più diffuse scriverò di solto. In questo zorno gionse in quesla terra uno ora-tor dii re di Rongaria, nominalo domino Petro Pe- rislo, proposito di.........; qual gionse 1’ altro eri a Mestre con 70 cavali, va a Koma. Li fo preparato la slancia a Sin Zorzi Mazor; et non li fo fato le spexe, ma poi uno presente di ducati.....Et li fo mandato ozi alcuni zentilomeni contra a Mar-gera. A dì 9. La matina l’omtor ungaro vene a la Signoria, acompagnalo ila sier Cabriel Moro, cava-lier, sier Piero Pasqualigo, dotor, cavalier, e altri, zercha X patrieij. À bella compagnia et homeni con penadiij grandi in testa, die pidiauo zoso. Questo presentò letere di credenza a la Signoria; e come il suo re saludava questa Signoria, et era so bon ami-elio; et era slà rizerchato da altri, di esser in liga contra la Signoria, et mai non havia voluto; imo era 171 jier conservar la liga con la Signoria nostra sempre. Poi disse l'andava a Roma; et demum disse, il suo re era cretlilor di assa’ danari di la Signoria, per li ducati 30 milia se li dà annuattm, e pregava la Signoria volesse darli etc. Il principe lì usò bone parole; poi disse dì la gran spexa eramo per questo re di romani, che voleva con le arme venir sul noslro, el li havevamo oferto il passo, pacifìce venendo etc. Vene, jusla il solito, l’orator di Pranza, el quid ogni zorno vìen a la Signoria ; et lì fo comunichato quante havia dillo I' orator hungaro. Di sier Zorzi Emo, di Alla, a dì 7. Come si ilice si aspeclava a Trento il re e la raina. per favorir le cosse di Milani ; et che 'I voleva aver 5000 sguizari di certi cantoni, di qualli 2000 ne habiamo auli nui. Itemi, che lui era di opinion di andar a la Preda, e li bastava l’animo di averla ; ma ¡1 capitanio zeneral non li pareva meler a pericolo etc. Di sier Andrea Griti, provedador, date a