109 MDXXV, OTTOBRE. 110 68* spagnoli o tedeschi. Per quanto mi ha afflrmato esso gubernator, hanno li predilli imperiali evacuate tulle le altre predicte terre da Lodi in fora, et quivi ne aspecla parte, et le genie che havea unito il prefalo gubernatore in Cremona tulle le ha licenliate. Et dice haver aviso per lettere da Milano, che ’1 signor Ducba in questo strepilo che ognion si dubitava che dovesse morire de paura, si è inanimalo et ingagliardito, di modo che al presente sta assai bene. Pur dice che al creder suo li prefali imperiali lenerano queste genie qua et in Lodi per più sicurezza quando pur succedesse la morte del prefalo signor Dueha, de la sua salute pare pur che ancor hanno dubio. El signor marchese di Pescara, per quanto mi dice esso gubernalor, è in Novara ancor infermo. Et il signor marchese dal Guasto dice che era a Garlasco con le fanlarie spagnole. Li lanzinech erano in Lodi. 6D A dì 23 Octubrio. La malina, fo lettere di Spagna dii Navaier orator nostro, le ultime di 3 di l’instante. Il sumario dirò poi. Di Milan, di l’ Orator, di 18, hore 24. Scrive avisi de spagnoli, come in Alexandria lasano 500 fanti con il signor di Camarin et il marchese dii Guaslo vien in qua verso Pavia, et sarà capila-nio di le fanlarie. Questi cesarei hanno scritto lettere a Pavia et Cremona di la medema suslanza che scrisse il marchese di Pescara qui a Milano. Le qual terre hanno mandà a dimandar a questo Signor quello voi li risponda, e li hanno dillo rispondino, che havendo il suo Ducha zurà una volta lidellà a Cesare, etiam loro 1’ hanno zurata el quella obser-verano. El par che dilli cesarei habbino spazà una slafela a l’linperador. Questo illustrissimo signor Ducha è libero di la febre, ma dii molo poco si aiuta, etc. Di sier Diero da chà da Pexaro proveda-dor generai, date a Verona, a dì 21, hore 5 di notte. Come bavia ricevuto lettere col Senato zerca la deliberalion di far al numero di fanti 8000 in tulio, el impir le compagnie che sono prima. Scrive è sialo col Capitanio zeneral e ditoli questa deliberalion. Soa Excellentia lauda, ma pur alcuni con-testabeli fo cassi ; pertanto hanno deliberato questi corsi eh’ è valenti bomini et prometeno farli presto, pertanto hanno expedilo che Ziganle Corso et Antonio di Santo Antonio Corso che è li, et scripto a Brexa dove se ritrova Batista Corso, che fazino fanti, ut in litteris. Scrive coloquii habuli col Ca-pjtanio zeneral, qual voi proveder ad Asola e Pon- levico di custodia. Scrive haver hauto ledere che sono passali di sopra di Valcamonica 500 fanti per andar a Mus solto il conle Girardo di Arco, zoé fati et capilanio di quelli il Grasso da Verona, i quali par siano slà falli su la riviera di Salò e in Valcamonica. Hanno scrillo a Brexa rinovino le proclame, niun subdito vadi a soldi di altri. Item, si provedi di danari. La paga che è comenzata monta ducali 18 milia e il creser 13 mil a, sicliè si provedi. Item, ha hauto alcuni danari lì da Verona, da Vicenza e Brexa, ma son pochi. Di Bergamo crede bavera poco, el manda questa lettera : Di lo episcopo di Lodi, data a Tyran a dì 18, scritta al Proveditor generai. Avisa grisoni esser in arme verso Morbegno in Vallolina, zoè 6000 per difendersi et vardar la Vallolina, eie. Da Milan, di l’ Orator, date a dì 19, hore 69 * 3 di notte. Come questa mallina lo abbate de Na-zara ha parlalo al signor Ducha, dicendoli che Sua Excellenlia non dovesse tore fastidio alcuno per la caplura del signor Morone, perchè questo la Cesarea Maestà haveva imposto al signor marchese di Pescara che facesse, conzò sia cosa perchè quando Soa Excellenlia era in grave termini di morie, esso Moron haveva maciullato in caso di morie cum alcuni principi per mettere in el stalo il ducha Maximiliano suo fratello qual è in Pranza, et non attribuire il ducato alla Cesarea Maestà, et che di questo ne haveva liavulo certissimi avisi de più lochi. El questa caplura haver fatlo fare non tanto per securilà de epsa Cesarea Maestà, come per con-servalione del Stalo suo, in el qual Stato per man-tenir Soa Excellentia haveva usalo ogni industria. Sua Excellentia gli ha risposto che di questo per li effecli demostrati ne era certissima, et che come bon servitor di la Cesarea Maestà non è per far cosa che sia conira el voler di essa Cesarea Maestà. Da poi gli ha dimandato in nome di esso Impe-ralor il castello di Cremona, Novara el Trezo per mazor securezza loro. Sua Excellentia gli ha risposto, guarita che ’1 sia al lui lo voi donare alla Cesarea Maestà Ire cose, zoé il castello di Cremona, quello di Novara el la investitura sua, ma che Tre-zo voleva lenire per lui, per haver fallo fabricare in esso, dove vole andare ad habilare. Gli è ancora detto che avenga siano slà messe genie cesaree in alcune terre dii sialo di Sua Excellenta, non voi però il signor Marchese che se governano a suo arbitrio, ma siano sollo la obbedientia de li regenli in nome di Sua Excellenlia. In Ciemona essi cesarei hanno mandato 500 fanti a nome di la Cesarea #