449 MDXXV, DICEMBRE. 450 3001 % Conseio, et vene il Serenissimo vestito di orme-xin cremexin fodrà di lovi cervieri cento. Et poi publicà le voxe, fo per Ramusio secretano ledo la parie presa in Pregadi, zerca pagar la lansa. Ave: 2 non sincere, 245 di no, 1362 di la parie, et fu presa. Fu fato 9 voxe, tra le qual uno al luogo di procuratori sora i atti di Sopra gastaldi, e rimase sier Andrea Vendramin è di Pregadi qu. sier Za-coria, et io Mariti Sanudo fui tolto per sier Lu-nardo mio fradelo, qual cambiò Proveditor sora i offici, e cazeti: e questo è il mio merito di la excel-lente renga che feci l’ultimo Pregadi, et vadagnai contra tutto il Colegio. Et da poi Conseio si reduse la Signoria con il Serenissimo in la sua camera per lezer lettere dii ducha di Milari, di ... . scritte al suo oralor è qui, qual 1’ ha mandale a comunicar, et manda una proposta li fece avanti il morisse in scritura el qu. marchexe di Pescara, et la risposta fata per Sua Exeellentia secondo le altre. La copia di le qual polendo haverla ne farò noia. Et scrive poi esso Ducha al dillo suo oralor, come sta di bon animo, disposto a inanteuirsi, el ha in castelo. . El lezendo le dille lellere, vene la posla con lellere : Di Verona, dii Proveditor generai, di 9, hot e 4 di notte. Come, per avisi hauti da Milan, il Ducha sta meglio, et queli di la terra hanno zurà fedeltà a la Cesarea Maestà, el che il Ducha spera da soccorso, et ha mandà do zentilhomini fora, uno in Pranza, 1’ altro a sguizari, el che sono in castelo da 600 in 700 boni fanti disposti a lenirsi, zoè il capilanio Nara, uno Corso, et Bernardin da la Cornia e alcuni altri; il qual Bernardin da Cornia fo ferito in una scaraniuza. El che li cesarei li hanno mandà a dir al Ducha lassi far la laiala e serrar il castelo, perchè saranno contenti che poi il Ducila possi mandar fuora in la terra a luor villuarie. Li ha risposto non voler spagnoli lavoriano poco atorno il caslelo; el è quasi confusi. Scrive esso Proveditor aver hauto ti ducati 5000. Andarà seguendo di pagar li fanti ; prega si proveda di mandar di altri. Item, avisa beri de lì la illustrissima duchessa di Urbin moglie dii Capitanio zeneral fece una pula, et si spazò presto etc. Di Bergamo, di reofori, di 7. Mandano lo infrascritto reporto. Francesco da Sonzin referisse, 1 Viarii di M. Sanuto. — Tom. XL. che zonse questa mattina a Milano, et parli a bore 3 di zorno. Dice esser stato in casa di missier Zuan Angelo Fontana zenlilhomo milanese duchesco per esser domestico di casa sua, per il mezo dì alcuni soi nepoli in Sonzino, et haver inteso dal prefalo gentilhomo, che spagnoli fanno gran guardia al ca- 301 stelo, et che retengono li vilani per la strada et li conducono a lavorar al caslelo. Et che lui relatore li ha veduti cazar da li soldati con la spada in più luochi, andando per la terra con uno de casa de dillo missier Zuan Agnolo, Et che spagnoli non ardiscono andar de notte in modo alcuno. Et che lutti i milanesi stanno in le bottege cum le sue arme et la sua pica, ben reguardosi. Item, che le strade per la terra de notte non sono secure, el che spagnoli fanno guardia granda che non si dagi al cam-panon dii Domo. Et che 1’ ha veduto fanlarie italiane in Milano di la compagnia dii signor Gaspar dal Mayno, come ha inleso, el etiam che voleno remel-ler, el che de lanzinech ne vanno via a pezo a pezo. Et che dillo zentilhomo li ha dillo, che ’1 signor Antonio da Leva è in Pavia,et che la banda italiana, la compagnia del conte Brunoro daGambara et quella da 1’ Aldena et el restante de quela dii signor Gasparo dal Mayno sono interdille a Voghera, Tortona el Ponte Coron el Schietezo, luochi a la slrada de Alexandria verso Milano. El che sono firmati lì zà 3 et 4 zorni, per quanto ha inteso da domino Zuan Agnolo predillo. Dice che, quando passò per Trevi el Caravazo, da queli slatino a la guardia di la porla li fu lolla la spada, el cussi i fanno a tulli, sia chi esser si voglia. A dì 11. La mattina, non fo alcuna lettera da 301 ' conio di far nota. Fono i Provedilori sopra i danari longamente in Colegio zerca le cose di debitori di le Cazude, et aricordono certe provision. Introno li Capi di X in materia di lettere haute beri sera di Verona, dii Proveditor zeneral, di col-loquii hauti col Capitanio zeneral. In questa mallina, fo sepulto a la Scuola di San Rocco domino Verità di Verità citladin veronese, che fo uno di queli che acusò il tralato dii man-toan che fu apicalo ; < 1 qual essendo in questa terra per dimandar a li Cai di X la soa expedilion, el qual per esser ricco, voleva solum condulla di . . . et vedendo apicarsi quelmanloan suo amico si contaminò dicendo son stà causa di questo, et non son meritalo, unde andò a casa, et si amaloe, et da poi zorni... è morto. Fe’ testamento, era in la Scuola .... a la qual lassò ducali----el tallo altri legati adpias causas, el soi servitori per ducali... La sua 29