579 MDXXVI, GENNAIO. 580 si aspcctava il ritorno di madama di Lanson di Spagna, et che l’accordo non seguirla; e altre particula-rilà. Item, scrive esso Provedilor haver di Roman uno aviso di imo ponte fatto su la Geredada apresso Mozanega sopra il Serio, et etiam avisi di Cremona etc. Item, scrive che l’è venuto principio a dar la paga undecima, però si provedi di mandarli danari; et sopra questo scrive longo, etzonlo sia il Pagador, farà il conto dii rncxe pasato e lo manderà. 386 * Da Ixoìa di cremonexe, di primo, al Pro- veditor generai. Come il capitanio Coradin, volendo far intrar in Cremona, per lettere haute da Mi-lan da li capitani cesarei, et preparar alozamenli a 300 homini d’ arme et 4000 fanti, par queli di la terra non li habbi voluto risponder ancora. Et questi danno fama l’accordo è fallo Ira l’Imperador et il Chrislianissimo re, et hanno fallo fuogi in segno di lelicia. Et par il marchexedil Guasto li habbi scritto tal nuova. Et si dice queli dii castelo si renderà ; qual hauto, voleno romper guerra a’ ve-netiani. Da Martinengo, di Fairicio Tadino, di primo, al Proveditor generai. Scrive, come, ha-vendo fatto spagnoli uno ponte sora Serio, è passale di là do bandiere di fanti, et dicono andar verso il cremonese, e danno fama dieno passar 7 altre bandiere. Di Piero (?) Hironimo di Magi locolenente di Zuan di Naldo, da Roman, di ultimo. Come spagnoli hanno fallo uno ponte sora il Serio, e queli erano alozali a Caravazo si lievano et dicono voler alozar a Caxalmazor. 387 Copia di lettere, di 12 Degembrio 1525, de la corte cesarea, de lo apontamento fatto tra la Cesarea Maestà et il re Christianissimo di Franga, haute per lettere di rectori di Pergamo. Poi la parlila di madama di Lanson, per la molta confidentia havea il Re con li signori Viceré di Napoli et don Hugo di Moncada capitanio generale dii mar, mandò a pregar l’Imperalor che si degnasse lassarlo intendere quelo havesse falto, et con la risposta et conclusione andò missier Joanne Ale-mano secretano de l’Imperator in la maniera se-quente : Prima, che il prefato re Christianissimo debba dar el serenissimo Delphino, overo li altri doi filioli seeondo nati, et certo altro numero de personazi de Pranza in hostaggio fina tanlo haverà liberamente, fra un cerio tempo, restituito il ducato deBergogna. Item, che prima, per certi arbitri tra lor deputati se debba iudicar le ragioni et iuslilia, qual pretende 1’ una parie et l’altra. Item, che medesimamente, il prefato Chrislianissimo re resliluirà a Sua Cesarea Maestà et vice contado de Axona et de Hedin, et superiorilade de Fiandra et Darlonis et Tornai, et le raxon, querele et aclione qual pretende havere nel ducato de Milano et regno de Napoli. Item, che la Cesarea Maestà gli die per moglie la Serenissima regina donna Lionora sua sorella, et per dote il contado de Misidon, et Aux, et AMoys, et Borg su la Savoia, per loro et li filioli discendenti dii ditto marilazo, Item, che ’I prefalo Christianissimo re darà a Sua Cesarea Maestà uno certo numero de genie pagata per mar e per terra per compagnarlo in Italia a la coronatione, et per far guerra contra il Turco. Item, che in le cose parliculari, come è de l’illustrissimo signor duca di Barbone et altre persone seguitali li servitori di l’una el altra parie, tulli siano conienti confirmar le rasone et deliberatone fatte. Di Pergamo, dì sier Polo Valaresso pode- 3881) stà, et sier Nicolò Michiel el dotor capitanio, di 30, hore.....Mandano alcune lettere aule da Milan, di 28, di Zuan Alvise de’.....scritte a lui Capitanio. Item, uno riporlo de uno stalo in Pavia, et uno aviso di Leco. Et da Milan manda una lettera dii Bannisio, scritta a Milan. Item, li manda li capitoli di l’acordo di l’Imperator col re Cristianissimo. Reverendi domini mei observandissimi. Ancor che gran tempo mi sia nolo l’amor et la benivolenlia che l’uno et l’altro mi porla, pur mi é stato gratissimo intenderlo bora el in.......Et tengo senza dubio, che le cose di la excellenlia dii Duca nostro con grandissimo honore et reputazione sua sarano reintegrate, et in breve, prima per la ino-centia sua, donde per la clementia di la Maestà Cesarea, qual liberamente ha declaralo, che lui non crede che Sua Excellenlia sia in alcuno mancamento conira Sua Maestà, et quando li fusse li perdona, nè voi altro Duca in quel Stalo che il ^nostro signor duca Francesco II, promettendo di dargli infra an-num una moglie. Et caso che preterisse quel ter- (1) La carta 387* è bianca.