351 mdxxv, novembre. 352 nurlo qu. sier Beneto mio cuxin, el qual mi è ubligà di voxe, che tulsi sier Nicolò suo fradello per Gran Consejo Soraoomito, el cambioe Camerlengo di commi, e lui locò Sora i exlimi, et cambioe con sier Piero Pasqualigo qu. sier Antonio, che tolse uno Sora ditti exlimi. Fo fallo altre voxe e Sora i extimi, e tulli passoe. In questo zorno a Gran Consejo acadele cosa nolanda, che vene sier Zuan Antonio Venier qu. sier Jacomo Alvise, fo avogador, con sier Marchiò Michiel, fo capitani«, el sier Marco Loredan avogador a la Signoria, dicendo è uno vilan bandito per homicidio puro di uno loco, il qual ha preso do vilani che fo quelli dii caso atroce di Zuoba passala a San Trovaxo, come ho scritto di sopra, et volendo farli salvoconduto per 100 anni li coti-durà in questa terra. Et cussi il Serenissimo con sier Jacomo Badoer, sier Andrea Mudazo, sier Antonio da Mula et sier Francesco da Pexaro con-sieri, chiamali sier Alvise Gradeuigo e sier Lu-nardo Emo cui di X davanti la Signoria in quella hora, avanti il ballolar di le voxe, Ceno il dillo salvo- condulo a quel vilan nominato.....con questo li dagi dilli malfattori in le man, aliier sia di niun valor. Qual fallo, subito (fu da) sier Marchiò Michiel de sier Tornii aperto e diloli dii salvoconduto fallo. Et ballotandosi le voxe, vene a la Signoria sier Ferigo Renier avogador di commi, qual era in cao di la sala, dicendo è sta conduli qui li do malfalori da alcuni villani di Camponogara. Et venuto eli am sier Marco Loredan avogador, però che sier Piero Coniarmi terzo collega non era a Consejo, questi do rnesseno tra Messer e Consieri in Consilio minore, che i do preditli villani nominali Moro Pagan el Zaneto Dada di la villa di Camponogara, incolpadi eie. fosseno ben relenuti, et fo terminato ozi examinarli col Collegio. E locò di Cai di XL, sier Michiel Marin, chiamato do Consieri li quali a caso erano a Consejo sier Andrea Basadona e sier Marco Minio. Item, li Signori di notte, e locò a sier Francesco Lombardo e sier Gregorio Pizamano e lui sier Ferigo Renier avogador. Tutti 6 andono zoso in camera a exami-nar li ditti do villani. Et come inlesi da quelli li preseno, che huvendo inteso eri dal marido de la donna amazata che sospettava sopra do villani di le Gambarare cogno-sendo li dilli do esser homini ladri e di mal affar, e tornali cri a la villa, volseno saper se questi do il Zuoba fono a Veniexia, e inteso de si, usala certa astuzia, andono questa mattina per tempo da zerca 20 di essi villani a caxa di questi tristi, et li trovono in letto, et li ligorono, et li menorono in quesla terra ; ai qual trovono in uno sacheto alcuni danari adoso, zoé da ducati zerca IO de marzelli. Et par che li ditti si perseno, unde li conduseno qui. Quelo sarà, scriverò poi. Hor il Collegio andati in camera, steteno fino bore 3 di notte tulli sie. Et primo, el più vechio chiamalo Moro, ligaio a la corda e richiesto dicesse la cosa, li fo dato tre scassi di corda el una sacata, che nulla volse confessar. Poi tirato e fatto tremar la corda, si fe’ metter zoso el tulio confessoe, el come li danari erano scosi sodo il letto su la paia in certo loco, el fo mandalo un capitatilo a zercar e trovarli. Et a l’altro Zaneto di anni zerca 22 li fo dato 6 scassi di corda el una sacala el nulla volse confessar, imo arditamente negava tutto, e parlava molto arogante verso I’ Avogador che lo interrogava. Unde fu per il Collegio terminalo, alento li guardiani disseno si volleria le braza, di farlo star in zepi quesla notte e ligar le man lì di fuora, e da malina tornar a esaminarlo. E cussi fo fato. La malina sequente, tornato il Collegio in carne- 238* ra, licet fusse Domenega, e ligaio questo a la corda, era dal Credo di sta notte intorsalo, fo un poco levalo, che si fece calar zoso el confessò etiam lui il tulio, e li danari erano scosi solo terra, e fo mandato uno ¡illro capilanio a Camponogara a cercar li danari. Sichè fono posti in camera uno separada-menle di l’altro. Il caso fu, che questi tristi era amici di quel barcariuol nominalo ... , qual tragela a san Trovaxo, stato 22 anni in caxa di sier Toma Michiel di Camponogara, et era assa ricco di danari, moglie graveda con una fia di anni 7, l’altro fiol di anni 3. E venuti il Mercore qui, parlò con dillo barearuol, qual disse voleva comprar qualche campo li a Camponogara, unde questi si pensono che l’havesse danari; etiam sapeano che’I ne havea el praticono loro do di vegnir a far lai atroce delilo. E venuti il Zuoba in quesla terra con do cortelli longi do palmi uno per uno, con libre 6 di carne di porco fresca, amlono a zerca ore... in cà Gratian dove slava dillo barearuol per far guarda a la caxa, che li patroni erano tutti in villa, el trovò a caso la porta aperta. Ini rati, la moicr meschina era al luogo con li so pulini, e lei volendoli far careze, come era solita, questi tristi fallo cegno 1’ uno a l’altro, uno li dele a le cane di la gola e l’altro su la lesta, sichè stativi la morite, e acciò li putii non cridaseno: feno questo inslesso a li ditti. Poi subito aperto un for-zier dove sapevano lui leniva li danari, tolseno da ducali.....di moneda et. . . d’oro Ira ducati et corone, el senza dir altro veneuo a la porta a bore